Proporzionale o maggioritario?

A sei mesi dalle elezioni politiche, la maggioranza di centrodestra vuole riformare la legge elettorale in senso proporzionale. Il centrosinistra grida al colpo di mano. Il Paese attende di sapere come si voterà nel 2006 [a cura della Redazione de IlCasetto.it].

Ritorno al passato?
Per quarantasei anni, dal 1946 al 1992, in Italia si è votato con il sistema proporzionale. L’uscita dal fascismo convince i legislatori a garantire il massimo della rappresentatività , anche a discapito della stabilità governativa. In Parlamento trovano così spazio tutte le forze politiche del Paese. (leggi: La legge truffa del 1953). Dalla loro collaborazione nasce il regime democratico. Mezzo secolo dopo, l’eccessiva frammentazione del sistema politico e la grave instabilità di governo segnano la fine del proporzionale. A sostegno del passaggio ad un sistema maggioritario si forma un movimento trasversale ai partiti, guidato da Mariotto Segni, deputato democristiano che lascia il partito dopo Tangentopoli. Il referendum del 18 aprile 1993 (sull’abrogazione del vincolo della maggioranza del 65 per cento della legge elettorale del Senato) sancisce l’investitura popolare al cambiamento.

Il mattarellum
Il 4 agosto 1993 vede la luce la nuova legge elettorale, che ha come primo firmatario il democristiano Sergio Mattarella. Ancora prima del debutto del nuovo sistema, piovono le critiche. Indubbiamente il mattarellum (come lo definisce il politologo Giovanni Sartori) è un ibrido. La quota proporzionale e lo scorporo attenuano moltissimo il carattere maggioritario. Nelle elezioni del 1994 e del 1996, il mattarellum mostra tutti i suoi limiti. Il nuovo maggioritario non riesce né a semplificare né a garantire stabilità al sistema. In sette anni si succedono infatti sei governi e si assiste ad una vera e propria proliferazione di partiti e formazioni politiche. Il fatto è che la legge risente moltissimo della fase politica in cui è stata varata. Il Parlamento che elabora la legge è quello uscito dalle elezioni del 1992. Sono ancora forti partiti tradizionali come Democrazia Cristiana e Partito socialista fortemente restii al cambiamento. Il partito in ascesa è la Lega Nord di Umberto Bossi. I collegi uninominali sembrano appannaggio dei leghisti al nord, del Pds di Achille Occhetto al centro e della Dc al sud. Ma sono in arrivo altra scosse al sistema politico. Nel giro di pochi mesi la Dc e il Psi spariscono. Il Movimento Sociale di Gianfranco Fini triplica i propri voti e si trasforma in Alleanza Nazionale. Silvio Berlusconi crea Forza Italia, che diventa il primo partito italiano. Spariscono i partiti di massa. Le forze maggiori superano di poco il 20 per cento. La legge era stata realizzata pensando che si sarebbero create coalizioni antagoniste attorno a due o tre forze. Nella nuova situazione, per vincere nei collegi uninominali, è inevitabile che si creino coalizioni ampie ed eterogenee. Invece di ridursi, le liste aumentano, perché anche un partito piccolissimo può disporre di un potere di contrattazione enorme.

Nel 1996 nell’86 per cento dei collegi uninominali è bastato il 40 per cento per vincere. Per arrivare subito a quel 40 per cento, secondo Sartori, vengono create delle coalizioni-cordate, che non possono garantire alcuna stabilità . Il recupero proporzionale finisce col diventare un premio di maggioranza per il perdente.

Come si vota ora
Alla Camera dei deputati possono essere eletti tutti cittadini che abbiano compiuto 25 anni. Votano i maggiori di 18. I deputati sono 630. Si vota con due schede, una per il maggioritario, una per il proporzionale. Dividendo la popolazione italiana (56,778,031) per il numero dei deputati (630), si ha il numero di abitanti (90,123) necessario ad eleggere un deputato. Per stabilire quanti deputati elegge una regione, ad esempio, si divide il numero dei suoi abitanti per 90,123. La Lombardia è la regione più popolosa ed elegge 98 deputati.

