I vampiri della liberta’

(Fonte: Inviatospeciale.com/)

Il Senato ubbidisce a Berlusconi e approva la legge del ‘zitti e mosca’. Il regime ormai dilaga

Si sono spesi fiumi di parole sulla legge che di fatto impedira’ le intercettazioni telefoniche e la pubblicazione di notizie sui processi. Era scritto che prima o poi sarebbe successo e fra poco, dopo il passaggio di convalida definitiva alla Camera, il silenzio regnera’ sovrano nel Paese della Banda Bassotti.

Il responsabile di questo scempio e’ il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ma non e’ il solo colpevole. Con lui i suoi sottotenenti (tra i quali Gianfranco Fini), i caporali e la truppa del Pdl. Per loro la privacy di ladri, mafiosi, puttanieri, truffatori e corrotti doveva essere protetta. Ora lo e’.

E non si illuda qualcuno che l’opposizione sia senza macchia. A mali estremi estremi rimedi, si diceva un tempo, ed allora, quando in passato la democrazia corse dei rischi, le forze politiche chiamarono i cittadini a difendere la liberta’. Milioni di persone furono capaci di battere la ‘legge truffa’, alcuni tentativi di golpe, la violenza del terrorismo. Solo con canti e cartelli. Ma adesso persino ‘Bella ciao’ e’ quasi clandestina, per cui meglio lasciar perdere.

Infatti in questo caso solo polemiche parlamentari nelle ormai insopportabili stanze del Palazzo e nessun ‘lavoro’ di mobilitazione dei cittadini. Non un parlamentare del centro sinistra si e’ munito di megafono, volantini e coraggio per andare ‘tra la gente’ a spiegare quello che accadeva. Dal piu’ piccolo comune calabrese alla piu’ popolosa fabbrica del Piemonte.

La ‘resistenza’ e’ stata affidata a qualche sciamannato in agitazione su Facebook, come se quello fosse il cuore della nazione, i giornalisti spesso banali, omissivi e poco attenti hanno popolato convegnucci privi di fantasia, gli editori (che sono spesso banche o imperi finanziari) hanno sussurrato qualche banalita’ e le anime belle si sono screpolate le mani in estenuanti cene nelle quali si e’ discusso (tra una carbonara ed un bicchiere di vino) del declino italiano.

Il presidente della Repubblica, infine, il Primo cittadino che dovrebbe garantire il rispetto delle regole, come sempre in questi mesi, ha preferito il ruolo di integerrimo notaio della Costituzione, imponendosi un rispetto integralista delle prerogative. Napolitano ricorda un giocatore di poker che truffato dal baro (pur sapendo bene con chi ha a che fare) si ostina a giocare anche se sul tavolo ci sono sei o sette assi di fiori contemporaneamente. Un risultato lo ha ottenuto, perche’ da ieri sara’ ricordato come il peggior inquilino del Quirinale. Chiunque ha diritto ad un successo.

Adesso la frittata e fatta e solo i pazzi potranno far finta di nulla. Il nuovo dittatore dai capelli trapiantati si e’ liberato dei processi in corso e di possibili future scocciature e se la necessita’ di restare impunito e’ di ausilio anche al crimine organizzato o a ministri, pubblici amministratori o parlamentari dalle dita prensili non fa nulla: quello che conta la tranquillita’ del manovratore.

Il grande oppositore Fini, quello che tuonava per difendere il diritto al dissenso nel Pdl, ha compreso bene quanto precaria sia la sua posizione e si e’ subito adeguato, perche’ come e’ giusto che sia per moltissimi italiani ‘tutti hanno famiglia’ ed oltre un tanto ‘a che vale rischiare’?

Di Pietro come da copione ha ululato alla luna, adesso invoca il referendum e incita le sue folle. Ma non conclude nulla, perche’ ben altro ci vuole per battere l’ascesa imperiale del Cavaliere, al quale non piace il dissenso, la critica, l’autonomia di giudizio.

Da oggi non e’ piu’ possibile prevedere il corso degli eventi. L’accelerazione prodotta dalle norme sulle intercettazioni e sulla liberta’ di informazione e’ stata gia’ metabolizzata dal popolo bue e la dittatura ‘soft’ del berlusconismo ha tagliato l’ultimo traguardo.

E cominciano i campionati mondiali di calcio, per la felicita’ del popolo bue, che inseguira’ i giocatori azzurri per i campi erbosi del Sudafrica, dimenticando rapidamente manovra finanziaria, disoccupazione, intercettazioni, crisi, diritto all’informazione.

L’estate inoltre sta arrivando, le ferie si avvicinano, le spiagge aspettano. Peccato non sapremo mai cosa succede ai milioni di cittadini che non hanno soldi neppure per andare a comprarsi un gelato. Ma e’ vero, non lo sapevamo neppure prima. Meglio cosi, non avremo di che soffrire.

Roberto Ba’rbera

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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