SMS, le nuove frontiere della truffa


SMS, le nuove frontiere della truffa
di Paolo Attivissimo

A marzo 2002 arriva in Italia un nuovo modo di spillare soldi: gli SMS a
carico del destinatario. Occhio ai mittenti, la truffa è in agguato

Bip bip: mi è arrivato un SMS. Sì, lo so che il mio telefonino è squallido
perché fa solo bip bip invece di suonare la Cavalcata delle Valchirie in
Dolby Surround, ma fa niente: funziona e questo mi basta..
‘Ciao, come stai?’ dice il messaggio. Guardo il numero del mittente e non lo
riconosco, ma non mi stupisco, visto che la mia memoria è notoriamente
scarsa. Va be’, rispondo, così non faccio la figura del cafone. Invidio le
dita agili degli adolescenti e compongo faticosamente un banale ‘Bene
grazie, e tu?’.
‘Alla grande, xché con questo SMS ti ho fregato 10 euro, ciao gonzo…..’.
Dannazione, è vero. Dal saldo della mia prepagata sono scomparsi proprio
dieci euro, e non so chi me li ha presi. Bip Bip. Un altro SMS. E adesso che
faccio?

Buone intenzioni, pessimi risultati

Scene come questa non saranno più ipotetiche da marzo di quest’anno. Dopo
una raffica di truffe in Inghilterra, approda infatti anche in Italia il
reverse billing SMS, ossia il messaggino a carico del destinatario, in
compagnia del suo parente perfido, il premium rate SMS. Funzionano così:
l’utente riceve un SMS che lo invita a rispondere. Se lo fa, viene abbonato
a un servizio che gli manda automaticamente SMS, e per ogni messaggio
ricevuto gli viene addebitato un tot [qualche decina di eurocentesimi]. Se
viene attivato anche il premium rate SMS, quel tot si gonfia, trasformandosi
in un salasso da linea erotica [fino a 10 euro a messaggio] dal quale non
c’è scampo finché non si disdice l’abbonamento.
Ma che bella idea, complimenti. Naturalmente il sistema è nato con le
migliori intenzioni: offrire servizi informativi [quotazioni di borsa,
previsioni meteo, gol della squadra del cuore] che l’utente richiede
volontariamente e consapevolmente. Ma evidentemente nessuno ha considerato
le potenzialità di truffa. O forse le ha considerate e ha preferito tacere
per aggiudicarsi una fetta del business.
Infatti tutto funziona bene finché gli inviti ad abbonarsi ai servizi SMS a
pagamento sono onesti, riportando tariffe e nome del fornitore, avvisando
chiaramente della propria natura, e spiegando come disattivare il servizio.
Questo è senz’altro fattibile nel caso di inviti tramite pubblicità sui
giornali, come già avviene per i numeri di cartomanti, esperti del lotto e
affini. Ma che cosa succede se gli inviti vengono diffusi tramite SMS? Sarà
molto difficile includere tutti questi dati in 160 caratteri lasciando
spazio anche per la réclame.
Soprattutto, mi chiedo come si potrà evitare che qualche furbone senza
scrupoli mandi SMS in reverse billing volutamente ingannevoli, come quello
della scenetta iniziale: ‘Ti amo segretamente’, ‘Sono tutta nuda per te’,
‘Ti ho rigato io la macchina, cretina’, eccetera. La tentazione di
rispondere sarà fortissima, come dimostrato dall’analogo successo di virus
come I love you e AnnaKournikova.jpg.vbs, che attecchiscono soltanto se
l’utente è stuzzicato abbastanza da aprirli. A quel punto la vittima si
troverà abbonata a un servizio di cui non conosce l’origine e che non ha
modo di disattivare. Bip bip, altri dieci euro che se ne vanno, grazie.

Contromisure fai da te

Bloccare una truffa di questo genere sarà molto difficile, soprattutto per
gli utenti prepagati, che non hanno una bolletta da spulciare e nessun altro
riscontro per sapere chi sta spillando loro soldi: dovranno rivolgersi ai
loro operatori, sperando che l’assistenza clienti sappia cos’è il reverse
billing [si accettano scommesse] e sia in grado di risalire al mittente
dell’SMS mangiaeuro.
In attesa che vengano varate misure per regolamentare il settore [anche su
questo si accettano scommesse], al povero utente cellulare non resta che una
sola difesa: farsi furbo e guardare sempre attentamente il numero del
mittente degli SMS che riceve. Se non lo riconosce, è meglio che non
risponda, altrimenti gli converrà impostare, come suoneria, Domenico Modugno
e la sua indimenticabile Piange il telefono.

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