Il Nuovo Ordine Mondiale scopre le carte

Articolo di Massimo Mazzucco – Fonte: luogocomune

 

La Rockefeller Foundation ha pubblicato un interessante documento, intitolato ‘Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale’, nel quale ipotizza quattro possibili situazioni in cui potrebbe venire a trovarsi il mondo intorno al 2025.
Naturalmente, in questo gioco ‘ad indovinare il futuro’, la linea fra quello che potrebbe accadere e quello che si vorrebbe veder accadere e’ sempre molto sottile, ed e’ questo che rende il documento particolarmente interessante.
L’elemento su cui si focalizza la ricerca e’ il progresso tecnologico, e la domanda centrale che si pone e’ la seguente: ‘Che effetto potra’ avere la tecnologia nel superare gli ostacoli verso la stabilita’ e la giusta crescita nel mondo dei prossimi 15-20 anni?’

Per rispondere alla domanda gli autori hanno identificato due elementi variabili, che ritengono di fondamentale importanza nel determinare il futuro assetto del mondo. Queste variabili sono l’allineamento politico-economico delle varie nazioni, che potra’ risultare ‘debole’ o ‘forte’, e la capacita’ adattiva dei popoli che ne fanno parte, che potra’ risultare ‘alta’ o ‘bassa’.

Per capire bene cosa intendano gli autori con questi due termini, traduciamo direttamente dal loro documento:
ALLINEAMENTO POLITICO-ECONOMICO: Questa variabile si riferisce sia al livello di integrazione economica ”’ flusso dei beni, dei capitali, di persone e di idee ”’ sia alla capacita’ di solide ed efficienti strutture politiche di permettere al mondo di affrontare molte delle attuali sfide globali. Su un estremo dell’asse vedremmo una economia globale piu’ integrata, con intensi scambi commerciali, che permettano l’accesso ad una gamma piu’ ampia di beni e di servizi, grazie all’import-export, con la crescente specializzazione delle esportazioni. Vedremmo anche maggiore cooperazione a livello sovra-nazionale, con un rafforzamento delle istituzioni globali, e la formazione di efficaci strutture internazionali in grado di risolvere i vari problemi. Sull’altro estremo dell’asse il potenziale di crescita economica dei paesi in via di sviluppo verrebbe limitato dalla fragilita’ dell’economia globale ”’ unita al protezionismo e alla frammentazione degli scambi ”’ insieme ad un indebolimento dei regimi di governo, che pone ostacoli alla cooperazione, e danneggia gli accordi sull’implementazione di soluzioni interconnesse, a larga scala, rispetto alle sfide globali.

CAPACITA’ ADATTIVA: Questa variabile si riferisce alla capacita’ dei diversi livelli della societa’ di adeguarsi ai cambiamenti e di adattarvisi in modo efficace. Capacita’ di adattamento puo’ significare il mantenimento pro-attivo di sistemi e strutture esistenti, in modo da assicurarsi la loro durabilita’ contro le forze esterne, come puo’ significare la capacita’ di trasformare quei sistemi e strutture, quando un cambiamento del contesto li rendesse obsoleti. La capacita’ adattiva, in una societa’, e’ generalmente associata ai livelli piu’ alti di educazione, come alla disponibilita’ di sbocchi, per coloro che hanno questa educazione, di migliorare il proprio benessere personale e sociale. Alti livelli di capacita’ adattiva vengono raggiunti di solito grazie alla fiducia nella societa’, alla presenza e alla tolleranza di novita’ e di diversita’, alla forza e varieta’ delle istituzioni umane, e al libero scambio di comunicazioni e di idee, specialmente attraverso livelli diversi (ad esempio dal basso verso l’alto, oppure dall’alto verso il basso). In assenza di queste caratteristiche emergono invece livelli inferiori di capacita’ adattiva, che rendono le popolazioni particolarmente vulnerabili agli effetti devastanti di schock imprevisti.

Veniamo ora ai 4 possibili scenari futuri, che sono chiamati ‘Lock Step’, ‘Clever Together’, ‘Hack Attack’ e ‘Smart Scramble’, e che deriverebbero dalle diverse possibilita’ che scaturiscono incrociando i due assi di variabili:

Lo studio definisce in questo modo i 4 scenari:

LOCK STEP (‘MOVIMENTO BLOCCATO’): Un mondo controllato strettamente dall’alto, con una leadership fortemente autoritaria, con limitate innovazioni e crescente malcontento popolare.

CLEVER TOGETHER (‘INTELLIGENTI E UNITI’) ”’ Un mondo in cui emergano strategie di successo, altamente coordinate, in grado di rispondere sia ai problemi globali piu’ immediati che a quelli a lungo termine.

HACK ATTACK (‘ATTACCO CIBERNETICO’) ”’ Un mondo economicamente instabile, facilmente traumatizzabile, nel quale i governi si indeboliscono, i criminali prosperano, ed emergono innovazioni pericolose.

