Fermare Bush prima che sia tardi


bush paragona la minaccia posta oggi da Saddam al mondo alla minaccia posta da Hitler a meta’ degli anni ’30. Il punto che sta cercando di fare e’ che al mondo costera’ molto di piu’ affrontare Saddam in futuro se non viene affrontato adesso, cosi’ come sarebbe stato meno dispendioso fermare Hitler quando le sue aggressioni sull’Europa dell’Est erano appena cominciate.
Mentre l’analogia tra Saddam e Hitler e’ ridicola, potrebbe essere istruttivo, seppur spaventoso, tracciare un’analogia tra Bush e Hitler e le minacce da loro poste alle altre nazioni e alla pace mondiale.

Non c’e’ paragone tra l’assoluta e relativa, l’offensiva e distruttiva potenza militare nell’arsenale di Hitler e quella disponibile a Bush oggi. Gli Stati Uniti hanno piu’ del 50% delle capacita’ militari, incluse piu’ di 10mila armi atomiche e enormi quantita’ di armi chimiche e batteriologiche. [Gli Stati Uniti] possono ditruggere il pianeta piu’ volte e renderlo inabitabile a qualsiasi forma di vita. Spendono di piu’ in materiale militare offensivo che il resto del mondo messo insieme. Paragonato all’arsenale militare americano di oggi, quello della Germania sotto Hitler non era niente. La mancanza di rispetto degli Stati Uniti verso il diritto internazionale e’ evidente non solo nel numero delle occasioni in cui negli ultimi 50 anni si sono impegnati in azioni multilaterali di agressione militare in altri paesi [Cina, Corea, Guatemala, Indonesia, Cuba, Congo, Peru’, Laos, Cambogia, Grenada, Libia, El Salvador, Nicaragua, Panama, Iraq, Bosnia, Sudan, Yugoslavia, Afghanistan], ma anche dal numero di occasioni in cui hanno usato il diritto di veto su risoluzioni unanimi del Consiglio di Sicurezza [dell’ONU] votate per far rispettare a Israle le leggi del diritto internazionale. Questa mancanza di rispetto per le norme internazionali di comportamento civile [che ha portato Chomsky a definire [gli Stati Uniti] uno Stato canaglia] e’ ancora piu’ evidente non solo nel rifiuto a firmare il charter del Tribunale Criminale Internazionale, ma anche nella sua attiva campagna per silurarlo. Qualsiasi dubbio sulla volonta’ di Bush di calpestare tutte le leggi del diritto internazionale dovrebbe essere stato dissipato dal modo in cui Bush e’ andato in giro a proclamare il disprezzo delle Nazioni Unite. Ha persino suggerito che se l’ONU non appoggera’ i suoi piani di invadere l’Iraq diventera’ irrilevante e [Bush] potrebbe formare una coalizione internazionale parallela con coloro che sono desiderosi di unirsi a lui – la ‘coalizione dei desiderosi’ [‘coalition of the willing’].
E’ diventato ovvio adesso che il vero obiettivo dell’attacco all’Iraq non e’ quello di fermare Saddam dall’acquistare e utilizzare armi di distruzione di massa, e neanche quello di cambiare regime in Iraq. I veri obiettivi hanno a che fare con l’ottenimento e il controllo del petrolio dell’Iraq, che ha le seconde riserve al mondo, e sicuramente [hanno a che fare] con l’ottenimento di un controllo strategico dell’intero Medio Oriente. Dalla belligeranza e arroganza espressa da Bush e dai suoi principali consiglieri, come il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, il portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer, il Consigliere sulla Sicurezza Nazionale Condoleeza Rice, il Sottosegretario di Stato Wolfowitz e altri, sembra proprio che l’obiettivo sia anche quello di creare il timore negli altri paesi che gli Stati Uniti potrebbero decidere di utilizzare la loro potenza militare contro le nazioni che interrompono il loro cammino. La ‘madre di tutte le bombe’ [‘mother of all bombs’, abbreviato in slang americano MOAB] rencentemente testata dagli Stati Uniti e la chiara minaccia di utilizzarla, insieme a missili a lunga gettata con testate atomiche, contro l’Iraq non e’ solamente indirizzata a costringere un terrorizzato Iraq alla resa, ma anche a far notare ad altri paesi che gli Stati Uniti non esiteranno a utilizzare armi di genocidio di massa contro paesi che non si conformino alla loro linea [politica].
