Provocazioni della Lega: non possiamo tacere

Accogliamo l'invito di “Pax Christi” di Verona di rivolgerci alle comunità cristiane e alle organizzazioni della società civile perché non vengano considerate come banalità e sottovalutate le dichiarazioni, gli incitamenti e i gesti della Lega durante la manifestazione di domenica 13 febbraio a Verona. Anche in altri momenti storici certe aberrazioni sono state interpretate solo come pagliacciate ed esagerazioni, favorendo di fatto la crescita di una sottocultura violenta e razzista.


Per rendere ragione del comunicato di “Pax Christi” sottoponiamo ai cittadini alcune dichiarazioni e slogans della manifestazione che riteniamo particolarmente lesivi della fede cristiana, della dignità umana e del rispetto delle istituzioni.

Dichiarazioni:
“Allora io vi condanno, giudici, in nome del popolo padano a tornare sui banchi di scuola perché conoscete i codici e i codicilli, ma non il buonsenso” .” Per una coltellata devi pagare 30 euro. Per una normale multa se ne pagano 42. Adesso non voglio dire che è meglio andare in giro a dare coltellate alla gente, magari l'ho solo pensato.” (ministro Calderoli)

“Sono facce di merda” . “Noi siamo sempre la Padania bianca e cristiana, siamo longobardi e non merdacce levantine e mediterranee” (on. Borghezio)

“Nessuno si deve più permettere di avvicinarsi a qualcuno di noi! La prossima volta che qualcuno si avvicina ad un padano, fosse solo per guardarlo, non aspetteremo la legge! Saranno i calci in culo a fare giustizia! Iniziamo a difenderci da soli.” (Matteo Salvini, Europarlamentere)

Nell'aiuola della piazza viene esposta una lapide di marmo con fotografia e dicitura: “Guido Papalia – Morto eroicamente con la Repubblica Italiana”

Slogans:
“Giudici efficienti solo per liberare zingari, mafiosi e delinquenti”

“Sì alla polenta, no al cous cous”

“Giù le mani dai nostri bambini, o leggere il futuro delle nostre manette”

“Morte a Roma, altro che balle”

“A Verona tornano mamme e bambini, fuori dalle balle zingari e clandestini”

” Papalia, il tuo posto è in Turchia”

” Stato borbone, dove il giudice la fa da padrone”

Sia come cristiani che come laici ci sentiamo profondamente colpiti dall'uso rovesciato che viene fatto della fede in Gesù Cristo, il cui simbolo non può essere utilizzato per calpestare la dignità delle persone a qualunque paese, religione e ceto sociale appartengono. In particolare invitiamo le comunità cristiane, gli enti locali e le istituzioni democratiche ad alzare la voce a difesa e in favore di chi è più povero e discriminato e di chi è costretto ad essere clandestino perché lo Stato per legge non vuole riconoscerlo.

“Non si tratta di un eccessivo allarmismo, ma di fermare una deriva che rischia di diventare inarrestabile. Le istituzioni e tutti gli uomini di buona volontà che si rendono conto di quali pericoli stiamo correndo sono chiamati ad intervenire”. (Claudio Castelli, magistrato)

Dopo la manifestazione necrofila piena di insulti, volgarità e auspici di morte, promossa dalla Lega Nord a Verona domenica 13 febbraio 2005, Pax Christi di Verona, operante nel Sinodo diocesano e nei Cantieri del dialogo,

* esprime il suo dolore per il diffondersi di un linguaggio rozzo, razzista e violento, espressione di degrado civile e foriero di scontri di civiltà ,

* dichiara solidarietà sia ai magistrati che stanno facendo il loro lavoro cercando di difendere l'indipendenza della Magistratura, uno dei cardini dello stato di diritto (una cosa è criticare sentenze, altra cosa insultare o augurare la morte) sia a tutte le persone insultate (nomadi o popolazioni levantine e mediterranee) nostri fratelli in Cristo e in umanità (una cosa è deplorare episodi illegali altra cosa è screditare in blocco un popolo o un gruppo di persone fomentando l'intolleranza),

* ritiene inaccettabile manifestazioni così contrarie ai principi della Costituzione, simili più a un raduno del Ku Klux Klan che a un incontro di partito (chi parla come il ministro Calderoli non dovrebbe essere ministro della Repubblica italiana),

* considera pericolosa ogni forma di assuefazione o di indifferenza verso episodi come quello di domenica,

* invita, quindi, le comunità cristiane a prendere pubblicamente le distanze da persone, gruppi o partiti che, invocando la Padania bianca e cristiana, insultano il nome di Gesù Cristo e che, brandendo il Crocifisso di legno, alimentano una campagna di odio e di esclusione verso i Crocifissi di carne. L'offesa più grave che si possa fare al Crocifisso, segno reale di nonviolenza, è quello di usarlo come emblema di parte e di bestemmiarlo come molla o ingrediente di uno scontro di civiltà per giustificare violenze e guerre,

* intende operare perchè si diffondano luoghi e momenti di dialogo e si manifestino concreti segni di perdono e di riconciliazione in nome di Cristo nostra pace, novità di vita e profezia di fraternità , ma anche in nome della più laica umanità , della più profonda civiltà e dello spirito della Costituzione italiana.

Verona 14 febbraio 2005 Pax Christi – Verona

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