SMART SCRAMBLE (‘SAPERSI ARRANGIARE’): Un mondo economicamente depresso, nel quale sia gli individui che le societa’ sviluppano soluzioni di emergenza per far fronte ad un crescente numero di problemi.

La descrizione dettagliata degli scenari 2, 3 e 4, sotto forma di ‘narrativa’, e’ relativamente banale e prevedibile. In ‘Clever Together’ vediamo realizzarsi la totale cooperazione di tutti gli esseri umani verso un futuro migliore, piu’ armonico, tollerante e onnicomprensivo, con abbondanza di scambi in tutte le direzioni, e un benessere distribuito sempre piu’ equamente su tutto il pianeta. Le nazioni competono fra loro in modo corretto e trasparente, ed il problema maggiore sembra essere, per chi governa, di impedire che alcuni crescano troppo velocemente rispetto ad altri. Sembra, insomma, uno spot elettorale di Obama tradotto in termini globali, tanto bello da raccontare quanto impossibile da realizzare.

Nella narrativa dello scenario ‘Hack Attack’ emergono invece i fantasmi piu’ ricorrenti di chi teme di vedersi spogliato di ogni privilegio, e immagina che in assenza di un governo autoritario si ritroverebbe prima o poi alla merce’ dei ‘fuorilegge’. Grandi catastrofi naturali, come lo tsunami che ‘ha quasi cancellato dalla mappa il Nicaragua’, si mescolano ad attentati di portata globale come quello delle Olimpiadi del 2012, che ‘ha causato 13.000 morti’. Le alleanze internazionali vanno a farsi benedire, i paesi piu’ arretrati vengono abbandonati al loro destino, le nazioni si isolano fra di loro e mettono in atto un protezionismo sempre piu’ forte. Naturalmente, in assenza di una forte autorita’ ”’ sia centralizzata che nazionale – crimine e corruzione dilagano ovunque. ‘Falsi’ vaccini finiscono in mani criminali, portando morte e devastazione soprattutto nei paesi africani, mentre gli hackers si impadroniscono della rete, mettono sottosopra la contabilita’ finanziaria mondiale, e cercano addirittura di abbattere interi governi con inganni cibernetici sempre piu’ sofisticati.

Lo scenario “Smart Scramble” e’ sostanzialmente una versione aggiornata del precendente, nel quale pero’ la ‘alta capacita’ adattiva’ delle popolazioni ha portato nazioni ed individui a mettere a punto i piu’ ingegnosi sistemi di sopravvivenza, senza pero’ poterli finalizzare ad un progresso collettivo.

Insomma, mentre lo scenario n.2 e’ altamente improbabile ”’ ci dice fra le righe la ricerca – il 3 e il 4 sono accuratamente da evitare.

Veniamo ora alla ‘narrativa’ del primo scenario, perche’ e’ qui che il gioco si fa interessante. E’ chiaramente questo, infatti, il ‘sogno proibito’ del Nuovo Ordine Mondiale, il quale ce ne offre gentilmente una descrizione dettagliata.

Come detto in precedenza, con un forte allineamento politico-economico e con una bassa capacita’ adattiva della popolazione, si avrebbe lo scenario ‘Lock Step’:

Nel 2012, la pandemia che il mondo aspettava da anni e’ finalmente arrivata. Diversamente dal H1N1 del 2009, questo nuovo ceppo di influenza, portato dalle anatre selvagge, e’ stato estremamente violento e letale. Persino le nazioni meglio preparate alla pandemia sono state rapidamente travolte, quando il virus ha invaso il mondo, contagiando circa il 20% della popolazione globale, e uccidendo 8 milioni di persone in soli sette mesi, in maggioranza giovani adulti sani. La pandemia ha avuto anche un effetto letale sulle economie: il movimento internazionale, sia di persone che di beni, si e’ improvvisamente bloccato, indebolendo industrie come quella del turismo, ed interrompendo le catene globali di rifornimento. Persino a livello locale, negozi ed uffici normalmente pieni di attivita’ sono rimasti improvvisamente vuoti. La pandemia ha colpito tutto il mondo, ma ha fatto vittime in maniera sproporzionata soprattutto in Africa, nel Sud Est Asiatico e in America Centrale, dove il virus si e’ sparso con la rapidita’ del fuoco in assenza di protocolli ufficiali per contenerlo. Ma persino nei paesi piu’ sviluppati, il contenimento e’ stato un grosso problema. La politica iniziale degli Stati Uniti di ‘scoraggiare vivamente’ i cittadini dal viaggiare in aereo si e’ dimostrata letale per la sua troppa indulgenza, ed ha accelerato la diffusione del virus, non solo negli Stati Uniti ma anche oltre frontiera. Nonostante tutto, alcuni paesi se la sono cavata meglio, in particolare la Cina: la rapida imposizione da parte del governo cinese di una quarantena obbligatoria per tutti i suoi cittadini, accompagnata dalla chiusura ermetica istantanea di tutte le sue frontiere ha salvato milioni di vite, fermando la diffusione del virus molto prima che in altri paesi, e permettendo in seguito un piu’ rapido recupero.

