A quasi tre anni dai fatti del 21 luglio 2001, comincia a Genova l'udienza preliminare contro 29 agenti accusati di vari reati per l'irruzione alla scuola Diaz. Arriviamo a quest'appuntamento consapevoli che non c'è più niente da scoprire su cià ƒÂ² che accadde quella notte: i pestaggi ingiustificati, le false accuse di detenzione di armi, le ricostruzioni fasulle date a caldo dalle forze dell'ordine sono ormai una verità ƒ storica. Sul piano processuale resta la parte più difficile: verificare le responsabilità ƒ individuali di capi squadra, funzionari e dirigenti, mentre gli autori materiali dei pestaggi sono sfuggiti alla giustizia perchà ƒÂ© non identificabili. Accertare queste responsabilità ƒ sarà ƒ il compito del tribunale, con il quale collaboreremo come parti civili e come cittadini che credono nella giustizia e nei diritti costituzionali.
Ma la nostra voglia di giustizia non si ferma qui. Vorremmo sapere quali
sono le responsabilità ƒ politiche di quanto accaduto alla Diaz, e vorremmo
che dai vertici dello Stato venissero finalmente parole chiare sulla
intangibilità ƒ dei diritti umani, che alla Diaz (e non solo là ƒÂ¬, nei giorni
del G8) furono platealmente calpestati, come denunciato da centinaia di
cittadini e osservatori indipendenti italiani e stranieri. Siamo convinti
che le violazioni dei diritti costituzionali alla Diaz, come a Bolzaneto e
nelle strade di Genova, non abbiano colpito solo le vittime dirette degli
abusi, ma l'intera cittadinanza.
A Genova è stata umiliata la democrazia, per qualche giorno è stato sospeso lo stato di diritto. Percià ƒÂ² la posta in gioco nei processi non è solo la sorte giudiziaria di alcuni funzionari dello Stato, ma l'affermazione della sovranità ƒ della costituzione, della preminenza dei diritti umani e civili, come in tutte le democrazie che si rispettino.
Per queste ragioni crediamo che i processi di Genova non riguardino soltanto parti lese e parti civili, ma tutti i cittadini che abbiano a cuore il rispetto delle regole costituzionali e la credibilità ƒ delle istituzioni democratiche. Percià ƒÂ² non ci stancheremo, a partire dal 25 giugno e fin quando sarà ƒ necessario, di sollecitare tutti i cittadini, le istituzioni, i partiti e i movimenti, l'opinione pubblica nazionale, a guardare ai processi di Genova come a un importante banco di prova per la tenuta della nostra democrazia, per la sua qualità ƒ , per la sua capacità ƒ di preservare le garanzie costituzionali.
Cosà ƒÂ¬ come non ci stancheremo mai di chiedere verità ƒ e giustizia sulla morte di Carlo Giuliani, auspicando la riapertura delle indagini. L'archiviazione per l'omicidio di Carlo è una ferita aperta che ci riguarda tutti, da vicino.
Vi invitiamo a seguire con attenzione i processi e a venire a Genova per sostenere la nostra battaglia, a partire dal 26 giugno.
COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
COMITATO PIAZZA CARLO GIULIANI
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