La diplomazia americana nel suo tentantivo di portare piccole, indecise nazioni ad appoggiare la sua risoluzione di attaccare l’Iraq e’ stata marcata da minacce e carezze. Le carezze distribuite sono una parte nella ricostruzione di un Iraq nel dopo guerra. Pensate alla vera sfrontatezza di tutto cio’. ‘Permetteteci di distruggere l’Iraq’, dice Bush, ‘e noi vi forniremo contratti per milioni di dollari per ricostruire quello che avremo distrutto’. Un invito a un vero banchetto per avvoltoi! Una sussidiaria di Halliburton, una societa’ corrotta dale truffe di cui Cheney e’ stato Amministratore Delegato per sei anni fino a quando non e’ diventato vice presidente, e’ gia’ sulla lista preferenziale dell’Agenzia Americana per lo Sviluppo Internazionale per contratti fino a 900 milioni di dollari per controllare i pozzi petroliferi nell’Iraq del dopo guerra. Si potrebbe notare come Halliburton fosse il principale appaltatore per la ricostruzione del Kuwait dopo la prima Guerra del Golfo. Nello stesso periodo Dick Cheney ha guadagnato piu’ di 25 milioni di dollari dalla stessa societa’, e persino ora continua a mantenere le sue azioni e a ricevere milioni [dalla compagnia] ogni anno. I legami di Bush e dei suoi uomini con le aziende di petrolio e armi sono ben noti. Queste sono le due industrie che sperano in enormi guadagni dalla guerra in pianificazione da Bush. E quindi tutti gli interessi personali che Bush e i suoi uomini hanno in questa guerra sono molto superiori a qualsiasi interesse che Hitler abbia mai avuto nelle guerre da lui pianificate.
Ma potrebbe essere obiettato che sarebbe ingiusto paragonare Bush a Hitler, visto che Bush comanda uno stato democratico, mentre Hitler aveva stabilito una dittatura. Ma anche Hitler era salito al potere attraverso un’elezione democratica. E’ stato solo in seguito che ha usato l’incendio del Reichstag e la demonizzazione degli Ebrei per generare isteria di massa e conquistare potere assoluto. Anche Bush ha utilizzato gli eventi dell’11 Settembre per orchestrare attentamente la sua ‘guerra al terrorismo’ allo scopo di generare la stessa isteria. Ha usato tale isteria affinche’ il Congresso abdicasse e cedesse molti dei suoi poteri a lui, particolarmente il sempre importante potere di permettere l’attacco su altri paesi, mascherato da questa guerra al terrorismo. Ha anche fatto approvare parecchie leggi draconiane, incluso l’infame Patriot Act, utilizzato per erodere le liberta’ civili e gradualmente portare gli Stati Uniti in direzione di uno Stato di Polizia. Parecchie migliaia di persone sono state imprigionate dal governo dall’11 Settembre senza accuse e senza processo. Parecchie altri migliaia di persone sono tenute prigioniere in condizioni disumane e senza processo a Guantanamo Bay. Anche se il governo degli Stati Uniti le tiene prigioniere, le corti americane hanno concluso di non avere nessuna giurisdizione nella considerazione di appelli da parte di questi prigionieri. I mass media negli Stati Uniti sono controllati a tal punto da grandi societa’ d’affari e influenzati dalle lobby del petrolio e delle armi che neanche loro sono stati capaci di un’influenza positiva sui falchi che oggi governano il paese. Un’analisi degli editoriali di tutti i maggiori quotidiani negli Stati Uniti negli ultimi sei mesi mostra come piu’ del 90% ha appoggiato l’aggressione all’Iraq.
