Ma Mosca temporeggia. Il presidente russo Vladimir Putin ha precisato oggi che una decisione sarà presa dopo che il governo avrà “esaminato scrupolosamente” la questione e “naturalmente in conformità con gli interessi nazionali della federazione russa”. Nonostante le pressioni che arrivano dall”Europa, dal Giappone e dal Canada, Mosca come prevedibile mostra la propria solidarietà ma non prende ancora impegni ufficiali.
Secondo Corrado Clini, direttore generale del ministero dell'ambiente italiano, Mosca vuole in qualche modo sollecitare l'Unione europea ad un “maggiore dinamismo negoziale” perché venga trattato non solo il tema del protocollo ma anche le questioni della cooperazione energetica e tecnologica.
Per la Federazione russa la questione è al tempo stesso diplomatica ed economica. da una parte il Paese vuole far pesare la propria decisione a livello internazionale, considerato anche il fatto che le emissione russe di gas sono già in regola, dall”altra Mosca teme che il flusso di denaro prodotto dall”acquisto delle quote di emissioni russe finisca per privilegiare altri Paesi.
(29 SETTEMBRE 2003; ORE 10:15; aggiornato alle 11:45)
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