La libertà di stampa nel mondo

L’organizzazione no-profit Freedom House, ha realizzato anche quest’anno lo studio globale sulla libertà di stampa. Già nel 2006 l’associazione che si batte per la difesa e la promozione della libertà nel mondo ha registrato un evidente declino specialmente in Asia, Russia e America Latina [Fabio Canova].

 


o studio aggiornato segnala un arretramento della libertà di stampa in Venezuela, Argentina, Brasile e in altri paesi dell’America Latina dovuto, in alcuni casi all’azione dello Stato, in altri casi al deterioramento delle condizioni di sicurezza.

In Russia, l’amministrazione del Presidente Vladimir Putin ha annunciato dei piani per regolare i contenuti dei siti internet, mentre in paesi come Cina, Vietnam e Iran continuano ad essere arrestati molti giornalisti e “cyber-dissidenti”.

Il direttore esecutivo di Freedom House, Jennifer Windsor, si dice preoccupata per i risultati dello studio. “Il fatto che la libertà di stampa sia in fase di arretramento è segno che la stessa democrazia sarà ulteriormente sotto attacco nelle zone critiche del mondo”. In molti paesi “democratici” si sta assistendo a sforzi sempre maggiori da parte di certi governi per approvare restrizioni a internet, censurando, attaccando o chiudendo siti che discutono o forniscono idee politiche alternative.

Su 194 paesi esaminati dall’organizzazione che ha sede a Washington, 74 sono considerati “liberi”, 58 “parzialmente liberi” e 63 paesi “non liberi”. La classifica sulla libertà di stampa premia Finlandia e Islanda, seguiti da Belgio, Danimarca, Norvegia e Svezia mentre all’ultimo posto c’è la Corea del Nord.

L’Italia, nonostante abbia fatto registrare un leggero miglioramento rispetto al settantaquattresimo posto dello scorso anno, si trova al sessantaseiesimo posto assieme a Capo Verde, Guyana e Israele.

Fabio Canova

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