I poveri del Brasile organizzano la Coppa del Mondo alternativa

(Fonte: znetitaly.altervista.org)I poveri del Brasile organizzano la Coppa del Mondo alternativa

Di Elizabeth Gorman

4 giugno 2014

Giorni prima che i mondiali di calcio della FIFA (Federazione Calcistica Internazionale)  inizino  a San Paolo, si e’ deciso che un altro campionato abbia luogo nella storica regione del Porto di Rio de Janeiro.

I giocatori non sono famosi nel mondo. Sono invece uomini e donne di tutte le eta’, delle molte favelas di Rio, comunita’ povere che circondano la citta’.

La Copa Popular, cioe’ la Coppa del Popolo e’ ospitata dal gruppo attivista denominato Comitato del Popolo dei Mondiali di calcio e delle Olimpiadi, ed e’ al suo secondo anno.

Il torneo per le qualificazioni per le finali della Copa Popular di quest’anno, si e’ svolto in cima alla favela del Morro de Salgueiro nella zona nord di Rio e le finali si terranno l’8 giugno.

Un campo da calcio corona la ripida tortuosa collina in cima alla favela, coperta di infiniti strati di abitazioni. Molti giovani giocatori, spettatori locali, e rappresentanti dei media si sono radunati per vedere le 8 squadre impegnarsi nella competizione.

I mondiali di calcio per chi?

Larissa Lacerda, di San Paolo che indossa una maglietta con scritto ‘La Coppa del mondo per chi?’, ha aiutato a organizzare l’evento. ‘L’idea e’ di fare una competizione sportiva che abbia un carattere realmente popolare, con persone che in qualche modo sono toccate negativamente dalla Coppa della FIFA,’  ha detto.

La legge generale dei Mondiali della FIFA, approvata dal congresso del Brasile nel 2012, ha imposto delle restrizioni agli ambulanti locali per vendita dei loro articoli

Nel raggio di 2 km. dalle zone riservate della FIFA. Queste zone sono massicciamente militarizzate dalle locali forze di sicurezza.

Gli oppositori della FIFA, come il Comitato del Popolo, hanno detto che i preparativi per i mondiali hanno anche portato il governo a sfrattare i residenti dalle loro case in cambio di sviluppo commerciali e di aumento del valore degli immobili.

‘Ci sono quindi gruppi di comunita’ che soffrono per i trasferimenti, i venditori ambulanti,  i gruppi di comunita’ che soffrono per la violenza della polizia. Abbiamo quindi organizzato la Coppa per portare visibilita’ a questi problemi e per creare un dibattito,’ ha detto la Lacerda.

L’idea non era nuova. La Coppa del Mondo dei Poveri e’ stata giocata in Sudafrica nel 2010, in risposta alla Coppa del Mondo della FIFA che si svolgeva nello stesso paese. Analogamente, le partite alternative in Sudafrica erano state organizzate per protestare contro gli sfratti, i trasferimenti e l proibizione ai venditori locali di mettersi nelle zone designate dalla FIFA.

Joyce e’ una attaccante di 15 anni della squadra femminile che gioca per le qualificazioni. E’ il primo anno che partecipa al torneo e la sua squadra ha avuto una serie di vittorie. Si e’ qualificata come una delle 6 squadre che giocheranno la finale della Coppa del Popolo l’8 giugno.

‘Un sacco di gente soffre a causa della Coppa del Mondo. Questo e’ un modo di protestare,’ Joyce ha detto ad Al Jazeera. ‘C’e’ tanta gente che sta perdendo la casa. La sanita’ e l’istruzione sono caotiche. Stanno sprecando soldi per cose non necessarie come altre strade, quando in realta’ la sanita’ e l’istruzione dovrebbero essere al primo posto.’
Anche se le cose stanno cosi, Joyce ha intenzione di guardare i Mondiali alla televisione.

Vive nello stesso quartiere in cui si trova il famoso stadio di calcio Maracana, ma non vedra’ le partite perche’ i prezzi dei biglietti superano la oltre alla somma che puo’ permettersi di spendere. Ne’ lei ne’ le persone che vivono nel suo quartiere si possono permettere di andare allo stadio. Ha detto: ‘ Ma faro’ il tifo, malgrado tutti i problemi ”’ e’ il governo che e’ colpevole, e sono cose da discutere con loro.’ ‘Non penso che i giocatori abbiano niente a che fare con tutto questo.’

Il governo ha emesso un documento per i giornalisti dimostrando che ha speso 100 volte di piu’ per l’istruzione che per gli stadi della FIFA. Lo stato ha speso 18 miliardi di reals (8 miliardi di dollari) per progetti di infrastrutture: strade, e trasporti, ma ha calcolato un profitto di 30 miliardi di reals (13 miliardi di dollari) dai Mondiali, piu’ entrate aggiuntive dal turismo.

La legge brasiliana proibisce gia’ agli ambulanti locali di vendere vicino agli stadi. Il governo ha negato di avere sfrattato con la forza le famiglie dalle loro case senza un giuso processo, o al solo scopo di attuare progetti di infrastrutture collegati ai Mondiali e alle Olimpiadi.

Lottare per rimanere

Gli attivisti contestano le dichiarazioni del governo. Mari do Socorro, una delle organizzatrici che abita in una favela che si chiama Indiana, ha dovuto lottare per mantenere la sua casa a tre piani dove ha vissuto da quando aveva 6 anni.

Indiana faceva parte di un gruppo di favelas messe in lista dall’amministrazione comunale tra quelle destinate al trasferimento di residenti,  nel 2010, secondo rapporti locali.

‘Non voglio vivere in nessun altro posto,’ ha detto ad Al Jazeera. ‘Quando hanno demolito le prime case, e’ successo nella nostra comunita’. E’ stato terribile per noi, abbiamo sofferto.

Si presume che nel 2012 l’organo pubblico per la difesa in giudizio dei non abbienti abbia emesso un’ingiunzione per fermare le demolizioni ed e’ stato allora che l’amministrazione comunale ha smesso di sfrattare i residenti che volevano un miglioramento, andando in appartamenti nuovi.

La serie di eventi ha causato divisioni nella sua comunita’ e ha messo gli uni contro altri i  vicini  di casa.

Mentre centinaia di persone lottano per rimanere, altre si aspettano migliori condizioni di vita dal governo.

‘Secondo coloro che se ne vogliono andare io sono una persona che li sta fermando. Ma non e’ vero, lotto perche’ non voglio andarmene,’ ha detto Socorro.

‘Non provo alcun piacere a stare seduta a veder giocare il Brasile mentre so che devo lottare per non essere buttata fuori di casa.’

Da: Z Net ”’ Lo spirito della resistenza e’ vivo

www.znetitaly.org

Fonte: [zcomm.org]

Originale: Aljazeera

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2014 ZNET Italy ”’ Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

(Tratto da: http://znetitaly.altervista.org)

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