Biografia breve [e non ufficiale] del ‘piccolo’ Bush


George Bush è nato il 6 luglio 1946 a New Haven, città del Connecticut, uno dei 51 Stati [si chiamano così ma sono simili alle nostre regioni] che fanno parte degli Stati Uniti. Suo padre ha il suo stesso nome, George Bush. Per questo, a volte, è chiamato George Bush junior, che vuol dire ‘giovane’. O George W.[dableiu] Bush. Quella W con il puntino sta per Walter, il suo secondo nome.
La sua famiglia è sempre stata ricchissima. Per darvi un’idea,suo padre era petroliere, poi direttore della Cia [il servizio segreto Usa] e poi presidente.
Caso raro nella storia che padre e figlio facciano entrambi i presidenti di uno Stato. A meno che non si tratti di una monarchia, con re e principi,ma gli Usa sono una repubblica. Il giovane Bush frequentava le migliori scuole ma non era un genio,anzi. Al college [l’equivalente delle nostre superiori]aveva la media del 6 e rischiò più volte la bocciatura.

Riuscì, grazie agli aiuti del padre, a proseguire negli studi ed entrò nella prestigiosa università di Yale. Qui raggiunse la celebrità grazie alle sue ‘doti’ di gran bevitore, e fu eletto presidente della confraternita Delta Kappa Epsilon. Il motivo? Era lo studente che in una serata riusciva a buttare giù più alcol… A Yale entrò anche a far parte della società segreta Skull and Bones [Teschi e Scheletri], che raggruppava i figli di papà dell’università . Tutta gente che,a soli 20 anni, aveva milioni di dollari a disposizione sulla carta di credito.
Il suo nome in codice era ‘provvisorio’, proprio per la capacità che aveva di assentarsi dalle conversazioni, in preda ai fumi dell’alcol. Riuscì a laurearsi nel 1968 con una votazione tra le più basse, evitò la guerra nel Vietnam e continuò ad avere problemi con l’alcol. Nel frattempo, aveva ottenuto un master ad Harvard e si era trasferito in Texas, dove nella società petrolifera “Bush Explorationâ€Â� iniziò a occuparsi di petrolio, il grosso affare di famiglia, e proprio in questi anni cominciò ad avere rapporti d’affari con la famiglia di Osama bin Laden. Ma continuava a bere, tanto che,nel 1976, fu arrestato per guida in stato di ubriachezza. In una biografia sul ‘provvisorio’ Bush, e di cui il padre proibì la vendita quando era presidente, si fa risalire a questo periodo anche la sua tossicodipendenza dalla cocaina. Il giornalista che scrisse il libro morì poco dopo in circostanze misteriose, ma le prove della dipendenza dalla cocaina di Bush junior, contenute in quella biografia, sono molto dettagliate. Pur restando uno scavezzacollo figlio di papà , l’attuale presidente degli Stati Uniti si tranquillizzò un po’ quando sposò Laura Welch. Dal matrimonio nacquero due gemelle, Barbara e Jenna, che oggi sembrano avere gli stessi problemi del padre: sono state condannate entrambe per consumo illegale di alcol e droga. Per svagarsi un po’, Bush junior acquistò, nel 1989, la squadra di baseball dei Texas Rangers. Lo sport negli Stati Uniti è un buon biglietto da visita per l’entrata in politica e, infatti, nel 1994 George W. Bush venne eletto governatore del Texas. Nonostante dichiarasse di essere un uomo pio, un fervente protestante di confessione metodista [confessione religiosa cristiana nata nel ‘700],durante il suo periodo da governatore in Texas fece uccidere 145 persone. In Texas vige la pena capitale ma, durante il governo dell’attuale presidente degli Usa, si raggiunse un triste record. Ha un fratello minore Jeb, attualmente governatore della Florida, ed è appassionato d’animali, tanto che ha detto più volte che della famiglia Bush fanno parte anche i suoi due cani [Spot e Barney], una gatta [India] e un …armadillo [Wetback]. àˆ presidente degli Usa dal dicembre 2000, quando vinse per un pugno di voti. Alcune curiosità per concludere la descrizione di George W. Bush: è il presidente eletto con il minimo scarto di voti, è il primo governatore del Texas che arriva alla Casa Bianca, è il secondo presidente di sempre ad aver avuto il padre anch’esso presidente.
Di lui un Capo di Stato ha detto: «Spero che non sia così stupido come sembra, né tanto mafioso come lo presentano». Il suo “grande nemicoâ€� è Saddam.

[di Carlotta Jesi e Paolo Manzo]

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