Caccia agli evasori Usa. Chi li trova incassa

Il Fisco americano privatizza l'esazione delle tasse. Non del tutto, ma con l'intento di delegarla il più possibile, sia per aumentare i cespiti, sia per ridurne i costi. Comincerà l'anno prossimo, assegnando alle dieci più grandi agenzie private d'America l'esazione di 13 dei 120 miliardi di dollari in tasse federali, ossia nazionali, che non è riuscito a riscuotere nel 2003. Verserà loro fino al 25% delle somme recuperate, più un premio di fine anno se raggiungeranno una determinata soglia di risultati.


L”autorizzazione è arrivata per legge un mese fa, ma non senza aprire il campo a feroci polemiche. «L'ultima cosa di cui c'era bisogno – ha tuonato il senatore democratico Tom Daschle – sono gli sceriffi privati nelle vesti di esattori fiscali».
Il Fisco assicura che i contribuenti morosi saranno comunque protetti dagli abusi. E precisa che gli esattori privati non avranno «poteri di polizia», che telefoneranno o busseranno alle porte – senza mandati d'ispezione – con delle proposte costruttive: pagamenti rateali, per esempio, se non addirittura forme di consulenza.
Dichiara un portavoce: «I casi assegnati ad esattori privati saranno quelli più semplici: gente che ha fatto regolarmente la denuncia dei redditi ma poi non ha pagato le imposte, o gente che le ha pagate solo in parte». E aggiunge: «Ai grandi evasori, ai finanzieri fuggiti all'estero, ai profittatori dei paradisi fiscali continueremo a pensare noi». Poi sottolinea anche che già in questi ultimi anni «qualche Stato ha impiegato alcuni esattori privati, con notevole successo».
A non essere per nulla d”accordo è, fra gli altri, il Centro legale dei consumatori, che spiega come gli «sceriffi privati delle tasse» sono stati sì utilizzati da alcune autorità locali, ma talvolta «non hanno esitato a ricorrere all”intimidazione e alla forza». Il Centro legale dei consumatori aggiunge che, in base alle previsioni del Fisco, gli «sceriffi» arriveranno a gestire oltre 2 milioni e mezzo di casi all'anno. Conclusione: «Sarà il caos».
Secondo il Centro legale, nel 2003, quando il sistema venne sperimentato in alcuni Stati campione, le autorità ricevettero quasi 35 mila proteste. Daschle, che abbandonerà il Senato (è stato sconfitto alle elezioni), paragona l'iniziativa a quella dei « bounty hunters », i cacciatori di taglie del Far West: «Chi potrà controllarli? – chiede -. Ci vorrà un esercito di ispettori che lavori a tempo pieno».
Di nuovo, il Fisco ribatte che verrà salvaguardata la reputazione dei debitori. Gli esattori delle tasse non si rivolgeranno ai loro datori di lavoro, ai famigliari, agli amici o ai vicini. «Al massimo assumeranno informazioni sullo stato delle loro finanze e ce le trasmetteranno», afferma un portavoce. Ma stando al Wall Street Journal , le dispute legali sono destinate ad aumentare, perché il sistema dei premi porterà a eccessi delle agenzie private. Il quotidiano non esclude che se i repubblicani perdessero mai la maggioranza al Congresso, i democratici abrogherebbero la legge.
Nel secondo mandato di George W. Bush, «privatizzazione» sarà comunque la parola d'ordine. Il presidente ha reso chiaro che proporrà quella parziale delle pensioni già a gennaio o febbraio: datori di lavoro e dipendenti potranno destinare una percentuale dei contributi alla Borsa. Il provvedimento – che non priverà gli anziani dei diritti acquisiti – è controverso, ma quasi certamente passerà .
Lo slogan di Bush è «una nazione di proprietari e azionisti», il principio ispiratore è che il privato cittadino gestisce meglio dello Stato le proprie finanze. Per addolcire la pillola, il presidente varerà anche un'altra riduzione delle tasse, nella forma di una riforma fiscale.
 

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