Un governo Microsoft

L'Italia sceglie Windows per l'e-government. E le tre “i” di Berlusconi diventano: insicurezza, ignoranza e imbroglio.

di Riccardo Orioles


Le tre “i”

Il governo italiano ha deciso di adottare ufficialmente Microsoft per tutti i sistemi informatici (e-government) legati alle attività di amministrazione e governo. E' una strana decisione. In Germania, l'amministrazione pubblica ha deciso da tempo di passare a Linux, che è molto più economico e soprattutto più sicuro (le ultime wersioni di Windows sono la pacchia di virus e infiltrazioni abusive). In Francia, Microsoft è decisamente impopolare. Alla Ibm (due anni fa) e alla Ford (adesso) tutti i sistemi aziendali, su scala mondiale, sono stati trasferiti da Windows a Linux. In Giappone, Cina e Sud Corea i ministri dell'Industria si sono incontrati per promuovere insieme un sistema operativo non-Microsoft, a partire da Linux. In Europa, Microsoft è sotto inchiesta da tempo (dal commissario Monti) per irregolarità di vario genere, a cominciare dalla monopolizzazione illegale; in America, è costretta a fare la spola da una corte federale all'altra per salvarsi da accuse analoghe, versando cifre faraoniche (due miliardi ad Aol Time) di risarcimento extragiudiziale. In Italia, regaliamo tranquillamente milioni di euri a Microsoft per dei sistemi obsoleti, insicuri, e di gran lunga più costosi di ogni altro al mondo. Le tre “i”? Insicurezza, ignoranza e imbroglio.


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