Che senso ha produrre energia?

a_ecologica1-thumbProviamo a dimostrare che nuove centrali nucleari o megaimpianti di fotovoltaico proprio non servono.

Se tenete conto che ancora la media delle case italiane lavora SOTTO la classe energetica C (C = 70 kWh/m²a), sarebbe meglio coibentare le case.
Per intenderci , un’abitazione di 100 metri quadri, costruita in modo tradizionale, con buona probabilità corrisponde alla classe F e consuma 1600 litri di gas all’anno. Una casa di pari superficie di classe A consuma invece 300 litri di gas l’anno.  Taglio delle emissioni di CO2, circa l’ 80%.
 
Secondo ENEA, solo riportando le case italiane, nelle condizioni di isolamento ottimali seguenti:
 
 
Elemento costruttivo Zona climatica E Zona climatica F
Strutture fisse verticali (muri) 0,27 W/m²K 0,26 W/m²K
Strutture fisse orizontali (coperture) 0,24 W/m²K 0,23 W/m²K
Strutture fisse orizontali (pavimenti)  0,30 W/m²K 0,28 W/m²K
Finestre e infissi  1,80 W/m²K 1,60 W/m²K
 
si potrebbero tagliare le emissioni fino al 20%, e non pochi decimali.
Se tenete conto che ancora la media delle case italiane lavora SOTTO la classe energetica C (C = 70 kWh/m²a), sarebbe meglio coibentare le case.
Per intenderci , un’abitazione di 100 metri quadri, costruita in modo tradizionale, con buona probabilità corrisponde alla classe F e consuma 1600 litri di gas all’anno. Una casa di pari superficie di classe A consuma invece 300 litri di gas l’anno.  Taglio delle emissioni di CO2, circa l’ 80%. 
 
E di per se’, la “green economy” sarebbe anche questo, ma per qualche motivo stravagante si sta puntando a finanziare la generazione di energia anziche’ il risparmio, anche laddove le tecnologie di generazione siano meno efficaci.
 
La verita’ e’ che c’e’ tanto da fare nel campo del risparmio energetico che investire in improbabili forme di generazione domestica e’ semplicemente assurdo. Perche’ allora ci si sta muovendo in questa direzione? 
 
Perchè l’economia green focalizzata alla generazione (anziche’ al risparmio) e’ , essenzialmente , un’economia dei sussidi. Il concetto, cioe’, e’ che la green economy sta venendo trasformata in una truffa. Se di per se’ stessi i concetti di base sono corretti, sono stati stravolti trasformando il settore intero in una gigantesca truffa al contribuente.
 
Due conti: 5 miliardi, impegnati in impianti fotovoltaici, produrranno, nell’arco di vita di questi impianti, 30 miliardi di kWh elettrici, con un ricavo senza incentivi di 3 miliardi di euro, cioè con una perdita secca di 2 miliardi di euro. 
 
Solo così si spiega come mai il kWh elettrico, che alla Borsa elettrica è quotato meno di 10 centesimi, è remunerato 48 centesimi a chi lo produce da impianti fotovoltaici. 
 
Sorge spontanea questa domanda: ma alla Corte dei Conti c’è qualcuno che li fa i conti? 
 
E poi, incalzano, se lo fanno in Germania, perché non dobbiamo imitarli?
 
Ora, a parte il fatto che la produzione elettrica tedesca è per il 55% da carbone e per il 30% da nucleare, per cui ce ne sarebbe di strada da fare prima di pretendere di imitare la Germania, proprio il fotovoltaico tedesco è la prova provata – se mai ci fosse stato bisogno di tale prova – del fallimento di questa tecnologia. 
 
Pensate, la metà della potenza fotovoltaica mondiale è installata in Germania, ma dal fotovoltaico quel Paese ci ricava meno dello 0.5% dell’energia elettrica che consuma. 
 
Molti miliardi per nulla è il titolo di un recente articolo ove il quotidiano Die Zeit, riportando la notizia di uno studio del Rhineland-Westphalia Institute for Economic Research di Essen, così scrive: «Le installazioni di nuovi moduli fotovoltaici nel solo anno 2009 sono costati ai consumatori oltre 10 miliardi di euro. 
 
E questo per immettere sulla rete elettrica all’incirca lo 0.3% della domanda nazionale, praticamente nulla». 
 
Quello studio ha sottolineato come 1) l’indotto industriale legato al fotovoltaico svanisce non appena si esaurisce il meccanismo degli incentivi; 2) la tecnologia non mitiga, ma aggrava, il problema della sicurezza degli approvvigionamenti, visto che il back up di questi impianti intermittenti viene assicurato da centrali a gas, cosa che ha comportato un aumento delle importazioni di gas dalla Russia.
 
La vera rivoluzione , quella che invece dovrebbe avvenire casa per casa, e’ quella del risparmio energetico. 
 
Ma il problema e’ sempre lo stesso: nessuno vuole la soluzione che c’e’, ma quella che non c’e’. 
Fonte: Sito Web di Arcipelago Scec

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