Le frodi del latte artificiale


Una ricerca pubblicata sulla rivista British Medical Journal ha mostrato che vari produttori di latte artificiale stanno violando il codice internazionale che regola la vendita dei sostituti del latte materno, almeno dell’Africa occidentale. Due gruppi hanno controllato il rispetto del codice, adottato nel 1981 dalla World Health Assembly per garantire l’utilizzo corretto dei sostituti del latte materno. Lo studio ha preso in considerazione ospedali, la grande e la piccola distribuzione e il contributo dei media in Togo, che non ha alcuna legge in materia, e in Burkina Faso, dove la vendita di questi prodotti è soggetta a regolamentazione.
Le violazioni riscontrate riguardano la mancanza di informazione sulla superiorità del latte materno, di istruzioni per la preparazione e la conservazione del latte e di avvertimenti contro i pericoli di un utilizzo scorretto. I livelli di violazione delle regole sono risultati simili in entrambi i Paesi. Sei ospedali [15 per cento] hanno ricevuto donazioni di latte artificiale, tutte date alle madri gratuitamente. Medici di vari ospedali hanno ricevuto campioni gratuiti e regali promozionali dai produttori. 40 prodotti violano gli standard di etichettatura previsti dal regolamento; di questi, 21 sono prodotti da Danone, 11 da Nestlé e 8 da altri produttori nazionali e internazionali. Più interessante è il fatto che il 90 per cento di medici e infermieri non è neppure a conoscenza dell’esistenza di una legislazione internazionale in materia.

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