Summerhill: la scuola piu’ felice del mondo

Summerhill è la scuola fondata nel 1921 nelle vicinanze di Leiston (a cento miglia da Londra) da Alexander Neil e da sua moglie. La scuola è frequentata da ragazzi dai cinque anni fino a quindici o sedici che generalmente provengono da paesi stranieri. Gli alloggiamenti sono in base all’età e ad ogni gruppo è preposta un’assistente, però oltre a non subire alcuna ispezione alle camere, nessuno li sorveglia, vengono lasciati cioè completamente liberi di fare quello che desiderano.

 


Le lezioni sono facoltative, i bambini possono frequentarle o farne a meno, anche per anni, se così desiderano; esiste un orario ma vale solo per gli insegnanti. Quelli che vengono a Summerhill fin da piccoli seguono le lezioni senza problemi di alcun genere, mentre quelli che provengono da altre scuole giurano di non frequentare mai più quelle bestiali lezioni. Giocano, vanno in bicicletta, stanno fra i piedi del prossimo, ma stanno alla larga da ogni lezione; il periodo necessario a supera questo odio è proporzionale al disgusto che è rimasto dall’ultima scuola frequentata, in media tale periodo è di tre mesi. A Summerhill non esistono i compiti in classe e per tutto il corpo insegnante gli esami di ammissione all’università sono una maledizione, però non possono rifiutarsi d’insegnare ai ragazzi che lo desiderano le materie richieste per accedere appunto alle varie facoltà.

Summerhill forse è la scuola più felice che ci sia al mondo. Non ci sono scansafatiche e i casi di nostalgia per la propria casa sono rari, raro anche che i bambini si picchino e litighino fra loro, perché i bambini cresciuti nella libertà hanno molto meno odio da sfogare di quelli repressi. Dall’odio nasce l’odio e dall’amore nasce l’amore. Amore significa mantenere un atteggiamento positivo di approvazione e questo è essenziale in qualsiasi scuola, non si può essere dalla parte dei bambini e contemporaneamente punirli e spaventarli. A Summerhill i bambini sanno che il loro modo di agire viene rispettato, e tutti hanno gli stessi diritti. I bambini fanno amicizia con gli sconosciuti più facilmente se non sanno cosa sia la paura. La riservatezza inglese è, in fondo, solo paura: ecco la ragione per cui le persone più riservate sono anche le più ricche.

E’ importante comprendere che il bambino deve vivere la sua vita, non quella che i suoi ansiosi genitori pensano che dovrebbe vivere; le interferenze e i tentativi di guida da parte degli adulti producono solamente generazioni di automi. Non si può insegnare ai bambini la musica, o qualsiasi altra cosa, senza mutarli in qualche modo in adulti privi di volontà propria. In questo modo vengono trasformati in persone che accettano passivamente lo status quo, un’ottima cosa per una società che ha bisogno di impiegati che siedano senza protestare davanti a malinconiche scrivanie, di commessi senza personalità, di gente che salga automaticamente ogni mattina sul treno delle 8:30; una società, in breve, che si regge sulle deboli spalle di poveri ometti terrorizzati, di conformisti spaventati a morte. Lo scopo della vita secondo Neil è la felicità, ed essere felici significa provare interesse per qualcosa. L’educazione dovrebbe preparare alla vita, in ciò la nostra cultura non ha avuto molto successo. La nostra educazione, la politica, l’economia portano alla guerra. Le nostre medicine non hanno vinto le malattie, la religione non ha abolito i furti e l’usura. In famiglia il bambino viene continuamente ammaestrato dimenticando che, come gli adulti, imparano solo quello che vogliono imparare.

Tutti i riconoscimenti, gli esami, i bei voti soffocano il libero manifestarsi della personalità: solo i pedanti sostengono che l’educazione si fa sui libri! I libri, a scuola, sono la cosa meno importante; un bambino deve solo saper leggere, scrivere e far di conto, il resto deve essere tutto teatro, giocattoli, creta, pittura, sport, libertà. La maggior parte del lavoro che gli adolescenti fanno a scuola è puro spreco di tempo, di energia, di pazienza. Toglie al giovane il diritto di giocare, giocare, ancora giocare; mette teste vecchie sulle spalle giovani. E’ tempo di mettere in discussione l’attuale nozione scolastica di studio. E’ dato per pacifico che un ragazzo debba imparare la matematica, la storia, la geografia, un po’ di scienze, un po’ di arte e una certa quantità di letteratura. E’ ora di rendersi conto che il ragazzo nutre ben poco interesse per queste cose. Non si vuole denigrare l’istruzione, ma l’istruzione deve avvenire dopo il gioco; e lo studio deve avvenire deliberatamente condito con il gioco per renderlo appetibile. L’istruzione è importante, ma non per chiunque. Chi ha capacità creative impara quel che vuole imparare per impadronirsi degli strumenti che la sua originalità e il suo genio richiedono. Non si può sapere quali capacità creative vengano distrutte nella scuola dando tutta l’importanza all’istruzione. L’educazione superiore e le lauree universitarie non servono ad affrontare i mali della società: un nevrotico istruito non è migliore di un nevrotico privo di istruzione.

