Ma perchè il sistema DEVE crollare?

 

altTeoricamente il creditore potrebbe farci credito per sempre. In realtà arriva un momento, QUESTO MOMENTO, in cui il creditore sa che il suo debitore non riesce più non solo a pagare il debito , ma soprattutto l’interesse sul debito. Perchè il debito ha raggiunto cifre irraggiungibili.

 

Giovedì sera mi trovavo ad un incontro con circa dieci persone e mentre cercavo brevemente di spiegare lo SCEC mi è stata posta questa domanda “ma perchè il sistema DEVE crollare?”. Già … ma perchè poi deve crollare? Non può proseguire all’infinito?

In teoria sì … ma in pratica no.

Il nostro globo è tutto quanto gestito dal debito, massa monetaria di proprietà di un creditore che prima o poi esigerà di rientrare del suo credito. Questo è normale. Ci sembra addirittura logico nella sua assurdità.

Teoricamente il creditore potrebbe farci credito per sempre. In realtà arriva un momento, QUESTO MOMENTO, in cui il creditore sa che il suo debitore non riesce più non solo a pagare il debito , ma soprattutto l’interesse sul debito. Perchè il debito ha raggiunto cifre irraggiungibili.

Cosa significa? Che con il nostro lavoro, le nostre aziende, la privatizzazione della scuola, salute, tempo libero, con il cibo spazzatura che compriamo a caro prezzo, con le nostre tasse, dirette e indirette, con l’inflazione … ecc … non siamo in grado di restituire neppure una quota degli interessi sul debito. Tutto ciò che restituiamo, la nostra esistenza in definitiva, non riesce a coprire e a soddisfare il nostro creditore. Perchè? Perchè gli interessi si sommano agli interessi secondo il meccanismo del tasso d’interesse composto. Il debito genera debito autonomamente: anche se continuiamo a pagarlo, il debito, crea interessi che si sommano a tutto il debito. Non finirà mai di crescere. Può rallentare, ma rallenta la crescita; non è un decrescita.

Come sapete, come dicono già in tantissimi, abbiamo già ipotecato le generazioni future: circoliamo, in termini finanziari, debito per ben 14-15 globi all’anno. Siamo ben oltre le nostre possibilità di sostenere il debito contratto.

Cosa può fare un creditore che sa che continuando così il suo debitore non riuscirà MAI, è matematico, a ripagare neppure gli interessi, tanto meno il capitale?

Salva il salvabile.

Inteso: il nostro creditore non è disperato e sa benissimo che questo meccanismo porta a questo risultato. In realtà è tutto preordinato e voluto.

Ciò che viene fatto è deliberato e calcolato sin dall’inizio dell’opera, ingegnosa, semplice e maledetta ( passatemi il termine ).

Il creditore chiede di rientrare del suo debito. Sottrae moneta dal circuito, crea scarsità fittizia e su queste basi pretende di ottenere la restituzione di almeno parte del suo credito. Ciò innesca la caduta a domino di un sistema che non riesce e non può reperire le risorse ( moneta ormai resa scarsa ) per rispondere alle richieste del creditore.

Ma il creditore lo sa bene. Quindi nella sua magnanimità accetta il “pagamento in natura”: tasse,  privatizzazioni, multinazionali estere, più lavoro, meno tempo libero, meno politica vera, più servilismo, meno pensioni, più malattie ecc … Questo è ciò che accade oggi e continuerà ad accadere con sempre maggior velocità. E’ sostanzialmente un creditore che realizza il suo credito. Che arraffa tutto l’arraffabile. Avviene di continuo quando falliscono le aziende e avviene in modo ancora più evidente quando falliscono le aziende insolventi ma con patrimoni notevoli e ordini in portafoglio. L’Italia è proprio così: un’azienda insolvente con un enorme patrimonio da espropriare.

Questo modo di agire permette il reset di un sistema ( monetario a debito ) che non può continuare all’infinito perchè a un certo punto il debitore non riesce più a ripagare l’essenziale al suo creditore ma anche perchè ricominciando da capo il creditore può reiniziare il gioco della ruberia delle nostre sovranità fondamentali ( monetaria, politica, territoriale, alimentare, della salute ) avendone in mano un pezzettino sempre più grande in proporzione a quelle rubate nel meccanismo appena resettato.

Iniziare di nuovo vuol dire imporre a una massa di persone più povere di prima di tornare a indebitarsi, cosa che non farebbero nelle condizioni di un sistema che ha già raggiunto il suo picco potenziale. Inizialmente le persone crederanno che ciò sia favorevole alla propria vita e così indebiteranno nuove porzioni della propria esistenza e di quella dei propri nipoti. Infatti tutto questo avviene nell’arco di diverse generazioni in cui la prima non sa cosa sta provocando alle successive.

All’inizio il gioco rende moltissimo perchè il debitore riesce periodicamente a pagare il suo debito, tramite la tassazione e la generazione di un’economia favorevole al sistema stesso. Quando il debito raggiunge il picco, il creditore realizza in beni reali e schiavitù umane il suo credito e ci fa la concessione di indebitarci di nuovo, dandoci l’illusione, stavolta, di riuscire a onorare il nostro debito.

Riusciamo ad immaginare che la nostra esistenza può non basarsi su un debito? Che la nostra esistenza può rientrare in un ciclo naturale assieme a tutto il resto del creato? Immaginiamo come potrebbe essere … e poi cerchiamo di realizzarlo.

Articolo scritto da Lisa Bortolotti

tratto da: ArcipelagoSCEC

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