Mutui, Euribor a un mese ormai a ridosso del 5%

E’ ormai a ridosso del 5% l’Euribor a un mese, il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie tra le principali banche europee usato come riferimento per il costo del denaro a breve termine e tasso base per i mutui. Dopo il 4,963% di ieri, il fixing di oggi  della scadenza a un mese ha registrato un nuovo rialzo al 4,991%. [Alberto Annicchiarico, ll Sole 24 Ore – 11/12/2007]

Da Londra un esperto in forze a una primaria banca americana aveva commentato in occasione della fiammata di fine novembre: «L’impennata è improvvisa, ma assolutamente non anonima, completamente in linea con l’aspettativa del mercato: l’aumento del tasso Euribor è l’evidente conseguenza del credit crunch. Infine, il fixing sul mese Euribor oggi tratta sulla fine dell’anno, cioè va dal 3 dicembre al 3 gennaio, includendo, quindi, il “turn” di fine anno, che tratta a livelli, solo fino a pochi mesi fa, impensabili». Secondo Mutuionline su 36 banche che offrono prodotti a tasso variabile, 23 (il 64%) lo agganciano all’Euribor a un mese, 12 (33%) a 3 mesi e una (3%) a 6 mesi.

In ogni caso il salto avvenuto dalla fine dello scorso mese impressiona e per vederne uno analogo bisogna andare indietro nel tempo alla crisi agostana dei subprime, quando comunque la risalita improvvisa non era andata oltre lo 0,5% e aveva interessato uniformemente i valori del tasso interbancario. L’impennata rischia di avere effetti molto pesanti su milioni di sottoscrittori di mutui casa a tasso variabile: la rata viene agganciata dalle banche proprio al dato dell’Euribor a tre mesi e a un mese base 360 rilevato all’ultimo giorno lavorativo del mese precedente e al primo del nuovo mese.

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