L’autogoverno. Summerhill è una scuola autogovernata in forma democratica. Ogni fatto collegato alla vita sociale o di gruppo, comprese le punizioni per le offese sociali, viene deciso mediante il voto alla Assemblea Generale del sabato sera. Ogni membro del corpo insegnante ed ogni allievo, senza riguardo per l’età, dispongono di un voto. Il mio voto ha lo stesso peso di quello di un bambino di sei anni. Qualcuno potrebbe obbiettare con un sorriso. «Ma le tue parole hanno più influenza, vero?». Proviamo a vedere. Una volta convocai una riunione e proposi di proibire il fumo a tutti i minori di sedici anni. Ne spiegai le ragioni: il fumo è una droga, è velenoso, per i bambini non costituisce un vero bisogno, ma ha effetti nocivi sulla crescita. Si fecero delle obiezioni, si passò al voto: venni sconfitto a larga maggioranza. Vale la pena di riferire il seguito. Dopo la mia sconfitta, un ragazzo di sedici anni propose di proibire il fumo ai minori di dodici anni. Riuscì a far approvare la mozione ma, all’Assemblea della settimana dopo, un bambino di dodici anni propose di annullare la legge, dicendo: «Ce ne stiamo seduti al gabinetto a fumare, proprio come faremmo se fossimo in una scuola dalla disciplina tradizionale, e dico che questo è contrario agli ideali di Summerhill». Il suo discorso fu applaudito e la legge venne cassata. Spero così di aver chiarito che la mia voce non è sempre più autorevole dì quella di un bambino.

Una volta parlai molto severamente contro chi infrangeva le regole sul silenzio serale, con le necessarie conseguenze: i rumori e le facce assonnate che ciondolavano intorno la mattina dopo. Proposi di punire i colpevoli multandoli dell’intero ammontare del denaro per le piccole spese. Un ragazzo di quattordici anni propose invece, una multa di un penny all’ora per chi fosse stato sorpreso in piedi dopo l’ora di andare a letto. La mia proposta ottenne pochi voti, la sua passò a larga maggioranza.

L’autogoverno di Summerhill non è di tipo burocratico. Il presidente cambia ad ogni Assemblea e viene scelto dal presidente precedente, mentre le mansioni di segretario seno volontarie. I sorveglianti notturni rimangono di servizio spesso per più di una settimana. Il nostro sistema democratico promulga le leggi e spesso si tratta di buone leggi. Per esempio è proibito fare bagni in mare senza il controllo di sorveglianti che devono essere membri del corpo insegnante. E’ proibito salire sui tetti. Si deve rispettare l’ora di andare a letto altrimenti si incorre automaticamente in una multa. La sospensione delle lezioni i giovedì e i venerdì che precedono una festività viene decisa per alzata di mano all’Assemblea Generale. Il successo di un’Assemblea dipende largamente dalla maggiore o minore energia del presidente, perché è molto difficile mantenere l’ordine fra quarantacinque ragazzi vigorosi. Il presidente ha facoltà di multare i cittadini rumorosi. Quando c’è un presidente debole le multe fioccano con grande facilità.

