Costruire Progetti Locali: sintesi del convegno nazionale GAS.


Costruire Progetti Locali
Convegno Nazionale GAS 2002
11-12 maggio 2002, Marzabotto [BO]

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Nella scuola di pace del parco storico di Monte Sole, nel comune di Marzabotto [BO], si è svolto a maggio 2002 l’incontro annuale dei GAS. L’ospitalità per dormire e mangiare è stata offerta dalla Cooperativa Sociale ‘Lo Scoiattolo’ presso il centro visite ‘Il Poggiolo’.

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SINTESI

SABATO

La giornata di sabato era dedicata all’incontro tra i GAS. Dopo un racconto del percorso che ci ha portati a questo incontro, c’è stata una breve presentazione dei GAS rappresentati e delle loro attività . Ne è emersa una grande ricchezza di esperienze sia per quanto riguarda gli aspetti tipici di un GAS che per le pratiche messe in piedi tra i GAS e altri soggetti vicini, ad esempio per occuparsi di distribuzione o di altri progetti.

Dopo la merenda ci siamo occupati di aspetti fiscali insieme alla commercialista Lidia di Vece di Torino e a Marco Valenti del GAS Brescia. Lidia e Marco hanno esposto gli aspetti fiscali per i GAS organizzati in modo informale, come associazione o che si appoggiano ad una cooperativa e sono quindi stati sommersi di domande. Marco Valenti è disposto a fare da punto di riferimento per i GAS sugli aspetti fiscali. E’ in preparazione una sintesi di quanto emerso all’incontro su questo aspetto. Eventuali richieste di chiarimenti vanno inviate all’indirizzo mail cocorico@inrete.it.

Infine, ricordando la peculiarità delle rete di GAS di essere una rete completamente decentrata, ci siamo occupati degli strumenti di comunicazione. Attualmente gli strumenti ‘ufficiali’ utilizzati per lo scambio di informazioni tra i GAS e verso l’esterno sono i seguenti:
– mailing list ‘consumocritico’ presso PeaceLink
– sito presso CoCoRiCò [http://pages.inrete.it/cocorico]
– guida ‘Gruppi d’acquisto solidali’ pubblicata presso la EMI
– rubrica ‘Fa’ la cosa giusta’ sulla rivista AltrEconomia
– mini-archivio produttori disponibile sul sito
– documento base disponibile sul sito
Lo storico bollettino BOGAR ha completato dignitosamente la sua funzione ed ora si gode il meritato riposo. In compenso, nuove iniziative sono in via di costruzione. In particolare, all’incontro sono state presentate le Pagine Arcobaleno, che raccolgono l’eredità del mini-archivio produttori inserendoli insieme alle segnalazioni delle altre realtà vicine ai GAS: botteghe del mondo, gruppi di consumo critico, bilanci di giustizia, turismo responsabile, etc. Raffaella Cignarale di Torino ha presentato l’idea e lo stato del progetto, mentre Juan Saavedra ha spiegato la parte realizzata tramite sistema operativo Linux per la gestione dell’archivio, impostato in modo da mettere in evidenza, oltre alle realtà segnalate, anche le loro relazioni. Attualmente si sta svolgendo la fase di raccolta delle informazioni ed inserimento in archivio. Più avanti, queste informazioni verranno rese disponibili su Internet per poter esere consultate on-line. Si cercano persone disposte a fare da punto di riferimento e raccolta delle informazioni per la loro zona [Provincia]. Le persone interessate si devono rivolgere a Raffaella [ pagine.arcobaleno@libero.it ]. Nella discussione che è seguita si è trovato l’accordo sul fatto di potenziare l’utilizzo di Internet come strumento di collegamento tra i GAS, ad esempio attraverso la creazione di una mailing-list e di un dominio Internet autonomi.

DOMENICA

La giornata di domenica era dedicata al convegno sul tema ‘Costruire Progetti Locali’. All’inizio Luca Errani del GASBO ha presentato il luogo che ospita l’incontro mentre Andrea Saroldi di GAStorino ha riassunto i risultati del sabato. Quindi Mauro Serventi [GAS Fidenza] ha introdotto il tema dell’incontro. Gabriele Bollini [Provincia di Bologna] ha presentato alcune esperienze della Provincia e le Pagine Arcobaleno di Bologna, una guida su carta realizzata insieme tra diverse realtà di Bologna.

