Per ricordare

di Gianfranco La Grassa Il, 26 agosto, su Il Giornale vi è un importante, e netto, articolo di Geronimo, in cui si ripor-tano gli affaracci, in gran parte già noti, dell’ing. De Benedetti. Non è male vederne alcuni dei più grossi uniti insieme per giudicare chi è colui che prese la “tessera n. 1” del Pd, chi è sempre stato “a sinistra” (e sempre avvantaggiato da quest’ultima), in modo che i farisei siano in grado di valutare se Berlusconi è il solo…fra gli industriali italiani. Vorrei qui solo ricordare, molto brevemente, una “questioncella” che Geronimo riporta un po’ in fretta e credo incompletamente. Cito i passi del suo articolo che vorrei fossero attentamente consi-derati dal lettore, andando oltre la loro eccessiva brevità. <> Quanto sta qui nero su bianco è esattamente ciò da me sempre sostenuto – a partire dal 1994-95 ne Il teatro dell’assurdo, Punto Rosso, scritto assieme a Preve – in mille occasioni. Geronimo, in altri articoli precedenti, aveva però citato non meno di 7-8 volte anche la “manina d’oltreoceano”, che moveva il “pentito” Buscetta nelle sue dichiarazioni atte a incriminare Andreotti & C. L’ineffabile Cossiga ha riferito – almeno tre volte, sul Corriere, mi sembra alla 7, comunque in di-chiarazioni di pochissimi anni fa, su cui tutti hanno steso il silenzio come su altre clamorose rivela-zioni dello stesso: ad es. l’abbattimento del nostro aereo militare Argo da parte del Mossad per ri-torsione – che Buscetta aveva cominciato a parlare anche di lui. Allora, egli aveva trasmesso a chi di dovere (negli Usa evidentemente) che, se non la si smetteva, avrebbe rivelato come gli Stati Uniti si fossero mossi, tramite la mafia siciliana, per convincere i vari partiti siciliani (di opposizione) a non protestare contro l’installazione della base di Comiso. Appena fece sapere questo, è sempre Cossiga a sostenerlo, Buscetta non parlò più di lui. Completiamo allora le notizie di Geronimo: ci fu – non sono in grado di sapere se in senso lette-rale o tramite colloqui trasversali – un incontro “tripolare”: 1) la manina d’oltreoceano (ovviamente la più potente, quella che comandava e da cui discese anche l’incontro sul “Panfilo Britannia”, quel-lo delle privatizzazioni decise da “sinistri” come Ciampi, Amato; e ovviamente dall’allora Direttore del Tesoro, poi vicepresidente della Goldman Sachs, poi Governatore di Bankitalia); 2) la Confin-dustria (in effetti chi comandava era l’Avvocato); 3) “quelli del Pci”, che avevano abiurato, cambia-to nome, negato di essere mai stati comunisti (almeno una buona parte di loro l’ha sostenuto) e che, per i servigi resi, sarebbero stati salvati dal comune naufragio degli altri partiti comunisti dopo il crollo del “socialismo” e dell’Urss. Completiamo anche il ricordo della discesa in campo di Berlusconi. Nell’autunno del ’93 – del resto impaurito da improvvide minacce di Occhetto relative a Mediaset – costui “benedì” il patto siglato da Mariotto Segni e Maroni per la discesa in campo contro la “sinistra”. O 24 o 48 ore dopo, Bossi fece saltare quest’accordo; en passant, rammento che la Lega provocò la caduta del primo Governo Berlusconi alla fine del 1994, con il famoso “ribaltone” (non so perché, ma è meglio ricor-darlo). Tornando alla disdetta dell’accordo Segni-Maroni, Berlusconi non decise subito per il diretto impegno politico; diede ancora tempo, se non erro, fino a dicembre per la formazione di uno schie-ramento di “centrodestra”. Non se ne fece nulla e allora egli annunciò la sua entrata nell’agone poli-tico; credo non fosse poi così sciocco o ignaro dei guai che gli sarebbero piombati sul groppone. Del resto, il complotto “manina (manona) d’oltreoceano-Confindustria-ex comunisti riciclatisi” – risoltosi nel colpo di mano di Mani Pulite con annientamento del vecchio regime – lo preavvertiva già di quali “grane” erano in arrivo; e che continuano tuttora, aggravate dall’appoggio all’Eni-Gazprom, dunque alla Russia e a paesi del Nord Africa, che sono entrati già “in affari” con queste due grandi aziende dell’energia. Questi fatti non devono essere dimenticati se si vuol capire la politica (scadente) dei giorni no-stri. Si ricordi degli Usa (Bush od Obama al comando, muta di poco la sostanza), della Confindu-stria – pur se oggi, e non ne capisco fino in fondo le ragioni reali, si attacca a tutto campo il suo vecchio “comandante in capo” (e i viciniori) – e infine dei “Fregoli della politica”, costantemente a corto di progetti, di proposte, di idee anche non brillantissime. Nulla di nulla, siamo alla deriva. La storia è iniziata “da lì”: Geronimo ne accenna spesso, ma non la completa mai. C’è sempre un non detto: perché? Sembra proprio che nessuno avrà mai il coraggio di realizzare: “muoia Sansone con tutti i filistei”.


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