Quindi, per qualsiasi obiettivo standard, Bush rappresenta oggi un rischio potenziale molto maggiore alla pace mondiale e a quei paesi che non si conformano alla sua linea [di pensiero] di quanto Hitler abbia mai rappresentato. Il suo arsenale e’ molto piu’ grande e molto piu’ letale di qualsiasi altro arsenale mai esistito nella storia. Ha dimostrato aperto disdegno delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale e una volonta’ semplicistica di usare la forza militare unilateralmente al fine commettere il genocidio di massa utilizzando armi di distruzione di massa per ottenere i suoi fini. Ha sapientemente generato un’isteria di massa in tutto il paese per aumentare il proprio potere mentre tagliava i poteri del Congresso e erodeva le liberta’ civili. Gli interessi personali e commerciali suoi e dei suoi uomini sono strettamente collegati al petrolio e alla guerra e [Bush] ha dimostrato che calpestera’ tutte le norme internazionali nel raggiungimento di questi interessi.
Dopo che avra’ finito con l’Iraq cosa lo fara’ prevenire da attaccare altri paesi? Non solamente Iran, Syria e Nord Corea [da lui definiti l’asse del male [axil of evil]], ma anche Pakistan, India [che possiedono armi atomiche] e Arabia Saudita, Giordania, eccetera [che hanno estese riserve di petrolio]. E per quale motivo non potrebbe in seguito attaccare paesi come Francia, Russia e Cina? Dopo tutto anche loro rappresentano un pericolo potenziale all’obiettivo strategico di Bush di dominare e controllare il mondo – un obiettivo che e’ stato quasi candidamente articolato dai suoi uomini [Cheney, Rumsfeld e Wolwitz tra gli altri] in un documento strategico intitolato ‘Progetto per un nuovo secolo americano’. Quindi cio’ che Bush ha detto fino a ora di Saddam e’ sicuramente applicabile a se stesso. Deve essere fermato prima che sia troppo tardi. La guerra minacciata contro l’Iraq ha reso chiara mai quanto prima la minaccia posta dagli Stati Uniti. E’ il momento per l’intera comunita’ internazionale e anche per la popolazione degli Stati Uniti di unirsi per confrontare questa minaccia. I costi di una non azione adesso saranno molto maggiori in futuro.

Una lista delle risoluzioni cui gli USA hanno opposto il veto, 1972-2002.

Anno Risoluzione posta al veto dagli USA
1972 Condanna ad Israele per aver ucciso centinaia di persone nei raid aerei in Siria e Libano
1973 Affermazione dei diritti dei Palestinesi e richiesta ad Israele per il ritiro dai territori occupati
1976 Condanna ad Israele per l’attacco di civili Libanesi
1976 Condanna ad Israele per aver costruito insediamenti nei territori occupati
1976 Richiesta di autodeterminazione per i Palestinesi
1976 Affermazione dei diritti dei Palestinesi
1978 Appello ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza [USA, USSR, GB, Francia, Cina] per il rispetto delle decisioni delle Nazioni Unite in fatto di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale
1978 Critica alle condizioni di vita dei Palestinesi
1978 Condanna dei comportamenti Israeliani contro i diritti umani nei territori occupati
1978 Richiesta ai paesi industrializzati di aumentare la quantità e la qualità degli aiuti per lo sviluppo per i paesi sottosviluppati
1979 Richiesta di cessazione di tutte le collaborazioni militari e nucleari con il Sud Africa dell’apartheid
1979 Rafforzamento dell’embargo alle armi contro il sud Africa
1979 Riguardo le negoziazioni sul disarmo e la cessazione della corsa agli armamenti nucleari
1979 Richiesta di rimpatrio per tutti i cittadini espulsi da Israele
1979 Richiesta che Israele cessi le violazioni dei diritti umani
1979 Richiesta di una relazione sulle condizioni di vita dei Palestinesi nei paesi Arabi occupati
1979 Offerta di assistenza al popolo palestinese
1979 Discute la sovranità delle risorse nazionali nei territori Arabi occupati
1979 Richiesta di istituzione di protezioni per le esportazioni dei paesi in via di sviluppo
