Auto, declino e debiti: Torino come Detroit, ma guai a dirlo

Detroita’ chiama Torino. La capitale americana dell’auto dichiara bancarotta, travolta non tanto dal disavanzo di bilancio, ma dal mostruoso indebitamento consolidato: 20 miliardi verso 100 mila creditori. L’annuncio del fallimento e’ stato dato dal commissario straordinario Kevyn Orr, nominato pochi mesi fa dallo Stato del Michigan con il compito di salvare in extremis la citta’ da una situazione finanziaria catastrofica. Ma dopo alcuni tentativi di ristrutturazione finanziaria, da un lato persuadendo i creditori a pazientare, dall’altro intavolando con i sindacati una trattativa sul taglio degli stipendi e delle pensioni del pubblico impiego, giovedi scorso ha gettato la spugna. E il governatore Rick Snyder, repubblicano, ha accettato la richiesta di Orr di ammettere Detroita’ all’articolo 9 della legge fallimentare americana. Secondo Snyder, questa sarebbe l’unica soluzione a un problema che si trascina da 60 anni. (continua)

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