In Russia, l’amministrazione del Presidente Vladimir Putin ha annunciato dei piani per regolare i contenuti dei siti internet, mentre in paesi come Cina, Vietnam e Iran continuano ad essere arrestati molti giornalisti e “cyber-dissidenti”.
Il direttore esecutivo di Freedom House, Jennifer Windsor, si dice preoccupata per i risultati dello studio. “Il fatto che la libertà di stampa sia in fase di arretramento è segno che la stessa democrazia sarà ulteriormente sotto attacco nelle zone critiche del mondo”. In molti paesi “democratici” si sta assistendo a sforzi sempre maggiori da parte di certi governi per approvare restrizioni a internet, censurando, attaccando o chiudendo siti che discutono o forniscono idee politiche alternative.
Su 194 paesi esaminati dall’organizzazione che ha sede a Washington, 74 sono considerati “liberi”, 58 “parzialmente liberi” e 63 paesi “non liberi”. La classifica sulla libertà di stampa premia Finlandia e Islanda, seguiti da Belgio, Danimarca, Norvegia e Svezia mentre all’ultimo posto c’è la Corea del Nord.
L’Italia, nonostante abbia fatto registrare un leggero miglioramento rispetto al settantaquattresimo posto dello scorso anno, si trova al sessantaseiesimo posto assieme a Capo Verde, Guyana e Israele.
Fabio Canova
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