Troppo facile far la guerra al pacifista

Il vice primo ministro italiano Gianfranco Fini ha dichiarato che “il pacifismo è una caricatura della pace” ed ha esortato i suoi sostenitori a mobilitarsi contro i pacifisti che – a suo dire – sono come Ponzio Pilato, che “se ne lavàƒÂ² le mani”. E' fin troppo facile accostare le parole di Fini alla famosa dichiarazione pronunciata da Hermann Goering al processo di Norimberga.

Di Paolo Oddone (Warnews.it)


“Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: ne' in Russia, ne' in Inghilterra, ne' in Germania. Questo e' comprensibile. Ma, dopotutto, sono i governanti del paese che determinano la politica, ed e' sempre facile trascinare con se' il popolo, sia che si tratti di una democrazia, o di una dittatura fascista, o di un parlamento, o di una dittatura comunista. Che abbia voce o no, il popolo puo' essere sempre portato al volere dei capi. àƒË† facile. Tutto quello che dovete fare e' dir loro che sono attaccati, e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e in quanto espongono il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutti i paesi.”

Ma la dichiarazione del vicepremier italiano rischia di essere anche decisamente maldestra e inopportuna.

La bellicosa esternazione arriva infatti mentre due pacifiste italiane sono ancora nelle mani di un misterioso gruppo di rapitori in Iraq. L'associazione Un ponte per… di cui fanno parte le due ragazze italiane è stata tra le piu' attive nell'opporsi all'intervento armato americano in Iraq. Eppure, quando l'attacco è scattato, Simona e Simona non se ne sono lavate le mani: hanno invece deciso di sporcarsele lavorando duramente per aiutare la popolazione civile alleviando il dolore degli innocenti. Quel dolore e quel disagio di cui le forze occupanti molto spesso preferiscono lavarsene le mani.

Negli ultimi giorni decine e decine di civili (fonti ospedaliere riportano che in maggioranza si tratta di donne, vecchi e bambini), hanno perso la vita sotto i bombardamenti americani a Falluja. La cittàƒ , come in precedenza accadde a Najaf, è stata posta sotto un durissimo assedio, in contrasto con le norme della Convenzione di Ginevra.

In un articolo apparso oggi sull'edizione online di Al-Jazeera, un commentatore arabo si chiede perchè, se è vero che ci sono gruppi di terroristi rifugiati nella cittàƒ , gli americani non entrano in forze con le loro truppe per circondarli e arrestarli, senza causare vittime tra i civili. La risposta è che è molto piu' comodo e meno dispendioso bombardare dall'alto e assediare: dei morti innocenti si puo' tranquillamente lavarsene le mani.

Da un uomo di destra come Gianfranco Fini ci si aspetterebbe un esortazione alla truppa perchè affronti gli insorti eroicamente con sprezzo del pericolo, affrontandoli a viso aperto. Invece, anzichè rispondere al braccio destro di Bin Laden — che in un comunicato diffuso recentemente ha accusato gli occupanti di essere “dei codardi che hanno paura di affrontare in campo aperto i mujahideen, preferendo bombardare dall'alto” — Fini preferisce prendersela con la presunta codardia dei pacifisti. E questo proprio mentre due pacifiste italiane stanno rischiando la propria vita prigioniere del nemico. Se Simona Pari e Simona Torretta se ne fossero lavate le mani, probabimente ora sarebbero a casa loro in Italia, a guardare la guerra in televisione. Proprio come Gianfranco Fini.

Perchè Fini non ha esortato i suoi seguaci ad arruolarsi e a partire per l'Iraq, anzichè aizzarli contro i pacifisti? Se per loro la guerra è tanto giusta e necessaria, che vadano a farla di persona, sul campo, come i loro eroi di El-Alamein, o come i ragazzi americani che morirono in Normandia. Chi pratica lo sport del lancio di sputi al pacifista ha ben poco del nobile guerriero. E Ponzio Pilato al confronto era un temerario.

La veritàƒ è che i veri nemici della pace non sono mai stati nè i pacifisti nè i combattenti. Il vero pericolo, da sempre, sono quelli che sono ora per la guerra, ora per la pace, a seconda della loro convenienza. Spietati e feroci con i più deboli, servili e striscianti con i forti, sanno sporcarsi le mani di sangue senza provare alcun orrore. Salvo poi lavarsele accuratamente prima di salire sul palco di un comizio, su uno scranno parlamentare o sui divanetti di velluto di uno studio televisivo.

Paolo Oddone
www.warnews.it

Be the first to comment on "Troppo facile far la guerra al pacifista"

Leave a comment