1979 Si richiede di un approccio alternativo all’interno del sistema delle Nazioni Unite per il migliorare il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
1979 Si oppone all’intervento negli affari interni ed esteri degli stati
1979 Per una conferenza delle Nazioni Unite sulle Donne
1979 Per l’inclusione delle donne Palestinesi nella Conferenza delle Nazioni Unite sulle Donne
1979 Per la salvaguardia dei diritti dei paesi in via di sviluppo nelle negoziazioni di scambio internazionale
1980 Richiesta ad Israele per il ritorno dei profughi
1980 Condanna della politica di Israele per le condizioni di vita del popolo palestinese
1980 Condanna per la non applicazione dei diritti umani nei territori occupati, 3 risoluzioni
1980 Affermazione del diritto di autodeterminazione per i Palestinesi
1980 Offerta di assistenza alle popolazioni oppresse del Sud Africa ed al loro movimento di liberazione nazionale
1980 Esperimento per l’instaurazione di un nuovo Ordine Economico Internazionale per la promozione della crescita dei paesi sottosviluppati e la cooperazione economica internazionale
1980 Sottoscrizione del programma di azioni per la Seconda Parte del Decennio Delle Nazioni Unite Per Le Donne
1980 Dichiarazione di non uso di armi nucleari contro paesi non nuclearizzati
1980 Affermazione che lo sviluppo delle nazioni e degli individui è un diritto del genere umano
1980 Richiesta di cessazione dei test nucleari
1980 Richiesta di attuazione della Dichiarazione sull’Assicurazione dell’Indipendenza dei Paesi e dei Popoli Coloniali
1981 Promozione di movimenti cooperativi nei paesi in via di sviluppo
1981 Affermazione del diritto di ogni stato di scelta del proprio sistema economico e sociale in rispetto della volontà del proprio popolo, in assenza di interferenze esterne di qualsiasi forma
1981 Condanna delle attività economiche di interesse straniero nei territori coloniali
1981 Richiesta per la cessazione di tutti i test esplosivi di armi atomiche
1981 Richiesta di azioni in sostegno di misure per la prevenzione della guerra nucleare, del controllo della corsa agli armamenti e la promozione del disarmo.
1981 Invito alla preparazione di negoziati per il bando di armi chimiche e biologiche.
1981 Affermazione che l’istruzione, il lavoro, la sanità , una nutrizione opportuna, lo sviluppo nazionale ecc, sono diritti umani
1981 Condanna degli attacchi del Sud Africa contro stati vicini, condanna dell’apartheid e iniziative per il rafforzamento delle sanzioni. 7 risoluzioni
1981 Condanna di una tentativo di invasione delle Seychelles da parte del Sud Africa
1981 Condanna del trattamento dei Palestinesi da parte di Israele, delle politiche sui diritti umani, e del bombardamento dell’Iraq. 18 risoluzioni
1982 Condanna dell’invasione del Libano da parte di Israele. 6 risoluzioni [1982 – 1983]
1982 Condanna per l’uccisione di 11 musulmani in un luogo santo in Gerusalemme da parte di un soldato israeliano
1982 Richiesta ad Israele di ritiro dall’altopiano del Golan, occupato nel 1967
1982 Condanna dell’Apartheid e richiesta di cessazione degli aiuti economici al Sud Africa. 4 risoluzioni
1982 Richiesta per la preparazione di un accordo globale per la protezione dell’ecosistema
1982 Organizzazione di una conferenza delle Nazioni Unite sulla successione degli stati nel rispetto delle proprietà , degli archivi e dei debiti statali
1982 Il bando ai negoziati sui test nucleari e sulla nuclearizzazione dello spazio esterno
1982 Proposta per un nuovo ordine mondiale per l’informazione e le comunicazioni
1982 Proibizione di armi chimiche e batteriologiche
1982 Sviluppo del diritto internazionale
1982 Difesa dai prodotti pericolosi per la salute e l’ambiente
1982 Dichiarazione che l’istruzione, il lavoro, la sanità , una adeguata alimentazione e lo sviluppo nazionale sono diritti umani
1982 Sviluppo di fonti di energie nei paesi in via di sviluppo
