Una Waterloo per questa Unione europea

di:  Ugo Gaudenzi

Lo conclamiamo su queste pagine da ben oltre un decennio.
I popoli europei sono schiavi di Usura.
Le misure lacrime e sangue imposte da quella lobby atlantica europea chiamata ‘Ue’ sono dettate esclusivamente dall’obbligo che Bruxelles ha contratto con i suoi padroni, i Signori del denaro.
I prestiti da costoro imposti agli Stati piu’ deboli ”’ i ‘pigs’, i porci, all’inglese’¦ – devono essere costantemente, sempre, per l’eternita’, ben remunerati.
Mentre l’Italietta, questo mercoledi, era occupata ”’ per sadismo, per masochismo, per asservimento ”’ ad assistere alla farsa di Palazzo sulla fiducia parlamentare ad un governo che non governa (o, se governa, governa male, come accade per ogni esecutivo di questa Repubblica, suddito delle banche e degli angloamericani, di qualunque colore si travesta), a Bruxelles, invasa dai lavoratori che protestavano per i tagli all’occupazione e agli stipendi, si perfezionava il cappio di questa usura.
Come fortemente voluto dal mandatario tedesco di Frau Merkel nel governicchio Ue, Herr Olli Rehn, la ‘Commissione’ (termine che, tradotto correttamente in italiano, e’ ‘la Cupola’) ha varato un paio di nuovi strumenti jugulatorii contro i cittadini e gli Stati d’Europa.
E cioe’: una ‘central authority’ vegliera’ per rafforzare il rigore dei bilanci degli Stati europei (traduciamo: imporra’ tasse e tagli ai redditi, alle pensioni, ai bilanci delle comunita’ nazionali) e imporra’ sanzioni e penalita’ (traduciamo: aggravando ancora di piu’ i deficita’ dei Paesi ‘indisciplinati’); il varo di un programma ‘per punire le nazioni che ignoreranno le ingiunzioni imposte da Bruxelles per farla finita con i conti in rosso nelle loro politiche sui redditi e gli stipendi dei cittadini, in materia fiscale e in materia di spese macroeconomiche’.
Come illustrato dall’esimio don Jose’ Manuel Barroso, presidente della Cupola, in questo modo, dal 2012, Bruxelles ‘tirera’ il freno a mano prima che la macchina rotoli giu’ dalla collina’.
Il problema nostro, quello di tutti i popoli dell’eurozona o comunque di questa stolida ‘Unione europea’, e’ che questi Signori non sono altro che i camerieri delle banche centrali e delle banche d’affari atlantiche, e la ‘macchina’ descritta da don Jose’ non e’ la comunita’ dei popoli, dei cittadini europei, ma la loro personale cupola artificiosamente costruita su una ‘collina’ chiamata Bruxelles (o Lussemburgo, o Strasburgo), non a caso prossima alla artefatta collina di Waterloo.
E’ il loro tornaconto di stipendiati dai poteri forti che e’ in gioco, non quello dei popoli europei.
Che sia cosi e’ un fatto, una dura realta’, una constatazione.
Una minima controprova di queste ore?
Sempre questo mercoledi ”’ dedicato, lo ricordiamo, nel-l’Italietta, invece, alle orazioni pro-contro la garconniere monegasca della famiglia Fini-Tulliani ”’ il governo di Francia ha varato un mega-piano ventennale di riduzione del deficit, da portare gia’ nel 2011 dal 7,7 al 6% rispetto al prodotto interno lordo. E quale motivazione per giustificare una tale cura da cavallo che tagliera’ i redditi delle famiglie francesi ha graziosamente offerto il ministro delle finanze di Pari, Madame Christine Lagarde? Sentiamola: ‘Gli investitori che finanziano il nostro indebitamento sono estremamente attenti ai programmi fiscali e di contenimento della spesa che stiamo adottando per contenere il deficit’. E, ha concluso, ‘faremo cio’ che serve’.
Qui non c’e’ nulla da tradurre. E’ tutto chiaro e da tempo. La finanza usuraia presta denaro agli Stati (e questo gia’ e’ uno scandalo: uno Stato si puo’ obbligare verso i propri cittadini, non con gli speculatori internazionali), non per ripianare il deficita’ di spesa pubblica, ma per ricevere i profitti, gli interessi che la stessa finanza usuraia intende continuare a lucrare per sempre sul denaro raccolto da una nazione, frutto dell’opera – delle braccia e dei cervelli – di tutti i suoi lavoratori.
E i loro camerieri, la Cupola di Bruxelles, i ministri dei singoli Stati, i liberaldemocratici di tutti i colori, si preoccupano non dei popoli, del loro benessere, dei loro redditi, ma di assicurare i profitti degli speculatori.
E i loro informatori asserviti, lavapiatti dei camerieri, completano il tutto con un martellante lavoro di disinformazione, bombardando lettori, spettatori, cittadini, con preoccupati allarmi sul deficit, sul pil, sulle zigzagate delle scommesse in borsa.
Nessuno di costoro pensa allo Stato come ad uno strumento del popolo, ma come a un pascolo per foraggiare la propria piccola-grande ‘cupola’, la propria piccola ‘collina’.
Una Waterloo, appunto. I bonapartisti, gli sconfitti, siamo noi.
Per qualche tempo ancora. Poi impareremo sulla nostra stessa pelle che basta un cambio di valuta ”’ via l’euro, insomma’¦ – e un ribaltamento, soprattutto, di regime ”’ come accaduto in Argentina, per esempio – per mandare in bancarotta non uno Stato, un popolo, ma gli usurai, gli speculatori internazionali, le loro cupole, i loro camerieri’¦ e i loro lavapiatti.

Ugo Gaudenzi

(Tratto da: http://www.stampalibera.com)

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