Fisco, lavoro, futuro: lo sciopero generale della Cgil

(Fonte: Inviatospeciale.com/)

L’iniziativa di lotta proclamata dalla Cgil per il 6 maggio e’ stata anticipata dall’assemblea nazionale dei delegati dell’organizzazione: oltre 2000, provenienti dai luoghi di lavoro piu’ importanti e dalle ‘leghe’ dei pensionati, che si sono confrontati recentemente sui punti salienti della piattaforma in base alla quale e’ stata decisa la protesta.

‘Cambiare si puo’ e si deve’: e’ il senso della giornata ormai prossima, la ragione che ha indotto il principale sindacato italiano a rinnovare le ragioni della mobilitazione per tenere assieme ‘diritti’ e ‘futuro’: partire dal fisco e dal lavoro per riconquistare una giustizia sociale e per rilanciare l’economia del Paese.

Rivendicando il rilancio dell’occupazione per definire la qualita’ e la prospettiva della crescita: ‘Quando diciamo occupazione ”’ aveva infatti sostenuto davanti alla platea dei delegati Susanna Camusso – pensiamo innanzitutto a quella che dobbiamo creare, che deriva dalle scelte di investimento, ma ci riferiamo anche a quella che dobbiamo difendere’.

La Cgil si sente addosso una precisa responsabilita’: ‘Quella di aver scelto lo sciopero generale perche’ e’ lo strumento con cui i lavoratori possono dire che cambiare si puo’. Il 6 maggio – ha concluso Camusso – svuoteremo i luoghi di lavoro: sara’ una grande giornata perche’ e’ sempre una grande giornata per questo Paese quando il lavoro prende la scena’.

Lavoratori e lavoratrici, dunque, nelle piazze d’Italia ‘per vivere una giornata importantissima ”’ ha aggiunto Nicola Nicolosi, segretario confederale e coordinatore nazionale di ‘Lavoro Societa”, la ‘sinistra sindacale’ – necessaria a rimettere al centro i cardini della Repubblica: lavoro, dignita’, diritti, giustizia, democrazia rappresentativa. Una Repubblica ”’ ha precisato Nicolosi – imperniata su una Costituzione innovativa e attualissima, strumento-principe per rimettere in cima all’agenda politica i drammi, i bisogni e le speranze del mondo del lavoro;  per denunciare gli effetti della crisi e il malgoverno e indicare una prospettiva radicalmente diversa, fondata sui diritti, primo fra tutti il diritto al futuro, negato ostinatamente da chi intende portare il Paese nel baratro’.

‘Ci aspettiamo ”’ ha aggiunto Nicolosi – un successo della mobilitazione: stiamo lavorando con abnegazione affinche’ riesca al meglio e sappia fornire cosi risposte adeguate alla violenza della crisi politica, sociale ed economica”.

Gli auspici potrebbero cozzare con quanto accaduto negli ultimi anni, segnati da accordi separati. Gli ultimi in ordine di tempo hanno riguardato i lavoratori pubblici e del commercio. “E se Cisl e Uil si configurano come il blocco storico di questo governo – e’ l’opinione di Nicolosi – noi della Cgil vogliamo invece difendere gli interessi materiali dei lavoratori e dei pensionati: percio’ e’ necessario scioperare e scendere in piazza: per invertire la rotta ed indicare la strada per uscire dal drammatico declino nel quale e’ sprofondato il Paese’.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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