Le fabbriche di capitale sociale

I ragazzi sono ospitati dalle famiglie condividendo in questo modo pienamente la vita locale. Si dividono poi in due gruppi. Il primo si dedica all’insegnamento in corsi di inglese ed italiano organizzati nelle scuole pubbliche locali con il patrocinio del comune. Il secondo svolge attivita’ di volontariato e di animazione all’interno delle realta’ piu’ difficili della citta’: gli orfanatrofi, centri per la disabilita’, il ‘camin de batrani’ (la casa di riposo degli anziani), e l’ospedale psichiatrico.
Nella ‘fabbrica di capitale sociale’ si verifica puntualmente un miracolo. L’incontro della nostra poverta’ di senso (nei nostri paesi ad alto reddito, poveri di tempo e di speranza, siamo sempre piu’ pieni di naufraghi della vita che non sanno dare un senso alla loro esistenza) con la poverta’ di bisogno dei ragazzi di strada, dei malati e dei bisognosi di Sighet fa maturare sensibilita’ civica e religiosa, produce coscienza civile e trasforma i ragazzi. L’esperienza profonda del valore della gratuita’ e dei suoi dividendi spinge i ragazzi a riflettere su come innestare cio’ che hanno vissuto all’interno delle loro vite. Piu’ che una scuola di politica come quelle che conosciamo, fatta di didattica e di lezioni frontali, quella della fabbrica di capitale sociale di Sighet e’ una scuola di politica pratica dove pero’ non mancano i momenti di riflessione e di rielaborazione da quello della mattina di preghiera e di mediazione agli incontri di condivisione attraverso i quali i partecipanti che hanno vissuto l’esperienza forte del campo mettono assieme il loro vissuto e le loro risonanze.
Politici, scienziati sociali ed economisti stanno scoprendo sempre di piu’ che il nostro disastrato paese per funzionare, al di la’ delle soluzioni tecniche, ha bisogno di un pilastro invisibile che si e’ progressivamente sgretolato. La societa’ funziona creando valore economico e producendo bene comune se i suoi cittadini rispettano regole, pagano le tasse, evitano comportamenti opportunistici che generano vantaggi di breve periodo per se’ a scapito degli altri e seguono comportamenti virtuosi. In un contesto di asimmetrie informative, contratti incompleti e debolezza della giustizia civile la fiducia e la meritevolezza di fiducia, componenti fondamentali del capitale sociale, sono il conduttore fondamentale di cui c’e’ bisogno per generare energia economica. Le persone infatti non rispettano regole o seguono comportamenti socialmente utili soltanto per il timore di sanzioni anche perche’, in moltissimi casi, le sanzioni non funzionano e le nostre azioni non sono monitorate. I comportamenti virtuosi ci sono solo se esistono norme morali e sociali e se i cittadini sono animati da motivazioni intrinseche e ispirazione spirituale. Tutto questo non nasce dal nulla perche’ le persone non nascono gia’ civicamente formate come i funghi spuntano dal terreno quando piove. Il tutto deve essere alimentato e la fabbrica di capitale sociale e’ il luogo ideale dove questi valori fondamentali per il vivere comune possono maturare.
Il nostro paese e’ fermo da ormai dieci anni, ha perso vitalita’ e speranza, fiducia nel futuro. Lo testimoniano la crescita negativa del reddito pro capite, la dinamica demografica che non garantisce il tasso di riproduzione della popolazione, il pessimismo e la sfiducia. Per invertire la tendenza ed arrestare il declino sappiamo che la produttivita’ visibile e’ alimentata da alcuni pilastri invisibili. Per rilanciare produttivita’ ed operosita’ non basta rimuovere lacci e lacciuoli, c’e’ anche bisogno di ricostruire quel capitale sociale e quel senso civico che e’ il collante delle relazioni economiche e il pilastro invisibile del vivere sociale. Le ‘fabbriche di capitale’ sociale servono a questo. (Tratto da: http://www.benecomune.net)

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