I magistrati si difendono dagli attacchi di Berlusconi

Con una immagine personale in caduta libera, il Cavaliere suppone che la miglior difesa sia l’attacco. Così l’8 settembre aveva detto: “So che ci sono fermenti in procura, a Palermo e a Milano. Si ricominciano a guardare i fatti del ‘93, del ‘94 e del ‘92. Mi fa male che queste persone, con i soldi di tutti, facciano cose cospirando contro di noi, che lavoriamo per il bene del Paese”. Poi il presidente del Consiglio aveva aggiunto che le inchieste dei magistrati lombardi e siciliani sono “follia pura”. Con un una epressione durissima aveva insistito:”Ci attaccano come tori inferociti” e concluso: “Qui c’è un torero che non ha paura di nessuno. Noi lavoriamo per il bene del Paese”. Berlusconi si riferiva alle possibili ripercussioni prodotte dalle dichiarazioni fatte dal figlio dell’ex sindaco di Palermo Massimo Ciancimino, condannato a 5 anni e 8 mesi per aver usato e riciclato i soldi provenienti dal tesoro occulto di suo padre. Sembra che gli inquirenti abbiano riaperto alcuni fascicoli accantonati, alla ricerca di nuovi è più autorevoli ‘ispiratori’ delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, nelle quali fiurono assassinati Falcone, Borsellino e numerosi agenti delle scorte.

Per il sindacato dei magistrati e “del tutto inaccettabile che il Capo del Governo affermi che i magistrati impegnati in indagini difficilissime su fatti tra i più gravi della storia del nostro Paese, quali le stragi mafiose dei primi anni ‘90, sprecano i soldi dei contribuenti. Come se non fosse interesse di tutti fare piena luce, e con ogni mezzo, su vicende gravissime che presentano aspetti ancora oscuri”.

“La lotta alla mafia, che il Governo in carica dichiara spesso di voler perseguire con ogni mezzo – anno aggiunto i giudici – richiede un impegno corale di tutte le istituzioni e non può tollerare infondate operazioni di delegittimazione dei magistrati e delle forze dell’ordine, esposti in prima linea nell’azione di contrasto alla criminalità mafiosa”. A loro l’Anm esprime “il pieno sostegno e la convinta solidarietà della magistratura italiana”.


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