Meno beneficienza, più diritti

La Campagna “Meno beneficenza più diritti” vuole promuovere regole, a livello italiano e a livello europeo, che inducano le imprese ad adottare comportamenti socialmente responsabili in tutto il mondo.

La campagna è rivolta a tutti i cittadini, alle istituzioni, al mondo politico ed economico.


L'obiettivo di questa campagna è di fare in modo che la produzione estera controllata direttamente o indirettamente dalle aziende europee avvenga nel pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona e delle comunitàƒ locali e garantisca il rispetto e la protezione dell'ambiente.A questo proposito il ministro Maroni ha avanzato una proposta assolutamente “originale”: ai governi europei è stato proposto di riconoscere come “etiche” (e quindi concedere sgravi fiscali) le imprese che autocertificano (senza alcun controllo indipendente) di avere comportamenti corretti e che usano una piccola parte del loro profitto per finanziare lo welfare nazionale. La campagna ha quindi anche lo scopo immediato di rendere evidente l'inconsistenza di questo approccio che lega l'etica alla beneficenza anzichàƒÂ© al rispetto dei diritti. Al contrario, anche i più recenti documenti della Sottocommissione ONU sui diritti umani riconoscono la necessitàƒ di un quadro giuridico vincolante per i comportamenti delle imprese in tutto il mondo.Le 14 associazioni e ONG italiane che promuovono la campagna lanciano una petizione al ministro del lavoro e delle politiche sociale Roberto Maroni per chiedere un impegno del governo italiano in sede europea per:

  • definire un codice di condotta per le imprese europee basato sui più importanti trattati internazionali in tema di lavoro, diritti umani e protezione dell'ambiente;
  • introdurre una base giuridica vincolante per la disciplina delle attivitàƒ delle imprese europee all'estero;
  • introdurre l'obbligo della presentazione di un bilancio socio-ambientale accanto a quello finanziario;
  • attivare degli incentivi fiscali e finanziamenti per le imprese che possono dimostrare il raggiungimento di adeguati standard;
  • introdurre parametri etici e ambientali vincolati per le imprese che operano per conto degli stati e dell'unione europea, ed un adeguato meccanismo di controllo.

Leggi i dettagli della posizione.L'appello è rivolto a tutte le altre associazioni e organizzazioni, affinchàƒÂ© si associno a questa azione di pressione e di informazione.

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