Ecuador: contadini e indigeni denunciano l’ENI

La comunità indigena Shuar Washints della provincia di Pastaza, in Ecuador, denuncia l”ENI-AGIP per l”inquinamento causato dai lavori di costruzione del megaoledotto nel Puyo. Prima di questa denuncia, l”impresa aveva risposto con dichiarazioni ai giornali locali in cui nega le proprie responsabilità per i danni causati e minaccia di querelare chiunque continuerà ad attribuire loro accuse infondate.


Manuel Caiza, presidente del Comitato per la difesa dell”Ambiente del Trionfo, ha ricordato come lo scorso 10 novembre 2004 il Municipio di Pastaza ha effettuato una missione di ricognizione ambientale a El Triunfo. Quando gli ispettori sono arrivati nella zona del CPF, hanno incontrato i lavoratori dell”Agip intenti a ripulire un terreno contaminato vicino alla stazione dai rifiuti industriali, cercando così di occultare le prove delle loro attività .

Il Dipartimento di Igiene e Salute  del municipio ha deliberato che il Governo sospenda le estrazioni petrolifere e realizzi un”interrogazione ambientale alla Compagnia AGIP che opera nel settore dove si trova El Triunfo. La settimana scorsa, il Comitato per la Difesa dell”Ambiente di El Triunfo, mentre accompagnava un giornalista della città di Puyo che voleva verificare il grado di contaminazione della zona, ha intercettato un camion dell”impresa che stava cercando di ritirare un enorme serbatoio di derivati di greggio per anni abbandonato al bordo della strada, senza alcun tipo di precauzione o misura di sicurezza che ne indicasse i rischi e la nocività . Vedendo il giornalista, i funzionari vestiti con divise dell”Agip, ancora nel pieno delle operazioni di occultamento delle prove sono saliti a bordo di un”auto con vetri polarizzati e se ne sono andati senza dare spiegazioni.

Due giorni prima, un rappresentante dell”ENI aveva dichiarato ad una Radio locale di Puyo che il serbatoio non apparteneva alla società , di non essere a conoscenza del motivo per cui  fosse lì, né cosa contenesse.

Sempre l”ENI è corresponsabile delle devastazioni sociale ed ambientali compiute dal megaoleodotto di 503 km costruito  dal consorzio di multinazionali OCP con il dissenso persino della Banca Mondiale. Accion por la Vida, associazione che da anni si batte per difendere le terre di Mindo dall'invasione del consorzio OCP, di cui fa parte anche l'Agip,  chiede sostegno internazionale per procedere con le pratiche legali e dare avvio al processo contro l”OCP.

Lo scorso 23 settembre 2004, la Corte Superiore dell”Ecuador ha deliberato che il tribunale di San Miguel de los Bancos è competente a giudicare il caso contro l”OCP. Questa  decisione si basa sul rapporto della “Comisià³n Especial de Limites Internos de la Republica del Ecuador” (No.: 2004-124-CELIR) che conferma che il terreno della nostra hacienda “La Esperanza” si trova entro i confini del cantone San Miguel de los Bancos.

Dopo questa decisione a favore degli ecologisti di Accion por la Vida e di quanto si sono battuti nella campagna internazionale contro l”OCP,  sono state presentate 3 citazioni nei giorni 28, 29 ottobre e 4 novembre 2004. Dall”ultima data all”OCP erano stati concessi 15 giorni di tempo per rispondere alle nostre richieste.

Sarà difficile che l”OCP possa legalmente eludere le proprie responsabilità .

E” importante sostenere Accion por la Vida attraverso un sostegno concreto che possa contribuire alle spese legali ed a dare visibilità alla campagna a livello internazionale. Mindo potrebbe costituire un precedente in grado di dare garanzia al nostro futuro e a quello delle generazioni a venire.

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