Caffè amaro per chi lo coltiva
L’Oxfam denuncia che venticinque milioni di famiglie impegnate nella coltivazione del caffè in 45 Paesi, soprattutto in CentroAmerica, Africa e Asia, sono oggi in gravi difficoltà – in molti casi alla fame – a causa del prezzo del caffè, giunto di recente ai livelli più bassi degli ultimi 30 anni. Il prezzo del caffè all’ingrosso è diminuito del 70 per cento a causa della gestione del mercato del caffè attuata da quattro “grandi torrefattoriâ€Â� mondiali [ Kraft, Nestlè, Procter & Gamble, Sara Lee]. E’ previsto dal 24 al 27 settembre a Londra il meeting dell’International Coffee Organization [Ico] dove il colombiano Nestor Osorio, direttore esecutivo dell’organizzazione dal marzo scorso, rinnoverà probabilmente l’appello già lanciato a Washington affinchè gli Stati Uniti, principale consumatore di caffè del mondo, dopo dieci anni di latitanza, tornino tra le 65 nazioni che dal 1963, sotto gli auspici dell’Onu, danno vita all’Ico. Nei giorni scorsi nei dipartimenti di Copan e di Zambrano in Honduras, sono stati arrestati dei piccoli produttori di caffè che pacificamente manifestavano per i loro diritti. TransFair Italia e Consorzio Etimos promuovendo una campagna a sostegno dei cafetaleros brutalmente repressi dalla violenza delle forze di polizia, chiedono di firmare un appello indirizzato all’ Ambasciata dell’Honduras in Italia per garantire il rispetto dei diritti umani e la loro liberazione.
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