Cancella il debito: un anno fa – La Repubblica


Tratto da “La Repubblica” del 27/01/2001

è passato un anno da quel Sanremo, quello di Fazio e Pavarotti, quello deldebito dei Paesi poveri.

Durante quest’anno ci sono stati momenti in cui erano quasi riusciti a farmicredere che era stato un errore andare lì a fare quel pezzo, tutto quelchiasso sui giornali e nei Tg, la strumentalizzazione politica di qualcuno.Mi ricordo, all’uscita dall’ufficio dell’allora presidente del Consiglio d’Alema, dove eravamo stati ricevuti Bono e io, l’assedio delle telecamere, lesiepi di microfoni fitte fitte e le domande dei giornalisti sisovrapponevano, che spingevano e si spingevano, dieci minuti in cui hopensato che il lavoro di un politico in prima linea nell’epoca dell’informazione veloce é una vita di merda, magari ci saranno delle partidivertenti e delle soddisfazioni.
Boh, può darsi. Meno male che io faccio il cantante, che non mi deve votarenessuno, avevo pensato.Io faccio il cantante e, come mi ha detto un giorno Bono, i cantanti hannodue aspirazioni: divertirsi e cambiare il mondo.
Comunque é passato un anno intero e adesso sono qui a nome della coalizioneJubilee 2000 per dire grazie ai politici italiani perché in questa questionedel debito degli Stati poveri del Sud del mondo sono stati i migliori ditutti i Paesi del G8.

Non é una questione di destra o di sinistra, la legge é stata votata datutto il Parlamento e dal Senato, la legge é passata, lì dentro c’é lacancellazione del debito.è passata con i voti di tutti, e prima di tutto con la pressione di ungrande movimento fatto di Papi e rockstar, studenti e presentatori,casalinghe e imprenditori, organizzazioni umanitarie e calciatori, il«popolo di Seattle» e quello italiano.Una cosa meravigliosa, incredibile.Sapendo che é con i politici che abbiamo a che fare é legittimo pensare: cideve essere un trucco, non può essere che veramente é stata fatta una leggea vantaggio della parte povera del pianeta.Allora diversi esperti di clausole microscopiche hanno letto e riletto iltesto della legge e non hanno trovato quasi niente da ridire, é una buonalegge, c’é il cancellamento del cento per cento del debito di 22 tra i Paesipiù poveri del mondo verso l’Italia.

Un anno fa erano in pochi a sapere di questo debito che tiene interi popoliin ginocchio senza che essi ne abbiano colpa, debiti contratti da queigoverni spesso corrotti e messi su per sostenere situazioni di equilibriomalato nel Terzo Mondo all’interno di una politica di colonialismoassistenziale che ha fatto quasi solo danni.

La cancellazione del debito non risolve tutti i problemi, ma é un inizioimportante, fondamentale verso un nuovo equilibrio più sano e piùtrasparente e verso la possibilità che la parte povera del mondo sirisollevi, sia protagonista della propria rinascita eventuale.
Dopo Sanremo la questione era sulla bocca di tutti, se ne parlava nei bar, ascuola, nelle chiese, nei circoli, per strada e finalmente in Parlamento.Questo anche grazie al clamore generato da quel Festival e per questo io nonho mai ceduto a chi continuava a dirmi che avevo sbagliato, che mi eroesposto a facili strumentalizzazioni, che io sono solo un cantante e devostare al mio posto.

Oggi sono contento, quella cosa é servita e io sono convinto che la musicanon debba essere solo scacciapensieri ma anche veicolo di pensieri, sennò éfinita.

Adesso veniamo al punto…
l’Italia ha cancellato il debito per prima rispetto agli altri Paesicreditori e con una legge che può essere di esempio per gli altri ministeridelle Finanze.Ma l’Italia é uno dei Paesi con meno crediti rispetto agli altri, per lei éstato, come dire, abbastanza facile.Il grosso del debito questi Paesi del Sud del mondo lo hanno verso l’Inghilterra, gli Stati Uniti, la Francia, e ancora di più verso la BancaMondiale e il Fondo monetario internazionale, le due istituzioni create peraiutare i Paesi in difficoltà e che spesso hanno offerto «mani scivolose» aquesti Paesi.

l’Italia quest’anno é a capo del G8 e a luglio a Genova ci sarà la riunionedei capi di governo.In quell’occasione chiunque avrà vinto le elezioni, Rutelli o Berlusconi,potrà usare la propria posizione di padrone di casa e la propria autorità morale per far sì che la questione del debito sia una priorità del G8 diGenova e che si faccia pressione sulla BM e sulla Fmi affinché tutti seguanoil suo esempio e il debito più grosso venga cancellato. è una grandissimaoccasione perché l’Italia meriti il ruolo di leader morale dei Paesi piùindustrializzati nell’anno di presidenza al G8.Adesso c’é il Festival di Sanremo e quest’anno si parlerà di altro, nelfrattempo ci sono ancora un miliardo di persone nel mondo che non possonorilassarsi la sera davanti a nessun festival di canzoni, perché, come si sa,non ci si rilassa con la pancia vuota e la mente affollata di preoccupazioniper la sorte della propria famiglia.Berlusconi o Rutelli, chi di loro andrà al G8, speriamo che porti nel cuorela volontà di essere leader di questa campagna di cancellazione dei debitipiù poveri.

E forse un giorno le canzoni saranno solo la colonna sonora di un mondo piùgiusto.

Lorenzo Jovanotti

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