1983 Risoluzioni sull’apartheid, le armi nucleari, l’economia ed il diritto internazionali, 15 risoluzioni
1984 Condanna del Sud Africa per la sua politica nei confronti della Namibia ed di altre questioni
1984 Azioni internazionali per la cessazione dell’apartheid
1984 Condanna di Israele per l’attacco e l’occupazione del Libano del Sud
1984 Risoluzioni sull’apartheid, le armi nucleari, l’economia ed il diritto internazionali, 18 risoluzioni
1985 Condanna di Israele per l’attacco e l’occupazione del Libano del Sud
1985 Condanna ad Israele per un uso eccessivo della forza nei territori occupati
1985 Risoluzioni sulla cooperazione, i diritti umani, il commercio e lo sviluppo, 3 risoluzioni
1985 Misure da intraprendere contro le attività Naziste, Fasciste e neo-Fasciste
1986 Richiamo a tutti i governi [inclusi gli Stati Uniti] per l’osservanza delle leggi internazionali
1986 Imposizione di sanzioni economiche e militari contro il Sud Africa
1986 Condanna di Israele per le sue azioni contro i civili libanesi
1986 Richiamo ad Israele per il rispetto dei luoghi sacri musulmani
1986 Condanna di Israele per il dirottamento di un aero di linea Libanese
1986 Risoluzione sulla cooperazione, la sicurezza, i diritti umani, il commercio, il controllo dei media, 8 risoluzioni
1987 Richiamo di Israele al rispetto della Convenzioni di Ginevra nel trattamento dei Palestinesi
1987 Richiamo di Israele per la cessazione delle deportazioni dei Palestinesi
1987 Condanna di Israele per le sue azioni in Libano, e risoluzioni
1987 Richiamo di Israele per il ritiro delle forze dal Libano
1987 Richiamo di Israele per il ritiro delle forze dal Libano, 2 risoluzioni
1987 Richiamo di Israele per il ritiro delle forze dal Libano
1987 Cooperazione tra le nazioni unite e la Lega degli Stati Arabi
1987 Richiamo al rispetto della Corte Internazionale di Giustizia per quanto riguarda le attività militari e paramilitari in Nicaragua ed appello per la cessazione dell’embargo nei confronti del Nicaragua
1987 Misure per la prevenzione del terrorismo internazionale, studio delle fondamentali cause politiche ed economiche del terrorismo, organizzazione di una conferenza per la definizione di ‘terrorismo’ al fine di distinguerlo dalle lotte dei popoli per la liberazione nazionale
1987 Risoluzioni riguardo il giornalismo, il debito ed il commercio internazionale. 3 risoluzioni
1987 Opposizione all’allestimento di armamenti nello spazio esterno
1987 Opposizione allo sviluppo di nuove armi di distruzione di massa
1987 Opposizione ai test nucleari, 2 risoluzioni
1987 Proposta per la costituzione di una ‘Zona della Pace’ nel Sud Atlantico
1988 Condanna delle pratiche Israeliane contro i Palestinesi nei territori occupati. 5 risoluzioni [1988 e 1989]
1989 Condanna dell’invasione americana di Panama
1989 Condanna della perquisizione da parte di truppe statunitensi della residenza dell’ambasciatore del Nicaragua in Panama.
1989 Condanna del supporto statunitense all’esercito dei Contra in Nicaragua
1989 Condanna dell’embargo illegale degli Stati Uniti sul Nicaragua
1989 Opposizione all’acquisizione dei territori con la forza
1989 Richiamo per una risoluzione del conflitto Arabo-Israeliano basato su una precedente risoluzione delle Nazioni Unite
1990 Invio di tre osservatori del Consiglio di Sicurezza dell’ONU nei territori occupati
1990 Affermazione che i territori ad Est di Gerusalemme annessi da Israele sono territori occupati
1997 Richiamo ad Israele per l’interruzione della costruzione di insediamenti ad Est di Gerusalemme ed in altri territori occupati
1999 Richiamo agli Stati Uniti per la cessazione del loro embargo su Cuba, 8 risoluzioni [1992-1999]
2001 Invio di osservatori non armati nei West Bank e nella striscia di Gaza
2001 Istituzione del Tribunale Internazionale Militare
2002 Rinnovo delle missioni di pace in Bosnia

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