La decrescita. Un mito post-capitalista

‘La decrescita consiste in una selettiva diminuzione della produzione inutile, limitando lo spreco nel processo di produzione: noi puntiamo alla sovranita’ alimentare e all’indipendenza energetica. Solo attraverso la migliore qualita’ della vita, un fattore che ben oltre il PIL, si puo’ quantificare il benessere di una nazione ‘

Maurizio Pallante

AUTORE: Giuseppe Giaccio

PAGINE: 160
EURO: 12,00
COLLANA: Matrici
EDITORE: Diana Edizioni
ANNO: 2013

ISBN: 9788896221112

 

La decrescita e’ una corrente di pensiero che propone la fine del modello turbo-capitalista mediante una riduzione controllata,selettiva e razionale della produzione industriale e dei consumi superflui. L’idolatria del profitto e della accumulazione delle merci ha partorito il dominio finanziario tecnico/totalitario con i mostri dell’inquinamento ambientale, della devastazione dei territori e della diseguaglianza economica.

Una mega/macchina che cozza irrimediabilmente con i limiti della natura, di cui l’esaurimento imminente delle fonti fossili di energia e’ l’aspetto piu’ evidente. Per i teorici della decrescita bisogna immaginare una nuova etica economica che valorizzi la sobrieta’, il risparmio energetico e le biodiversita’ nel quadro di un modello sociale ed istituzionale compatibile con la sostenibilita’ ecologica, la giustizia sociale e l’autogoverno democratico dei territori.

Un cambio di paradigma per un mondo post-capitalista.
Il lavoro di Giuseppe Giaccio analizza le diverse versioni e filiazioni intellettuali che si richiamano alla decrescita nonche’ le problematicita’ teorico/politiche ancora irrisolte dai suoi promotori e sostenitori.

(Tratto da: http://www.ariannaeditrice.it)

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