La Nike confessa: "Sì, sfruttiamo i lavoratori"

“Just do it”. La Nike non è stata veloce come lo slogan che la rende famosa nel mondo, ma alla fine ci è arrivata. Dopo nove anni di critiche sulle condizioni di lavoro nei suoi stabilimenti all'estero, ha rivelato ieri per la prima volta quali sono e dove sono localizzate le fabbriche da cui si rifornisce, e ha ammesso che in alcuni stabilimenti i lavoratori subiscono vessazioni come l'impossibilità di bere, di fare uso delle toilette e dell'obbligo degli straordinari. Da anni gli attivisti noglobal chiedono che le multinazionali rivelino l'ubicazione degli stabilimenti per consentire la valutazione delle reali condizioni di lavoro, un'informazione spesso rifiutata. [Anna Masera per La Stampa – 14/04/2005]


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