Sostenere la finanza mutualistica e solidale

di Cinzia Cimini (Da alcuni decenni le MAG (Mutua Autogestione) si occupano di Finanza mutualistica e solidale con l’obiettivo di creare modelli economici basati sulla cooperazione, sull’autogestione e sull’associazionismo di base in alternativa al sistema economico tradizionale e di dare sostegno a imprese operanti nel settore no profit.

Le MAG, svolgono come attivita’ principale la Finanza Mutualistica e Solidale, sono attualmente quattro (Mag2 Finance Milano, Mag4 Piemonte Torino, Mag6 Reggio Emilia, Mag Venezia) – altre quattro (Cesena, Firenze, Reggio Calabria, Roma) sono in fase di formazione – e svolgono da piu’ di trent’anni un ruolo sociale importante per le collettivita’ di riferimento; cio’ non solo per le migliaia di soci compartecipi e di finanziamenti effettuati, ma anche sotto il profilo della formazione, della cultura e dell’assistenza tecnica all’avvio ed allo sviluppo di enti non profita’ (Cooperative, Mutue, Associazioni, Onlus, Fondazioni di Servizi Sociali).

Con il testo in consultazione nel mese di maggio sul sito del Ministero dell’Economia e della Finanza ed ora in discussione alle camere, relativo all’attuazione della direttiva sul credito al consumo e della delega di cui all’art. 33 della legge 88/09 in materia di intermediari finanziari si dira’: ‘abbiamo tutelato il microcredito’; si dira’: ‘abbiamo tutelato l’etica nella finanza’ ma e’ veramente cosi? La Finanza Mutualistica e Solidale non trova invece riconoscimento nel testo, non c’entra nulla con il microcredito e rischia di essere equiparata alle altre comuni finanziarie oggetto di sempre maggiori adempimenti e controlli.

La Finanza mutualistica e solidale con criteri stringenti ed inequivocabili:
1. pone attenzione alla provenienza del denaro,
2. ha modalita’ partecipate di gestione del denaro,
3. ha finalita’ sociale a prescindere dall’importo.

Il Microcredito come disciplinato dal testo in consultazione:
1. non pone attenzione alla provenienza del denaro,
2. non ha modalita’ partecipate di gestione del denaro,
3. e risulta irrilevante la finalita’ sociale a prescindere dall’importo.

Concretamente quindi una ‘banca armata’ potra’ costituire una finanziaria che fa microcredito (come e’ gia’ stato fatto da alcuni soggetti che attualmente operano in Italia), e presentarsi automaticamente tra i ‘buoni. Sara’, invece, praticamente impossibile agire come fanno le MAG e raccogliere denaro ‘dal basso’, ipotizzando un uso diverso dello stesso e dei rapporti su di esso basati. La nuova normativa non prevede nessun cambiamento sociale, nessuna ipotesi di cambiamento sociale, ma solo assistenza e pubblicita’. Si regaleranno gli abiti smessi e non si concedera’ la possibilita’ di comprarsene dei nuovi con dignita’.

C’e’ la crisi: le banche devono adattarsi. E tutti dobbiamo adattarci alle banche. Mag Roma e la rete ad essa collegata chiede di poter continuare ad operare proponendo di inserire un adeguato riconoscimento della finanza mutualistica e solidale cosi come richiesto in sede di consultazione.

(Tratto da: http://www.finansol.it)

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