A Bersani piace pulito (il carbone)

A Bersani piace pulito (il carbone). Ma per Verdi e Legambiente si tratta di un ossimoro: e così non si raggiungono gli obiettivi del protocollo di Kyoto [GreenReport.it].

Enel, Itea (gruppo Sofinter) ed Enea annunciano un accordo per sviluppare tecnologie per ridurre quasi a zero le emissioni delle centrali a carbone ed un innovativo sistema di combustione brevettato da Itea e sperimentato in un impianto pilota da 5 MW a Gioia del Colle (Ba) che servirà da base per la costruzione di un impianto commerciale di taglia compresa tra 35 e 70 Mwe, da realizzare presso una centrale Enel a carbone.

Un progetto che gode dell’appoggio del ministero dell’industria tanto che il ministro Bersani, intervenendo all’inaugurazione della centrale a ciclo combinato di Torrevaldaliga e rispondendo al deciso no del consiglio comunale di Civitavecchia al carbone “pulito”, ha detto: «devo fare il mio mestiere che è favorire al massimo, nelle forme che saranno consentite, la ricerca di un punto d’incontro perché il sistema è interessato sia ad avere una quota di carbone pulito, sia a dimostrare che noi siamo in condizione di dominare problemi di carattere ambientale, problemi di carattere sociale, problemi di carattere territoriale al meglio di quello che avviene nel mondo e in Europa.

Se l’Enel fin qui non ha fatto le cose sufficienti dovrà farle, altrimenti poi non possiamo lamentarci che la Germania sta meglio. L´Italia – ha sottolineato Bersani – ha bisogno di un mix di combustibili, in base a specifiche quote di gas e carbone. Per il primo non bisogna superare un certo tetto mentre tra le quote del carbone rientra anche Torre Valdaliga Nord».

E in vista del tavolo di concertazione convocato per l’8 novembre Bersani ha spiegato di volere «un confronto ravvicinato per capire se ci sono problemi che possono essere risolti, perché francamente stiamo discutendo di una situazione che è andata molto avanti». Ma il ministro ha sottolineato un punto di partenza per lui irrinunciabile: «non accetto la demonizzazione del carbone».

E i problemi sembrano addensarsi, ad iniziare dalla maggioranza che sostiene il governo. Il primo a rispondere a Bersani è infatti Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera: «Il carbone non è mai pulito» sottolinea l’esponente del Sole che ride e poi mette in risalto che l’inquinamento da carbone è già dato per scontato: «la valutazione di impatto ambientale fatta dal precedente governo prevede che le colture agricole adiacenti alla costruenda centrale (di Civitavecchia n.d.r.) dovranno essere riconvertite da alimentari a “no food”, a causa delle ricadute degli inquinanti prodotti dall´impianto».

Particolarmente insoddisfatta delle parole del ministro è Legambiente: «Bersani e questo governo devono decidere quale deve essere la politica energetica per l’Italia – dice il presidente Roberto Della Seta – se quella che vuole far crescere il carbone e quindi sotterrare definitivamente la possibilità di raggiungere gli importanti obiettivi del protocollo di Kyoto, oppure quella dell’innovazione. Le dichiarazioni di Bersani vanno anche in controtendenza con l’impegno a voltare pagina sulle rinnovabili, ad esempio, così come su alcuni segnali contenuti nella finanziaria».

Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio attacca la regione Lazio che prima ha ricorso «anche alle aule dei tribunali, ed oggi improvvisamente per bocca dell’assessore Ranucci cambia diametralmente posizione. Attendiamo che riaffermi subito con chiarezza la propria contrarietà al carbone. Sabato mattina – annuncia Parlati – Goletta verde di Legambiente sbarcherà a Civitavecchia per rilanciare questa importante battaglia contro il carbone, per un futuro diverso».

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