Acqua pubblica che fatica. Ma oggi c’è un’ottima notizia!

altDopo il referendum che ha sancito la volontà popolare di togliere l’acqua dalle mani delle aziende private e restituirla alla gestione publica, cosa hanno fatto i politici di tutte le razze? Ebbene, tranne poche eccezioni, tutti non hanno fatto altro che cercare di non applicare gli esiti del referendum. Inventandone di tutti i colori. Compresi quei sindaci che sono stati eletti con i voti determinanti dei movimenti dei beni comuni. E mostrando come esista una profonda divaricazione tra i cittadini e chi fa finta di rappresentarli. Ma ora c’è una buona notizia sul fronte dell’acqua pubblica: una sentenza che dà ragione al referendum.

Dobbiamo imparare a non demordere.. mai. Qualcuno ci darà una mano dopo aver visto che ci siamo dati da fare con tutte le nostre forze.  Lo farà sempre… Ma noi, prima di lamentarci, ci daremo da fare con tutte le nostre forze?

Ecco il comunicato dei comitati che tanto di sono battuti per l’acqua bene comune:

COMUNICATO STAMPA
altGrande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali.
Oggi, 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l’articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l’acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.

Si scrive acqua, si legge democrazia!   


Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

articolo ripreso dal Blog Coscienze in Rete

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