A questo punto è toccato al Prof. Alberto Magnaghi dell’Universotà di Firenze presentare il tema del progetto locale, di cui si occupa da anni. L’intervento di Magnaghi è stato registrato e probabilmente, se si trovano volontari, verrà sbobinato e quindi reso disponibile. La conclusione di Magnaghi è stata che adesso, nella situazione di particolare ‘mobilitazione’ in cui ci troviamo, è possibile costruire progetti locali.

Le parole di Magnaghi hanno trovato una rispondenza diretta in alcune esperienze presentate successivamente: Gianni Valerio della Coop. Oberslait di Schio [VI] ha presentato i ‘BOB: Buoni Ordinari Bovini’; Nadia Barattini del gruppo di Bologna dei Bilanci di Giustizia ha parlato della campagna sull’acqua. Michele Caravita della Associazione agricoltori della val Samoggia ha parlato della terra come sistema di relazione, Juan Saavedra della Coop. EquaMente di Torino ha presentato l’esperienza di una Bottega del Mondo’, ed infine Paolo di Tortona ha presentato l’esperienza della corte solidale.

Come conclusione della mattinata, si è potuto notare che i GAS possono avere un ruolo importante da giocare, sia nella prospettiva del progetto locale per la attivazione di circuiti economici e cicli locali, sia come cellule di consumo nella costruzione di una economia alternativa.

Durante il tempo per il pranzo, naturalmente equo, solidale, biologico, locale, sociale e gustoso, è stato possibile visitare il mercatino delle idee con banchetti e la presentazione di alcune esperienze.

Dopo il pranzo si è tenuto ancora un momento di incontro, mentre un gruppo visitava i luoghi delle stragi di Monte Sole. Nell’incontro sono state poste alcune questioni a Magnaghi e si è completata la presentazione di alcune esperienze.

In conclusione, si è compreso che il tema del progetto locale rimane importante come pista di lavoro per i GAS, ed è quindi molto utile diffondere le esperienze che si muovono in questa direzione. Per questo motivo invitiamo tutti i GAS a farle conoscere.

D’altra parte, si avverte la necessità di attuare un passo in più, per collegare in modo più profondo le esperienze dei GAS con le altre forme embrionali di economia alternativa nella costruzione di una rete economica solidale. Su questo tema si prevede un momento di approfondimento per l’autunno sulle strategie per la costruzione di reti.

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TEMA DEL CONVEGNO

Si propongono alcune note redatte da rappresentanti di Gruppi d’Acquisto riuniti per coordinare l’organizzazione del Convegno e per proporre spunti di riflessione da sottoporre all’attenzione dei partecipanti. Si compongono dei seguenti punti:

1] Finalità ed organizzazione del Convegno

2] Il punto sui GAS

3] Il Progetto Locale

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1] FINALITA’ ED ORGANIZZAZIONE DEL CONVEGNO

Il terzo convegno nazionale dei Gruppi di Acquisto Solidali [GAS] segue i convegni precedenti svolti a Fidenza [PR] nel 1999 [“BIO-logico, BIO-eticoâ€Â�], a Chiaravalle [PC] nel 2000 [“L’economia di relazioneâ€Â�] e l’incontro del 2001 a Piacenza sulle filiere.

Come i precedenti, anche questo convegno si propone di favorire l’incontro tra le persone dei vari gruppi, lo scambio di informazioni e l’individuazione di possibili percorsi comuni. Nella seconda giornata, poi, saranno presentate alcune esperienze realizzate da GAS e cercheremo di “leggereâ€Â� l’esperienza dei GAS fino ad oggi per riflettere su di essa con l’aiuto di un osservatore esterno a cui chiediamo di fornirci il suo punto di vista sul percorso fatto finora e suggerimenti su possibili piste di lavoro future.

Il Gas di Bologna, GASBO, si è assunto l’incarico dell’organizzazione proponendo un luogo, Marzabotto, estremamente significativo sia per la storia che lo caratterizza che per la bellezza del luogo che ci ospita. L’organizzazione sarà , come al solito, molto semplice in modo da favorire l’accoglienza di tutti e la possibilità di lavorare proficuamente [per questo, ricordiamoci di iscriverci per tempo !]