Le circoscrizioni
Tutto il territorio italiano è diviso in 27 circoscrizioni. In genere corrispondono al territorio di un’intera regione. Piemonte, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia sono suddivise in due circoscrizioni. La Lombardia in tre. La legge elettorale prevede che il 75 per cento dei deputati venga eletto con il sistema maggioritario e il restante 25 per cento con il proporzionale. Se una circoscrizione, ad esempio, ha diritto ad eleggere 42 deputati, 32 verranno eletti col maggioritario e 10 col proporzionale. Per eleggere i 32 dell’uninominale, si divide il territorio in 32 collegi. Da ognuno di essi esce un solo deputato.

Collegi uninominali
In tutto il Paese sono 475, il 75 per cento di 630. Ogni lista o coalizione presenta un solo candidato. Sulla scheda elettorale possono comparire da uno a cinque simboli in sostegno a ogni nome. Si vota tracciando una croce sul nome del candidato o su uno dei simboli che lo appoggiano. Vince il candidato che ottiene la maggioranza dei voti. Basta anche un solo voto in più del secondo. Se un deputato muore o si dimette bisogna svolgere votazioni suppletive nel collegio che lo ha eletto.

Recupero, scorporo, sbarramento al 4 per cento, lista bloccata
L’assegnazione dei seggi decisi dalla quota proporzionale comporta lo scorporo parziale dei voti relativi alle elezioni dei candidati collegati a quella lista nei collegi uninominali. Si sottraggono i voti strettamente necessari alla conquista del seggio, cioè i voti del candidato arrivato secondo più uno. Questo meccanismo è stato adottato per evitare che le liste che fanno il pieno nei collegi uninominali stravincano anche nel proporzionale. Si calcola la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista, escludendo le liste che non hanno raggiunto il 4 per cento. Si utilizza il metodo del quoziente naturale e dei più alti resti. Determinato il numero di seggi che spetta ad ogni singola lista a livello nazionale, si passa a ripartirli tra le diverse circoscrizioni in proporzione alle cifre elettorali conseguite dalle liste nelle diverse circoscrizioni. In base ai seggi attribuiti alle liste circoscrizionali, vengono proclamati eletti i candidati inseriti nella lista secondo l’ordine progressivo di presentazione. Per l’impossibilità di esprimere preferenze, la lista è detta bloccata.

Liste civetta
Lo scorporo può essere aggirato dai partiti maggiori attraverso la creazione delle cosiddette liste civetta. Alcuni dei candidati dei collegi maggioritari vengono collegati a liste finte, che non raggiungeranno mai il 4 per cento. In questo modo il partito più forte evita che nel proporzionale gli vengano sottratti i voti ottenuti dal candidato vincitore.

Senato
Votano i maggiori di 25 anni. Per essere eletti senatori bisogna invece aver compiuto quarant’anni. Si vota con una sola scheda. I senatori eletti sono 315. Ad essi vanno aggiunti i senatori a vita. Sono tutti gli ex presidenti della Repubblica e alcuni cittadini nominati per altissimi meriti dal capo dello Stato. Il Senato è eletto su base regionale. Ognuna delle 20 regioni italiane costituisce una circoscrizione alla quale spetta un certo numero di senatori. Nessuna regione può avere meno di sette senatori (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata), tranne il Molise che ne ha due e la Valle d’Aosta che ne ha uno. Questo per garantire la rappresentanza anche alle regioni meno popolose. Assegnati 31 senatori a 6 regioni, gli altri 284 vengono assegnati, proporzionalmente alla popolazione, alle altre 14 regioni. Anche per il Senato il 75 per cento dei seggi (232) è assegnato con il sistema maggioritario e il 25 per cento (83) con il sistema proporzionale.

Collegi uninominali
Anche per il Senato ogni circoscrizione viene divisa in tanti collegi uninominali quanti sono i senatori da eleggere con il sistema maggioritario. Vince chi ottiene più voti degli altri. Anche un voto solo.

Recupero proporzionale
83 seggi vengono attribuiti in proporzione ai voti conseguiti a livello regionale dai non eletti collegati tra loro. Per il Senato si compie lo scorporo totale. Dal calcolo dei voti conseguiti su scala regionale, si escludono i voti ottenuti dai candidati che già sono risultati eletti.

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