Lettera di risposta allo studentello leghista

Una lettera di un giovane leghista, mandata al “Corriere della Sera” (1), sta suscitando un vivace dibattito pseudo-culturale sulla razionale fondatezza di sentirsi leghisti in base ad analisi storiche, sociali ed economiche che hanno abbracciato il nostro paese e tutt’ora lo coinvolgono (Ludovico Polastri).


Sostanzialmente le linee sostenute nella lettera possono essere riassunte su tre direttrici ovvero: la nascita della nostra nazione, lo sviluppo economico-sociale ed il fenomeno immigratorio che sta cambiando di fatto la faccia dell’Italia. Galli Della Loggia, uno dei nostri santoni della penna non solo l’ha pubblicata in prima pagina ma addirittura ne ha fatto l’emblema per una discussione a tutto campo su diversi argomenti d’attualità. Innanzitutto dispiace vedere che testate che si reputano così prestigiose pubblichino una lettera così approssimativa, qualunquista e populista come solo un leghista può scrivere. Vediamone i contenuti e le risposte che devono essere date, pena lo sprofondare nel basso culturalismo che ormai la stampa schierata tanto sostiene e reclamizza.
E’ vero che l’Italia è stata creata in modo raffazzonato e storicamente in modo approssimativo ma non è certo stata l’unica. Cito solo un esempio per rafforzare questa tesi: gli Stati Uniti d’America. Forse lo studentello si dimentica che la più grande democrazia è stata fondata dapprima sullo sterminio degli indiani, popolazione indigena, poi con una guerra fratricida durata dal 1861 al 1865, la cosiddetta guerra di secessione, guerra che i libri di storia ci consegnano come riscatto in favore delle popolazioni africane schiavizzate, in realtà fatta dai nordisti per impossessarsi di nuove terre e procedere ad una annessione forzata. I morti complessivi furono 620mila. Tutto il mondo è paese. E’ restata così radicalizzata una fortissima autonomia gestionale dei vari stati americani che, appunto, si sono riconosciuti in una confederazione, pur sentendosi tutti cittadini statunitensi. Il Risorgimento italiano pertanto fa venire da ridere in confronto a fatti storici come quelli citati e comunque non è neppure una delle cause del malessere italico. Né lo è la massoneria. Oggigiorno basta dire ad una persona che è un massone che viene tacciato di disonestà e devianza. Altra falsità che lo studente dovrebbe correggere. La libera muratorìa dal 1300 al 1500 preparò il clima culturale della riforma luterana, nel 1500, in Francia, stanca del tribunale dell’inquisizione, preparò le basi per la futura Rivoluzione Francese. Nel 1730 la massoneria inglese si diffuse in tutta Europa: Germania, Svizzera, Belgio e poi Portogallo, Spagna ed Italia e nel 1737 per iniziativa di Teofilo Desaguiller in Francia portò il cosiddetto illuminismo razionalista, padre della Rivoluzione Francese. Non a caso il trinomio: libertà, eguaglianza, fratellanza è l’acclamazione con la quale i massoni chiudono a mezzanotte in punto i lavori della loggia. Nell’immaginario collettivo italico il caso Gelli ha rappresentato la massoneria, è l’emblema unico della massoneria ma ciò non è assolutamente vero. Anche in questo caso il ragazzo torni a seguire con più attenzione le lezioni universitarie.
Rapida scorribanda sul fronte della prima e seconda repubblica, ovvero il dilagare della politica marcia e del malcostume dei nostri politicanti. Ma lo studente pensa veramente che i suoi beniamini leghisti siano dei giglioni, puri e casti, esempi di rettitudine morale ed economica? Un noto avvocato, amico del Sig. B direbbe: “mavalà”.
Passiamo alla mamma che si spacca la schiena e alla nonnina invalida. Penso e le prove recenti lo testimoniano, che i più grandi evasori fiscali alberghino al Nord, la più grande famiglia industriale italiana, gli Agnelli lo dimostra al punto tale che una faida mafiosa è roba da chierichetti. E come loro c’è un sottobosco fatto di industrialotti arricchiti che si sono fatti e si fanno i soldi evadendo le tasse: ce ne sono a dismisura e non mi dica che non lo vede con i suoi occhi. Circa le pensioni di invalidità se può esserci un fondamento di verità che al Sud abbondano a dismisura per accaparrarsi i voti delle persone, è altrettanto vero che se al Nord, per ora, ci sono meno pensioni di invalidità è perché poco aveva attecchito il clientelarismo politico. Ritorneremo tra qualche anno sull’argomento, dopo la cura Berlusconi e poi  ne riparleremo. Forse non ci saranno pensioni elargite per ottenere voti ma altre “facilitazioni” e “favori” economici non le vede lo studente leghista? E questa pratica non è come quella delle facili pensioni?
Arriviamo agli extracomunitari ed, allargando il discorso, agli stranieri, persone che entrano nel nostro paese senza di fatto limiti e vi permangono quanto gli pare e piace. Perché il linguaggio leghista e la sua facile dialettica sta avendo così presa? Perché si pensa, erroneamente, che la lega possa essere l’unico baluardo contro fenomeni immigratori senza controllo? La risposta è semplice: perché mancano le regole. La visita del beduino Gheddafi ne è stata l’esempio. La lega nord sarebbe spazzata via se ci fossero regole ben definite sulla cittadinanza, i diritti, l’accesso alle scuole, alla sanità ecc. di questa gente, esattamente come gli altri paesi europei ed extra europei hanno. Deve esserci il principio di reciprocità, in tutto. Ma la lega nord, che vuole la dissoluzione di questo paese, invece di impegnarsi per fare riforme vere ed oneste, sullo spirito che anche altri paesi europei hanno, o meglio traendo spunto ed insegnamento dalle esperienze già fatte da questi paesi, cerca di instillare facile odio e avversione contro gli stranieri. Facendo così perpetra la propria esistenza. La logica attuata è quella del tanto peggio tanto meglio. Certo il cervello di un leghista è quello che è ed anche la cultura e la proprietà linguistica non si discosta dal grugnito animale ma il problema è che se costoro ce li dobbiamo tenere fino alla fine della legislatura cosa ci lasceranno se non macerie culturali ed una ignoranza grassa diffusa in tutto il paese?

(1) http://www.corriere.it/politica/09_agosto_19/Io_studente_leghista_Perche_mi_vergogno_dell_Unita_d_Italia_MatteoLazzaro_30c84cf4-8c8b-11de-90bb-00144f02aabc.shtml       268.435.456

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