Brasile:’NO’ su Alca e deforestazione


Circa 600 Indios hanno bloccato il fiume Jaraucu, nel Parà , la parte orientale dell’ Amazzonia brasiliana, per protesta contro la distruzione della foresta. La popolazione locale chiede l’istituzione di una riserva naturale sul modello di quelle create da Chico Mendes, il sindacalista brasiliano, assassinato nel 1988, per le sue battaglie ambientaliste. Le canoe degli Indios, sostenuti da Greenpeace, hanno bloccato il fiume, largo un centinaio di metri, che viene utilizzato per trasportare il legno tagliato illegalmente nelle loro terre. Sempre in Brasile si è concluso il plebiscito sull’Area di libero commercio delle Americhe [Alca] a cui hanno partecipato più di 10 milioni di persone. Il referendum, promosso da diverse entità della Conferenza episcopale brasiliana [Cnbb] in collaborazione con sindacati e movimenti popolari, si è svolto in 3.894 città , grazie all’aiuto di oltre 120mila volontari. Un fermo no anche per la cessione agli USA della parte del territorio dove si trova la base missilistica di Alcà¢ntara. Nel 2000 l’esecutivo del presidente Fernando Henrique Cardoso ha firmato un accordo con gli USA ai quali è stata affittata l’area. L’accordo permette che la base sia ceduta a Washington che ne avrebbe così il totale controllo, incluso il diritto di decidere chi potrà o meno avere accesso all’area. Ma non solo. La dogana brasiliana non potrebbe imporre alcun dazio sui carichi provenienti dagli Usa e in cambio il Paese riceverebbe 34 milioni di dollari all’anno. Alcà¢ntara ha tra l’altro una posizione strategica: 2 gradi sotto la linea dell’Equatore. Da qui si possono lanciare missili risparmiando addirittura fino al 30 per cento di combustibile.

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