Coronavirus, il virologo ai genitori: “State tranquilli”

Il virologo e scienziato di fama internazionale, Prof. Giulio Tarro, ha scritto una lettera ai tanti genitori oggi legittimamente preoccupati per il coronavirus:
“E in questi giorni, quasi nessuno ci dice che se non ci ammaliamo è grazie al nostro sistema immunitario il quale può essere compromesso, oltre che da una inadeguata alimentazione e da uno sbagliato stile di vita, dallo stress, che può nascere anche dallo stare in spasmodica attenzione di ogni ‘notizia’ sul Coronavirus regalataci dal web e TV. Non vorrei quindi che questa psicosi di massa faccia più danni dell’ormai famigerato Covid-19”

Articolo di Antonella Petris per Meteoweb.eu

Dinanzi alla confusione e alla disinformazione che stiamo vivendo in queste settimane a causa del covid-19, i colleghi di Adnkronos hanno chiesto al virologo e scienziato di fama internazionale, Prof. Giulio Tarro, di scrivere una lettera ai tanti genitori oggi legittimamente preoccupati, per avere una visione il più possibile obiettiva e scientifica sull’emergenza coronavirus.

“Care Mamme e cari Papà, la sintomatologia di questa sindrome respiratoria da coronavirus viene considerata moderata per la maggior parte dei casi come un semplice raffreddore, che può però approfondirsi a livello bronco polmonare e dare una polmonite ‘mite’, – scrive Tarro – secondo il centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, dichiarazione effettuata a fine febbraio dopo l’osservazione di circa 90mila casi. Il rischio rappresentato dal Covid-19 è sostanzialmente uguale a quello delle tante epidemie influenzali che si registrano ogni anno senza per questo provocare scalpore”.

“Veramente, nel 1973, quando scoppiò il colera a Napoli, al di là di qualche folkloristica ‘barricata’, notai soprattutto confusione che avveniva in una città certamente preoccupata, ma che non vedeva l’attuale arrembaggio dei supermercati da parte di persone che, evidentemente, temono di dover morire di fame. – ricorda Tarro – Panico generalizzato invece nel 1978 durante la malattia che colpì per lo più i bambini tra uno e due anni di vita affetti da bronchiolite, anche per sciagurate diagnosi e terapie, che cominciò a trasformarsi sui giornali in una epidemia di male oscuro che terrorizzò la popolazione finché io scoprii il virus respiratorio sinciziale che la provocava”.

“Adesso facciamo un esempio. Ogni anno muoiono in Italia circa diecimila persone (per lo più anziane o affette da qualche patologia pregressa) per virus influenzale. La cosa non fa notizia, soprattutto perché queste morti sono disseminate in tutto il territorio nazionale. – spiega Tarro – Immaginiamo ora che tutte le persone a rischio vengano ricoverate in un paio di posti, magari circondati da giornalisti alla ricerca di qualche scoop. La conseguente ‘epidemia di influenza che può causare la morte’ spingerà innumerevoli persone (ogni anno sono colpiti da sindrome influenzale circa sei milioni di Italiani) a pretendere analisi ed una assistenza impossibile ad ottenere”.

“Intanto dobbiamo staccare la spina ad una ‘informazione’ ansiogena e ipocritamente intrisa di appelli a ‘non farsi prendere dal panico’. E questo, soprattutto, per permettere alle strutture sanitarie interventi mirati. Quali questi debbano essere non mi permetto qui di suggerirli in quanto, nonostante lo sfascio del Sistema Sanitario Nazionale, abbiamo ancora in Italia ottimi esperti. L’importante è che siano lasciati in grado di lavorare. – sottolinea ancora Tarro – Bisogna considerare che oltre il 99% delle persone che vengono contagiate dalla malattia guariscono ed i loro anticorpi neutralizzano il virus e possono pertanto essere utilizzati per i contagiati più gravi”.

Suggerendo le ormai tradizionali forme di prevenzione lavarsi spesso le mani, non toccarsi il viso, coprirsi con la piega del gomito se si deve starnutire o tossire, Tarro evidenzia che “le prospettive a questo punto dipendono dal comportamento epidemiologico tipo prima Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome), esaurendosi e rimanendo una zoonosi nella provincia di origine oppure dando luogo ad epidemie sporadiche come la Mers (Middle East Respiratory Syndrome) e l’influenza aviaria relativamente per pochi individui ovvero, infine, diventando una virosi respiratoria umana stagionale come nel caso dell’ultimo virus influenzale della suina 2009 o degli altri coronavirus regionali meno aggressivi”.

“Da medico virologo una ultima considerazione: Oggi l’ansia di una intera popolazione si sta concentrando su come tenersi alla larga da questo maledetto virus. Nessuno o quasi riflette che noi, in ogni momento, siamo immersi in un ambiente saturo di innumerevoli virus, germi e altri agenti potenzialmente patogeni. – conclude Tarro – E in questi giorni, quasi nessuno ci dice che se non ci ammaliamo è grazie al nostro sistema immunitario il quale può essere compromesso, oltre che da una inadeguata alimentazione e da uno sbagliato stile di vita, dallo stress, che può nascere anche dallo stare in spasmodica attenzione di ogni ‘notizia’ sul Coronavirus regalataci dal web e TV. Non vorrei quindi che questa psicosi di massa faccia più danni dell’ormai famigerato Covid-19. Care mamme e cari papà confido nel vostro buon senso e nel vostro amore per i figli”.

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