Il governo cinese non e’ stato l’unico a prendere misure estreme per proteggere i propri cittadini dal rischio del contagio. Durante la pandemia, diversi leader nazionali hanno fatto pesare la propria autorita’ e hanno imposto regole e restrizioni severissime, dall’obbligo di portare mascherine al controllo della temperatura corporea all’ingresso di spazi comuni come le stazioni o i supermercati. Anche dopo la fine della pandemia, questo controllo autoritario sui cittadini e sulle loro attivita’ e’ continuato, e si e’ addirittura intensificato. Al fine di proteggersi dalla diffusione dei crescenti problemi globali – dalle pandemie al terrorismo transnazionale, dalle crisi ambientali all’aumento della poverta’ – diversi leader nel mondo hanno stretto ancora piu’ fortemente il pugno del potere.

Inizialmente il concetto di un mondo piu’ controllato aveva ricevuto grande accettazione ed approvazione. I cittadini erano disposti a cedere parte della propria indipendenza e della propria privacy a governi piu’ paternalistici, in cambio di maggiore sicurezza e stabilita’. I cittadini erano piu’ tolleranti e perfino desiderosi di ricevere direzione e controllo dall’alto, e i leader nazionali ebbero cosi mano libera nell’imporre l’ordine nel modo in cui preferivano. Nei paesi piu’ sviluppati questa accresciuta forma di controllo si concretizzo’ in vari modi: documentazione biometrica personalizzata per tutti i cittadini, ad esempio, unita a regole piu’ severe per le industrie ritenute vitali per l’interesse nazionale. In molti paesi sviluppati questa cooperazione forzata, insieme a nuove regolamentazioni ed accordi, ha portato lentamente a restaurare l’ordine, e ”’ cosa molto importante – la crescita economica. Nel mondo in via di sviluppo invece le cose sono andate molto diversamente. L’autorita’ dall’alto ha assunto diverse forme in paesi diversi, a seconda del calibro, delle capacita’ e delle intenzioni dei loro leader. Nei paesi con forti leader ‘illuminati’, il livello economico e la qualita’ della vita dei cittadini sono generalmente cresciuti. In India, ad esempio, la qualita’ dell’aria e’ migliorata drasticamente dopo il 2016, quando il governo ha messo fuorilegge i veicoli inquinanti. Nel Ghana, l’introduzione di ambiziosi programmi governativi per migliorare le infrastrutture di base ed assicurare la disponibilita’ di acqua pulita per tutta la popolazione, ha portato ad un rapido declino delle malattie dovute all’acqua infettata. Questo tipo di leadership autoritaria pero’ ha funzionato meno bene – ed in certi casi in modo tragico – in paesi comandati da elites irresponsabili, che hanno usato il loro maggiore potere per perseguire i propri interessi sulle spalle dei cittadini.

La narrativa “Lock Step” prosegue spiegando come la forbice del progresso tecnologico si e’ allargata, fra i paesi avanzati e quelli in via di sviluppo, lasciando pero’ che le grandi corporations arrivassero al totale controllo di tale progresso, che avrebbero finalizzato solamente a scopi di lucro, trascurando la ricerca e le innovazioni dirette a risolvere i problemi globali su larga scala. (Sempre cattivissime, queste corporations).

Intorno al 2025 – conclude la narrativa – la gente cominciava a mal tollerare questo pesante controllo dall’alto, nel quale erano sempre il leaders a fare le scelte per tutti. Dovunque gli interessi nazionali si scontrassero con quelli individuali nascevano conflitti. Sporadiche reazioni di rifiuto iniziarono a comparire e diventare sempre piu’ organizzate e coordinate, man mano che la gioventu’, scoraggiata nell’aver visto le proprie possibilita’ svanire nel nulla – soprattutto nei paesi in via di sviluppo ”’ scatenava sollevazioni popolari. Nel 2026 una protesta popolare in Nigeria abbatte’ il governo, accusato di nepotismo e di corruzione. Persino coloro che favorivano l’accresciuta stabilita’ e la prevedibilita’ di questo mondo iniziarono a sentirsi a disagio, imbrigliati dall’enorme quantita’ di regole e limitati dai confini nazionali. Si sentiva nell’aria che prima o poi qualcosa avrebbe inevitabilmente travolto il nitido ordine che i governi del mondo avevano lavorato cosi duramente per stabilire.

Basterebbe l’ultima frase per commentare l’intero articolo.

(Tratto da: http://www.stampalibera.com)

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