Stesso procedimento per le patatine, per le ‘nuggets’ di pollo, per i dolci, per il latte. Questi i risultati, come si legge nella ricerca: l’hamburger McDonald è stato preferito dal 48%, contro il 37% dell’ ‘altro’ hamburger; il pollo dal 59% contro il 18%; le patatine dal 77% delle giovani ‘cavie’ contro il 9%. E, più in generale, i prodotti ‘targati’ sono stati preferiti rispetto a quelli che targato non erano.
Secondo i ricercatori di Stanford, cioè, la forza di un messaggio pubblicitario riesce ad essere attrattiva già in un bimbo di tre anni. Quel gruppo di 63 bambini sottoposto ai test, anche se relativamente contenuto come numero, è statisticamente sufficiente a dimostrare che la mente di un bimbo è già stata raggiunta dall’ advertising fin dai 3 anni di età, se non prima.
L’esposizione alla televisione e ai diversi messaggi pubblicitari per quanto inconsapevole era stata sufficiente a far restare nella sua mente l’immagine di quel marchio. E, dunque, a indurlo a comportarsi di conseguenza, come scegliere “istintivamente” di bere un succo da un bicchiere ‘targato’ anziché da uno che targato non è.
ANSA (07/08/2007)
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