Sorgeràƒ nel bolognese la prima casa ecologica europea

Sorgera' ad Ozzano Emilia, a pochi chilometri da Bologna, la prima nuova 'Casa Ecologica europea'. Un condominio popolare interamente ecologico, dal tetto al piano terra, giardino compreso


Le case saranno realizzate dalla cooperativa Copalc e saranno – spiega Legambiente nazionale in una nota – alla portata di tutte le tasche: consumano poca acqua, poco combustibile e poca elettricita' ed estendono il concetto di risparmio dell' utente a 360 gradi. Bologna e' infatti una delle prime citta' ad aver elaborato il progetto che concretizza l' innovativo intervento di bioedilizia messo a punto dalla rete di cooperative aderenti a Confcooperative-Federabitazione e recentemente approvato dall' Unione europea, con il nome di 'She', per 'Sustainable housing in Europe'.

Un progetto per l' edilizia sostenibile che vede coinvolti insieme Italia, Francia, Grecia, Portogallo e Danimarca. Cinque degli otto progetti comunitari presentati e approvati sono infatti italiani e, tra questi, quello bolognese e' tra i primi.

Il progetto della citta' emiliana prevede la costruzione a stretto giro di 12 appartamenti ecologici, costruiti secondo le rigidissime norme stabilite dal progetto 'She', che sono praticamente le stesse del progetto 'La Casa Ecologica', ossia una rete di cooperative per l' abitare sostenibile che definisce un insieme di linee guida che progettisti e costruttori dovranno seguire per ottenere i marchi di qualita' e sostenibilita'.

Nell' area d' intervento, a nord nel Comune di Ozzano, sorgeranno due palazzine di tre piani con due appartamenti per piano, entrambi con due camere da letto ma con differenti caratteristiche in quanto a dimensioni e servizi. Il nuovo fabbricato sara' costruito con materiali naturali o completamente atossici e sara' realizzato dopo un attento studio d' impatto ambientale e dell' area che lo ospitera'. Tale studio infatti – precisa Legambiente – e' fondamentale per eliminare quanto piu' possibile la presenza di campi elettromagnetici e fonti d' inquinamento acustico e del suolo, nonche' per progettare al meglio tutto lo spazio circostante, ritenuto parte integrante dell' edificio.

L' orientamento della facciata e la posizione delle palazzine nel lotto edificabile sono infatti chiave di volta del risparmio energetico poiche' influiscono nel corretto uso di fonti rinnovabili potenziando la ventilazione e l' isolamento naturali. I 12 nuovi alloggi costeranno un po' piu' di altri (si parla di un incremento dei costi di costruzione compreso tra il 7 e il 15%), ma le spese aggiuntive verranno riassorbite dagli utenti perche' il primo obiettivo della nuova biocasa e' quello di ridurre al massimo il fabbisogno energetico del palazzo e quindi di dare un drastico e crescente taglio alle bollette di tutte le utenze. Un taglio sui consumi stimato intorno al 30% annuo.

''La parte piu' rilevante di questo progetto – spiega Angelo Grasso, presidente di Federabitazione – e' che interessa l' edilizia popolare, ossia quel settore delle costruzioni che realizza le maggiori cubature e che interessa il maggior numero di famiglie in Italia. E' qui che, cambiando le modalita' del costruire, si possono in prospettiva realizzare i maggiori risparmi di energia e risorse, contribuendo al miglioramento complessivo della qualita' ambientale delle citta'. Va peraltro sottolineato che una maggiore attenzione alle problematiche ambientali puo' determinare molte scelte a costo zero. Ridurre al minimo le superfici esterne, orientare correttamente gli edifici, considerare l' ambiente esterno come parte integrante della casa sono tutti accorgimenti che non comportano costi aggiuntivi, ma solamente una attenzione diversa da quella usuale''.

(ANSA – 21/10/2003

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