Vaticano allo sbando

Dalle gaffes di Bertone all’incapacita’ di gestire gli scandali, la Santa Sede e’ senza leadership

Inaccettabile in qualsiasi paese civile l’equazione omosessualita’-pedofilia, fatta dal cardinale Bertone, e’ soprattutto segno di caos inquietante che regna nella cabina di comando della Chiesa cattolica. L’impressione e’ che la Santa Sede, celebrata per la sua millenaria sapienza diplomatica, abbia smarrito la bussola di un esercizio efficace del potere e del rapporto con l’opinione pubblica. Non da oggi la deriva si manifesta in un papato, segnato da cicliche crisi, ma tanto piu’ e’ stupefacente nel momento attuale.

L’OMERTu. Fermo immagine, per un attimo. Dalla sua elezione Benedetto XVI (lasciamo da parte le pagine grigie degli anni Ottanta) e’ impegnato in un’opera difficile di pulizia nelle incrostazioni di omerta’, insabbiamenti e sistematica disattenzione verso le vittime da parte dell’istituzione ecclesiastica. Esplosi gli scandali di Irlanda e Germania, e dopo la scoperta del colpevole ostruzionismo attuato anche in Vaticano nei decenni passati, Ratzinger sta tenendo la barra su una strategia che prevede trasparenza, rigore, ascolto delle vittime, punizione dei colpevoli e loro deferimento ai tribunali statali. Nella Lettera agli Irlandesi ha fatto un coraggioso mea culpa: ‘In nome della Chiesa esprimo vergogna e rimorso’. E’ una missione di lunga lena, per certi aspetti rischiosa poiche’ tocca le strutture portanti dell’istituzione ecclesiastica e il suo funzionamento per secoli interi. E’ un traguardo, che richiede altro lavoro: nuove istruzioni, l’apertura dei vecchi dossier, un controllo costante sulle diocesi, il superamento delle ambiguita’ contenute nelle recenti Linee-guida dove (a ben leggere) la denuncia dei preti-predatori alle autorita’ civili e’ obbligatoria solo negli Stati dove gia’ ora e’ imposta dalla legge. Dunque in Italia tutto resta affidato all’umore dei singoli presuli!

NEL CAOS. E cosa succede in Vaticano mentre Ratzinger e’ impegnato in questo lavoro di Sisifo? Ognuno va per conto suo. Servirebbe un efficace lavoro di squadra per rendere concreta la strategia papale e convincere l’opinione pubblica. E invece trionfa l’estemporaneita’, l’improvvisazione, una raffinata abilita’ di aprire nuovi fronti di conflitto. Ha cominciato il predicatore pontificio Cantalamessa a citare l’infelice ‘lettera di un amico ebreo’ per proporre un’oscena equiparazione fra le critiche rivolte alla Chiesa per gli abusi sessuali e l’antisemitismo nazista. Risultato : il furore del mondo ebraico. Poi interviene il decano del collegio cardinalizio, Sodano, bollando di “chiacchiericcio” le rivelazioni dei media. Chiacchiericcio? E’ stata forse la stampa ecclesiastica a informare i lettori che centinaia di bambini sordomuti erano stuprati da un prete? Chiacchiericcio le inchieste, che hanno spinto il pontefice a accelerare la marcia verso la tolleranza zero? Risultato: due terzi degli italiani criticano l’operato della Chiesa e del Papa. Quindi nei sacri palazzi viene intonata la litania del vittimismo (che Ratzinger ha accuratamente evitato nella lettera agli Irlandesi) e dell’aggressione al cattolicesimo.
Risultato: tre quinti degli americani dissentono, un quarto dei tedeschi pensa di lasciare la Chiesa cattolica, mentre la casa natale di Ratzinger viene deturpata da scritte che non sono antipapali, ma nella loro brutalita’ esprimono una furia montante contro l’istituzione ecclesiastica: ‘Fottetevi per conto vostro’, c’e’ scritto. E dovrebbe far riflettere sull’urgenza dell’opera di ‘purificazione’, cui richiamano da giorni il portavoce papale Lombardi e il cardinale Bagnasco (in questo esatti interpreti della linea di Benedetto XVI). Come se non bastasse, nel pieno di una crisi di credibilita’ senza pari per la Chiesa in epoca contemporanea, il Segretario di Stato Bertone apre un nuovo fronte con l’effetto di scatenare oltre l’indignazione delle organizzazioni omosessuali (e di milioni di gay cattolici) la condanna del governo del filo-cattolico Sarkozy, la ripulsa bipartisan dei cileni compresi i democristiani, l’asciutta smentita persino dell’associazione degli psichiatri cattolici italiani: “Non c’e’ nessun legame tra pedofilia e omosessualita’”.

LA SANTA SEDE. Sbalorditi i diplomatici accreditati presso la Santa Sede e gli osservatori di cose vaticane si chiedono come tutto cio’ sia possibile. Sarebbe preferibile, al limite, che simili dissonanze fossero frutto ”’ come a volte accadeva in passato ”’ di scontri interni alla Curia tra linee politiche e religiose differenti. Ma la realta’ e’ piu’ banale, sconsolatamente. Manca ai vertici della Chiesa ”’ non da oggi ”’ una guida coordinatrice ferma che sappia cogliere costantemente il polso dell’opinione pubblica, tenere presente il quadro della situazione geopolitica, concentrare gli sforzi della macchina curiale sull’obiettivo primario. Continua a mancare chi sia in grado di consigliare il Papa che non basta un intervento o un documento ben calibrato per soddisfare una tantum bisogni ed emergenze prodotte da una crisi. Il governo di un miliardo e duecento milioni di fedeli non e’ ‘definibile’ a tavolino come un trattato teologico. Esige una leadership ininterrotta e un contatto costante con le proprie comunita’ e la societa’ contemporanea. Non e’ questione di tecnica della comunicazione, come spesso si sente. E’ un problema di s-coordinamento del governo, che accompagna il pontificato dai primi suoi passi. Papa Ratzinger, impegnato nella battaglia che piu’ gli sta a cuore, ne e’ tragicamente la vittima. Ma in ultima analisi la responsabilita’ dell’organizzazione della leadership ricade su di lui.

Da il Fatto Quotidiano del 15 aprile (Tratto da: http://antefatto.ilcannocchiale.it)

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