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2] IL PUNTO SUI GAS

Il Gruppo d’Acquisto Solidale [GAS], forte dell’aggettivo che lo contraddistingue e lo rende significativo, è un soggetto “atipicoâ€Â� nel contesto attuale del commercio e del consumo. Il loro numero è in crescita e supera sicuramente quello dei gruppi finora censiti. In diverse realtà , infatti, varie persone decidono di muoversi autonomamente per fare acquisti insieme: cercano produttori biologici, si danno una organizzazione minima e iniziano un percorso di “consumo criticoâ€Â�. Il passo successivo consiste nel “mettersi in reteâ€Â�. Ciò significa scambiare informazioni, accedere a liste di possibili produttori, orientarsi sui alcuni problemi comuni, conoscere altre persone che si muovono nella stessa direzione, non sentirsi soli…

A tutti proponiamo alcuni punti di riferimento, contenuti nel documento base, che ci accompagnano da alcuni anni e che riportiamo in sintesi:
Р̬ auspicabile che i gruppi siano piccoli, locali e solidali,
– si pongano come obiettivi primari il rispetto dell’uomo e dell’ambiente,
– operino per favorire la salute dei consumatori, la sostenibilità del sistema, la solidarietà [tra i soci, con i produttori ecc],
– permettano di soddisfare il gusto e di pagare i prodotti un prezzo adeguato.

Ad essi, poi, si è aggiunta la preoccupazione per il processo con cui il prodotto è stato generato: non ci interessa un prodotto anche biologico e a prezzo accettabile se è prodotto con sfruttamento di persone e/o di ambiente!

Dal convegno di Chiaravalle [“L’economia di relazioneâ€Â�] si è poi consolidata la convinzione che è la relazione la vera natura delle merci! Da allora la parola relazione sta diventando sempre più importante e chiave di volta di molte scelte [mercatini, filiere, organizzazione degli ordini…].

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3] IL PROGETTO LOCALE – UN’IPOTESI DI LAVORO

Seguendo una linea di pensiero maturata attraverso questi incontri, nel nostro prossimo convegno vorremmo provare ad approfondire il tema del “ I GAS nel progetto localeâ€�, a partire dalle esperienze in corso. Scopo del convegno sarà anche quello di confrontarci su questo tema con il variopinto arcipelago lillipuziano. Con i testi che seguono cerchiamo di definire alcuni punti di riflessione, alcune prime ipotesi di lavoro.

Perché un progetto

Un progetto possiede obiettivi concreti, verificabili, comuni e condivisi. Esso è incisivo quando ha la capacità di tradursi in un percorso riconosciuto e in prassi di comportamento possibile, non deve essere ammirato ma considerato.

Perché un progetto locale

Un progetto diviene “localeâ€Â� quando facilita e implica scambi tra i partecipanti, fa emergere il contenuto della relazione basato sul valore di reciprocità e non solo sul comportamento burocratico di diritti e doveri. Il progetto diventa contenitore di racconti, di esperienze che s’incontrano, si rispettano, s’intrecciano e sanno dialogare su posizioni paritarie.

Locale come risposta agli sprechi, ingiustizie e inquinamento che il globale genera a livello planetario, demolendo ogni identità sia territoriale che sociale. Locale per ridurre le distanze, per limitare la follia di un mercato che prevede migliaia di chilometri di trasporti prima che qualsiasi prodotto arrivi nelle nostre case… Locale per far emergere il contenuto di relazione alla base di ogni prodotto, relazione che il mercato affonda proclamando la merce come senso ultimo del vivere e unico collante del convivere.

Il progetto locale è un cantiere in costruzione dove il metodo d’ascolto, di consenso e di comunicazione sono elementi prioritari e mezzi per accogliere imprevisti, variabilità d’eventi, casualità e conflitti, gestendoli come opportunità e possibili risorse in sintonia con i bisogni delle persone e dell’ambiente.

