I sovversivi’ di Confindustria smontano il governo Berlusconi

(Fonte: Inviatospeciale.com/)

Una ricerca dell’associazione degli industriali smaschera la propaganda del governo e descrive una situazione tragica. Ripresa inesistente, evasione alle stelle e debacle del mercato del lavoro.

In una ricerca il centro studi di Confindustria ha stimato che il Pil in crescita dell’1,2 per cento quest’anno, sara’ solo l’1,3% nel 2011 ed ha concluso: “Di questo passo i valori medi del 2007 non si raggiungeranno prima del 2013″, anche perche’ “e’ piu’ di una impressione che ci sia stata una perdita permanente di attivita’ e domanda”.

Secondo lo studio oggi “la forza trainante e’ costituita dall’export”, gli investimenti “danno un importante contributo”, mentre “continuano a languire i consumi penalizzati da reddito disponibile e lavoro difficile”.

Intanto il sommerso “e’ bruscamente accelerato nel 2009″ superando il 20 per cento del Pil (oltre 27 se non si considera la Pubblica Amministrazione. Al Sud e’ il doppio).

Questo dato porta l’importo dell’evasione fiscale “su valori molto superiori ai 125 miliardi” previsti dal Centro studi degli industriali  nel giugno scorso. Anche la stima della pressione fiscale effettiva e’ “rivista all’insu'”, ad un livello “ben sopra il 54 per cento nel 2009″, piu’ del 51,4 stimato a giugno e del 43,2 della “pressione apparente contenuta nei documenti ufficiali”.

La ricerca ha rilevato il problema “dei gravi problemi di competitivita’ che il Paese patisce”: lo scenario economico “si presenta piu’ confuso e incerto”

Il rapporto poi sostiene che “in epoche normali i dati recenti sarebbero stati colti come segnali di un fisiologico rallentamento”, ma pesa “il timore che la frenata sia determinata dal prevalere dei venti contrari che impediscono il consolidamento e l’autosostenibilita’ della fase espansiva”.

Per Confindustria “e’ probabile che la recente espansione del sommerso sia stata determinata anche dall’abolizione nel 2008 di buona parte delle norme antievasione introdotte negli anni precedenti”. Indipendentemente dall’efficacia le norme abrogate, secondo gli industriali, avevano “accresciuto la percezione di un inasprimento della lotta all’evasione e quindi aumentato la compliance spontanea”.

Insomma, l’Italia e’ “piu’ povera, in assoluto e ancor piu’ in rapporto agli altri Paesi avanzati” anche a causa dei “ritardi per la modernizzazione”.

Per la ricerca e’ necessaria maggiore semplicita’ e chiarezza nelle regole per le imprese (a partire dalla riforma della pubblica amministrazione), piu’ attivismo nei campi dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione, terreno su cui siamo “in forte svantaggio”.

I ricercatori quindi hanno sostenuto come in confronto con gli altri Paesi da noi emergono “carenze strutturali e ritardi competitivi sempre piu’ ampi che hanno compromesso risultati e potenzialita’”.

In sintesi: in questi due anni il governo del Paese non e’ stato capace di proteggere l’Italia dalla crisi e la situazione e’ largamente piu’ grave di quanto non sia noto ai cittadini.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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