Il corpo insegnante partecipa, come è logico, alle discussioni e così faccio io. Vi sono però numerose situazioni in cui devo mantenermi neutrale. Per esempio, mi è capitato di vedere un accusato cavarsela presentando un alibi inoppugnabile, sebbene in privato egli mi avesse confidato la sua colpevolezza. In casi simili, il mio dovere è di essere sempre dalla parte dell’individuo. Io, naturalmente, voto come ogni altro quando si tratta dì approvare una proposta, o di sostenerne una presentata da me. Ecco un esempio tipico. Una volta sollevai la questione se fosse lecito o meno giocare a pallone nel soggiorno. Il soggiorno è sotto il mio studio. e spiegai che il rumore del pallone mi disturbava mentre stavo lavorando. Proposi di proibire il gioco dei pallone all’interno della casa. Venni appoggiato da alcune ragazze, da qualcuno dei più anziani, e dalla maggior parte degli insegnanti. Ma la proposta non passò, e questo significava che il fastidioso rumore sotto lo studio sarebbe continuato. Finalmente, dopo molte discussioni in diverse Assemblee, riuscii ad ottenere una maggioranza favorevole a proibire il gioco del pallone all’interno della casa. Ecco come la minoranza riesce ad ottenere che vengano rispettati i suoi diritti: insiste nel richiederne il rispetto. Questo vale tanto per i piccoli quanto per gli adulti. D’altra parte, vi sono aspetti della vita della scuola che non ricadono sotto il regime di autogoverno. Mia moglie si occupa della sistemazione degli allievi, stabilisce il menu, invia fatture e paga i conti. Io assumo gli insegnanti o chiedo le loro dimissioni, se non li ritengo adatti. La funzione dell’autogoverno di Summerhill non è solo quella di promulgare le leggi ma anche di discutere i lineamenti sociali della comunità. All’inizio di ogni trimestre, si vota la ora in cui si deve andare a letto. Si va a letto a seconda dell’età. Poi si decidono i problemi di comportamento generale, si eleggono le commissioni sportive, le commissioni per il ballo di fine trimestre, una commissione per il teatro, i sorveglianti notturni e i sorveglianti esterni che hanno il compito di riferire i casi di cattivo comportamento in paese. Il soggetto più eccitante è sempre il cibo. Sono sempre riuscito a risvegliare un’Assemblea noiosa proponendo di eliminare le doppie razioni. Qualsiasi manifestazione di favoritismo in cucina viene giudicata severamente. Ma, se la cucina sollecita una discussione sugli sprechi di cibo, l’Assemblea non si mostra molto interessata. L’atteggiamento dei bambini nei confronti del cibo è essenzialmente egocentrico. Alle Assemblee Generali si evitano le discussioni accademiche. I bambini sono eminentemente pratici e le teorie li annoiano. Amano la concretezza e non le astrazioni. Una volta presentai una mozione in cui chiedevo che il bestemmiare fosse proibito per legge, esponendo le mie ragioni. Era successo che mentre portavo in giro una donna col figlio piccolo, un probabile allievo, sentii provenire dall’alto delle scale un aggettivo molto forte. La madre aveva afferrato in fretta il bambino e se ne era andata di corsa. «Perché», chiesi all’Assemblea, «le mie entrate devono soffrire perché uno stupido bestemmia davanti a un genitore che vorrebbe iscrivere il figlio? Non è una questione morale ma semplicemente una questione finanziaria: voi bestemmiate e io perdo un allievo». Alla mia domanda rispose un ragazzo di quattordici anni: «Neill dice sciocchezze», spiegò. «E’ ovvio che la donna, se si è scandalizzata, non credeva a Summerhill. Anche se avesse iscritto il bambino, la prima volta che fosse andato a casa ed avesse detto dannazione o all’inferno, lo avrebbe tolto di qui». L’Assemblea fu d’accordo e la proposta venne bocciata. L’Assemblea Generale deve affrontare di frequente casi di prepotenze nei confronti di compagni. La nostra comunità è molto severa in questi casi, e la legge che proibisce gli atti di prepotenza è stata affissa all’albo con forti sottolineature: «Ogni atto di prepotenza verrà giudicato severamente». I casi di prepotenze a Summerhill non sono però numerosi come nelle scuole dalla disciplina ferrea, e se ne può capire facilmente la ragione. Sottoposto alla disciplina degli adulti, il bambino impara a odiare. Poiché non gli è possibile esprimere impunemente il suo odio verso gli adulti il bambino lo scarica verso i compagni più piccoli e più deboli. Ma questo a Summerhill accade raramente. Molto spesso capita che la denuncia di un caso di prepotenza alla prova dei fatti rivela solo che Jenny ha dato della pazza a Peggy. Talvolta l’Assemblea si deve occupare di furti. Non vi sono punizioni in questi casi, ma si deve sempre indennizzare la vittima. Spesso i ragazzi vengono da me e mi dicono: «John ha rubato dei soldi a David; è un caso psicologico o dobbiamo denunciarlo?».

Se io lo ritengo un caso psicologico, dico loro di lasciarmelo risolvere. Se, invece John è un ragazzo normale e felice che ha rubato oggetti di poca importanza, allora lascio che la accusa venga portata avanti. La cosa peggiore che gli potrà accadere sarà di essere privato del denaro per le piccole spese fino a quando non avrà rifuso il debito. Come funziona l’Assemblea Generale? All’inizio di ogni trimestre viene eletto un presidente che durerà in carica per una sola seduta. Alla fine della seduta egli nomina il suo successore e la procedura si ripete per tutto il trimestre. Chiunque abbia una accusa, una lamentela, un suggerimento o una nuova legge da proporre li può esporre dinanzi all’Assemblea. Ecco un esempio tipico: Jim ha preso i pedali della bicicletta di Jack perché la sua era guasta e voleva andare con gli altri ragazzi a fare una gita domenicale. Dopo aver valutato le prove del fatto l’Assemblea decide che Jim dovrà restituire i pedali, e che non potrà andare in gita. Il presidente domanda. «Ci sono obiezioni?» Jim salta in piedi e grida che sono una manica di buffoni. Solo che l’aggettivo non è esattamente «buffoni». «Non è giusto», grida, «io non sapevo che Jack usasse quel vecchio catorcio che è la sua bici. E’ rimasta buttata in giro per giorni e giorni. Non mi importa di restituirgli i pedali, ma ritengo ingiusta la punizione. Non mi sembra di dover essere escluso dalla gita». Segue una discussone animata. Dal dibattito emerge che Jim era solito ricevere dei soldi da casa ogni settimana ma che da sei settimane la somma non arriva ed egli non ha un soldo. La Assemblea vota il rigetto della punizione, che viene annullata. Ma come risolvere il problema di Jim? Alla fine si decide di indire una colletta per rimettere in ordine la sua bicicletta.

Tratto da “I ragazzi felici di Summerhill” di Alexander Neil ed. Red

 

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