Nel progetto locale si desidera far convergere l’interesse individuale con l’interesse collettivo, per il benessere comune, al fine di proporre un qualcosa che si considera positivo. Il progetto locale è uno spazio relazionale complesso e ampio, privo di confini rigidamente delineati e di rapporti meramente mercificati, dove non è tanto necessario costituirsi in un’entità giuridica per essere maggiormente visibili e rappresentativi, quanto divenire promotori di connessioni, di scambi, di reti, facendo tessuto e scommettendo sulla società e sul sodalizio. E’ opportuno non sperperare risorse in un proliferare di nicchie alternative, ma avere capacità di lettura dei fenomeni, saperli interpretare e connetterli in modo creativo. Si tratta di creare condizioni d’apprendimento che permettono a tutti di essere presenti ed avere un ruolo nella situazione.

Il progetto locale è un laboratorio di politica attiva che opera su ipotesi di piani di lavoro concordati, non retorici e banali, ma ideativi e generanti: crea risorse, non le consuma. Struttura flessibile e di servizio che si muove nel territorio d’appartenenza con una dimensione di riflessione globale, mettendo in rilievo esigenze condivise, forze e percorsi creativi, ma possibili, nel rispetto dell’ambiente e della dignità dei singoli.

Ruolo specifico dei GAS

Il GAS potrebbe immaginarsi in un progetto locale come luogo privilegiato di risposte concrete e di legami, perché la sua specificità , centrata su aspetti conviviali, su sobrietà nei consumi e su stili di vita in sintonia con l’ambiente e con le persone, genera relazioni positive sul territorio, attiva reti e circuiti di economia auto-sostenibili o del senso del limite, rinforza le comunità locali, ma nello stesso tempo le preserva da pericolosi eccessi di localismo.

Questa prospettiva non esclude scambi relazionali e commerciali su distanze lunghe, anzi li valuta all’interno di fili, intrecci e trame che costituiscono una rete più fitta e grande, tra vari soggetti operativi di pari dignità . L’attuale modo di produrre, di consumare o di mercato, consolida e determina forme di sfruttamento e di insostenibilità ambientale, culturale e sociale; in questa direzione il concetto di pago quello che consumo o più pago e più consumo non sono risposte apprezzabili per una qualità di vita diversa e proponibile, perché non tengono in conto beni e servizi [aria, acqua, biodiversità , energia, …] limitati che debbono essere considerati patrimonio di tutti e non di una èlite benestante minoritaria.

All’interno di questa prospettiva, i Gruppi di Acquisti Solidali possono attivare in particolare i punti che seguono.

1. Trasformare il singolo acquirente in un acquirente collettivo, insieme è possibile avere un maggior consenso politico e incidere più in profondità nella trasformazione dei rapporti economici.

2. Acquistare direttamente da produttori locali biologici, per stabilire rapporti di sostegno e di fiducia, per ridurre inutili trasporti e consumi energetici, per riqualificare il territorio.

3. Promuovere la nascita di filiere locali e di mercatini, per non cercare soluzioni esclusive per il solo gruppo d’acquisto, ma per l’intera collettività .

4. Divenire struttura di servizio, favorendo aziende e cooperative sociali che rispettino i diritti dei lavoratori e siano disponibili ad accogliere persone svantaggiate o che necessitano di essere più tutelate o accompagnate nel loro percorso formativo. Molte cooperative sociali troppo spesso sono ripiegate in sé stesse per motivi di sopravvivenza economica, ma possiedono un potenziale sociale, un capitale educativo e capacità progettuali che possono essere messi al servizio di progetti locali condivisi.

5. Collaborare con Botteghe del Mondo e favorire la nascita di Botteghe Etiche, luoghi dove si possono trovare prodotti garantiti e di maggior uso quotidiano.

6. Appoggiare e adottare specifiche Campagne inerenti alle nostre finalità .

7. Redigere Pagine Gialle Locali [pagine arcobaleno] per far emergere una rete di servizi utili e di fruizione territoriale comune.

Per questi motivi riteniamo che i GAS possano e debbano impegnarsi nella costruzione di progetti locali insieme a tutte le altre forze che sul territorio intendano muoversi in questa direzione.

Riferimenti:
– Alberto Magnaghi, “Il progetto localeâ€Â�, Bollati Boringhieri 2000.

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