Da più parti ci sentiamo ripetere che bisogna aumentare i consumi…


Intervento di Ernesto Olivero martedì 18/02/2003: da più parti ci sentiamo ripetere che bisogna aumentare i consumi per far crescere l’economia, ma d’altro canto “più consumiâ€Â� significa più rifiuti non riciclabili, significa escludere ancora una volta i poveri del mondo che non possono seguire il circolo dell’aumento dei consumi, della crescita dell’economia. Inoltre i beni che possediamo in più sono spesso superflui. Tu come pensi si possa vivere evangelicamente questa situazione? E: Apro la Bibbia e leggo “la follia scimmiotta la sapienzaâ€Â�. Basterebbe questa parola a risponderti. Ci abituano a ragionare in base a “slogansâ€Â�, a mode e nessuno ci aiuta a vedere i problemi nella loro globalità . Adesso c’è la questione dei rifiuti poi c’è l’incremento dei consumi… ma la vita è più complessa. Ogni giorno la fame uccide nel mondo cinque volte più persone di quelle che sono morte nel crollo delle Torri Gemelle. Ma in fondo che differenza passa tra morire per un missile, per un aereo o per fame? La differenza è che ogni giorno questi ultimi muoiono dimenticati, nemmeno una riga sui giornali. Non dovrebbero pesare almeno sulla nostra coscienza? Considerando le questioni nella loro globalità e con uno sguardo mondiale il problema dei rifiuti si inquadra in un’altra ottica e il problema dei consumi si ridimensiona: resta la necessità di consumare quello di cui abbiamo bisogno per vivere e far vivere. Credo che l’economia debba concorrere a dare all’uomo, alla donna il necessario per vivere, per andare a scuola, per mangiare ogni giorno, per costruirsi un futuro. Ma la stragrande maggioranza delle persone non va più in là della lotta quotidiana per la sopravvivenza. Mi ha fatto molto piacere incontrare il Presidente Lula. Era un sindacalista ma da Presidente ha capito che la priorità per il suo governo è eliminare la fame e ha modificato il suo programma: “Tutti mi dicono che devo cambiare le strutture, ma intanto questa gente deve mangiare tre volte al giornoâ€Â�. Ha così iniziato con lo stanziare 50 reals per famiglia, che in certe zone sono una grossa ricchezza; poi cercherà di incrementare il lavoro e lo sviluppo. Credo dovremmo avere anche noi nel cuore l’angoscia della povera gente che muore ogni giorno e sentirla, ma contemporaneamente sentire anche l’angoscia per noi stessi, perché non siamo preparati ad affrontare la vita con il carico, a volte improvviso, di dolori, di gioie, di sorprese. Mentre abbiamo il mondo nel cuore e comunque consumiamo di meno, risparmiamo quanto possiamo perché diventi cibo, lavoro…, dobbiamo anche tenere presente che siamo l’unico capitale che il Padre ha sulla terra. Ha bisogno di noi e noi abbiamo il dovere di sviluppare bene i nostri doni; ha bisogno di noi, ma dobbiamo essere equilibrati, non esaltarci se le cose vanno bene e non angosciarci nelle difficoltà ; non camminare a gambero, un po’ qua, un po’ là , un po’ su, un po’ giù. Dobbiamo preoccuparci anche di questo, altrimenti la follia del mondo ci fa scimmiottare la sapienza, ci fa correre a destra e a sinistra seguendo le mode; ma c’è sempre un burattinaio che ci vuole tenere lontani dal vero problema. Se incontriamo Dio siamo nel vero problema, siamo nel desiderio di non perdere neanche un millimetro del nostro tempo, perché il tempo è veramente prezioso. Con questo desiderio, tutto concorre perché il mondo sia un po’ più in pace. Ho la sicurezza che se questa notte avessimo un’emergenza, telefonando a tutti i nostri amici, troveremmo l’aiuto immediato. Bisogna far venire un po’ di dubbi a tanti di noi che credono di vivere già una vita piena e magari stanno perdendo solo del tempo e a tanti di noi che hanno delle sicurezze e forse devono essere ridimensionati. L’incontro con Lula è stato molto emozionante per la semplicità con cui mi ha accolto e per l’interesse che ha manifestato. Sarà il primo Presidente a ricevere il documento redatto dai giovani a Torino il 5 Ottobre. Ha accettato poi l’idea di visitare l’Arsenale della Pace come Presidente della Repubblica, ma soprattutto come amico, se gli impegni inerenti al suo incarico lo consentiranno.

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