Grazie ai migranti si pagano le pensioni

(Fonte: Inviatospeciale.com/)

Fini ricorda l’importanza dei lavoratori stranieri e chiede una modifica delle normative

L’autore della legge ‘Bossi-Fini’, ovvero l’attuale presidente della Camera, ha insistito ieri nella sua piu’ recente battaglia per modificare le norme che regolano la concessione dei permessi di lavoro in Italia per gli stranieri.

In questo Paese e’ possibile anche contestare se stessi, ma comunque il nuovo ‘posizionamento’ dell’ex leader di An e’ certamente importante per la difesa dei diritti dei migranti.

Per il presidente della Camera i dati dell’indagine della commissione Lavoro della Camera sul lavoro sommerso “inducono ad una riflessione importante circa l’esigenza di favorire un corretto incontro tra domanda ed offerta di lavoro straniero, partendo dal dato inconfutabile che la richiesta attuale di manodopera viene considerata non adeguatamente soddisfatta”.

Fini quindi ha aggiunto: ” La questione richiede una riflessione sulle stesse modalita’ di ingresso nel Paese e cio’ per evitare il diffondersi del lavoro sommerso che riguarda sicuramente gli immigrati irregolari ma, in misura maggiore, quelli regolari con lavoro stabile”.

Secondo il co-fondatore ‘discolo’ del Pdl “si tratta di temi che non possiamo far finta di non vedere. La politica infatti deve comprendere queste dinamiche, facendosi carico di affrontare i problemi che sono sotto gli occhi di tutti”.

Poi Fini ha ricordato un dato che viene accuratamente tenuto nascosto da molte forze politiche, giornali, intellettuali (veri o presunti), sindacati ed organizzazioni degli imprenditori: secondo l’Inps, ha detto il presidente della Camera, “occorrerebbero all’incirca 300mila lavoratori stranieri all’anno per assicurare l’entrata di contributi previdenziali in grado di pagare le nostre pensioni”.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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