Stiglitz: ‘Fanno soldi sul disastro che loro hanno creato’

Il Nobel per l’Economia: paradosso assurdo, colpa degli speculatori che prendono di mira i governi piu’ deboli

“E’ un paradosso assurdo, da voi in Europa – si infervora Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’Economia 2001 – una ironia della storia. Non lo vede? I governi hanno contratto molti debiti per salvare il sistema finanziario, le banche centrali tengono i tassi bassi per aiutarlo a riprendersi oltre che per favorire la ripresa. E la grande finanza che cosa fa? Usa i bassi tassi di interesse per speculare contro i governi indebitati. Riescono a far denaro sul disastro che loro stessi hanno creato”.

Che puo’ succedere ora?

“Aspetti. Non e’ finita qui. I governi varano misure di austerita’ per ridurre l’indebitamento. I mercati decidono che non sono sufficienti e speculano al ribasso sui loro titoli. Cosi i governi sono costretti a misure di austerita’ aggiuntive. La gente comune perde ancora di piu’, la grande finanza guadagna ancora di piu’. La morale della favola e’: colpevoli premiati, innocenti puniti”.

Come si puo’ rimediare?

“Tre punti. Primo: niente denaro alla speculazione. Negli Stati Uniti come in Europa, bisogna fare nuove regole per le banche. Devono finanziare le imprese produttive, non gli hedge funds. Bisogna impedirgli di speculare”.

Una parola. Se e’ il governo a dirigere il credito, il rischio e’ di distribuirlo ancora peggio.

“Non credo. Secondo me si puo’ e si deve intervenire. Punto secondo: bisogna imporre tasse molto alte sui guadagni di capitale. Oggi e’ piu’ vantaggioso speculare che lavorare per vivere. Deve tornare ad essere il contrario”.

E poi?

“Punto terzo: in Europa dovete appoggiare i governi in difficolta’”.

Si rischia di premiare i politici che governano male.

“No. La prova la da’ la Spagna. Oggi e’ in difficolta’ senza aver fatto errori. Il governo aveva un bilancio in attivo fino all’altr’anno; la Banca centrale ha sorvegliato le banche molto bene, tanto che viene citata ad esempio nel mondo. Che colpa hanno? Certo, anche loro hanno visto crescere la bolla, nel mercato immobiliare, e non l’hanno fermata. Ma e’ l’errore che hanno fatto tutti. Era nello spirito dei tempi. Lo ispirava l’ideologia neo-liberista che ha dominato per molti anni”.

In Grecia pero’ hanno sbagliato. Hanno anche truccato i conti.

“Non l’attuale governo, il precedente. Sono stati colpiti dalla crisi della navigazione commerciale, settore importante per loro, e dal calo del turismo. Insomma, perche’ dobbiamo costringere la gente a fare ancora piu’ sacrifici, se non ha colpa?”.

Il debito c’e’. Prima o poi gli Stati dovranno ripagarlo.

“Ma perche’ mai dobbiamo dare retta ai mercati? I mercati non si comportano in maniera razionale, lo abbiamo visto nel modo in cui si e’ prodotta la crisi. Allora perche’ mai dovrebbero avere ragione, nel chiedere ancora piu’ sacrifici ai cittadini di quei paesi? In piu’, anche se la avessero, si comportano in maniera troppo erratica. E per finire, qui e’ in corso un attacco speculativo: non e’ che se uno fa bene non lo colpiscono, e’ che se ti possono far fuori ti fanno fuori”.

Come possiamo fare, in Europa?

“Dovete costruire dei meccanismi di solidarieta’ fra Stati. L’Unione deva avere piu’ risorse a disposizione. Si spendono un sacco di soldi per la politica agricola comune, che e’ uno spreco, mentre…”

Si potrebbero emettere dei titoli europei, gli Eurobonds.

“Certo. E poi occorre tassare le attivita’ nocive. Soprattutto due: la finanza e le emissioni di anidride carbonica. Anche negli Stati Uniti”.

Obama riuscira’ a imporsi alle banche?

“Sara’ una lunga battaglia. Ma la rabbia della gente e’ forte, e il presidente lo sa. I banchieri hanno contro tutto il resto della popolazione”.

Il Congresso e’ riluttante.

“Spero che non si debba arrivare ad un’altra crisi, prima di riuscire a mettere la finanza sotto controllo. Sarebbe davvero triste. Pensi a quanto danno hanno causato. Lo sa che secondo le rpevisioni del Cbo, l’Ufficio bilancio del Congresso, la disoccupazione comincera’ a diminuire sono a meta’ del decennio? Queste sono cose che restano a lungo nella memoria della gente”

(Tratto da: http://www.ariannaeditrice.it)

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