Per fare una Tv alternativa occorre fare un”economia alternativa, altrimenti la ferrea logica del profitto monetario la stronca sul nascere. In questo quadro è comprensibile che il progetto per una nuova televisione voglia mettere insieme le forze puntando sull”unica ricchezza vera di cui dispone la gente, la creatività , la fantasia e la volontà di uscire da questo sistema. Ma la via non è quella imboccata da NowarTv, che rischia di fare da collettore del velleitarismo e del dilettantismo, senza riuscire nemmeno a fare il solletico a MediaStato.
Ossimori, televisioni, collettivi e FazGli ossimori più divertenti, ed anche più rari, sono quelli involontari, magari nascosti nelle pieghe di eventi o espressioni apparentemente sensate. Un ossimoro, si sa, consiste nell”accostare termini antitetici nella medesima espressione linguistica. Un bell”esempio è quello che mi è capitato giorni fa, quando sui quotidiani nazionali, ho trovato la notizia del matrimonio (riparatore) del rampollo di casa Savoia con una graziosa fanciulla che ha dichiarato, anima candida, di essere una anarco-comunista (un mio amico ha commentato che forse il nascituro lo chiameranno Gaetano, in onore dell”anarchico Bresci). Un altro bell”esempio di involontario ossimoro mi ha sorpreso nella lettura disincantata del manifesto della NowarTv, nel cui incipit ho colto questa perla: Questo documento è una proposta di discussione formulata collettivamente dal CdA di Nowartv e che apre un dibattito sia nel collettivo, sia nel mondo intellettuale e politico italiano. Dopo averlo riletto più volte, strabuzzando gli occhi per la sorpresa, sono giunto alla conclusione che era scritto proprio così e che non avevo avuto le traveggole (sapete com”è, l”età , la stanchezza di una giornata di lavoro, i ricordi di gioventù, messi tutti assieme possono causare brutti scherzi).E se il primo ossimoro della giornata mi ha fatto divertire, il secondo mi ha dapprima stupito, poi depresso, quindi irritato ed alla fine mi ha indotto a scrivere queste righe non brevi per le ragioni che comprenderete se avrete la pazienza di arrivare fino in fondo.Premetto che quell”incipit non è un lapsus calami, ma fa parte integrante del programma della televisione. In effetti, i membri del CdA della NowarTv sono convinti di essere un collettivo, come si evince dalla seguente espressione tratta dal medesimo manifesto: …una condizione sine qua non di questo progetto è che il collettivo che viene scelto per realizzarlo non deve avere ostacoli nelle sue scelte d”informazione e d”intrattenimento. A dir la verità , più che un collettivo sembra uno Stato Maggiore. In ogni caso, non fatevi illusioni: il CdA della cooperativa funziona esattamente come tutti i CdA del mondo, e non certo come un collettivo che sono, o meglio, vogliono essere, la negazione del principio gerarchico. Nulla del genere nella NowarTv: il CdA ha il suo potere ben stretto nelle mani e lo esercita con ferrea determinazione in una struttura che più gerarchica non si può, nella quale il CdA (come in tutte le società del mercato capitalistico) sta al vertice. Il che ha una sua precisa ragione d”essere: il capitalismo pretende che le strutture economiche siano gerarchiche, come ben sanno tutti coloro che hanno avuto a che fare con imprese, aziende, negozietti anche in forma cooperativa o no-profit. Finché ci sei dentro devi comportarti come richiede il vapore, altrimenti vieni semplicemente sbattuto fuori senza pietà .Riposto nel cassetto delle anticaglie il sogno di partecipare, discutere, proporre, decidere insieme alla formazione di una volontà comune, che era lo scopo dei collettivi (tranne poi trovarsi con i soliti giochi di potere dei capetti, che sono quelli che li hanno ammazzati i collettivi), mi sono chiesto che senso avesse mettere in un documento del genere una simile espressione. (…)
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