Estate 2007 super torrida, sarà guerra per l’acqua

I tecnici avvertono già da qualche mese: l’estate 2007, con grande probabilità, sarà ricordata anche per le difficoltà di approvvigionamento idrico. E sono tornati a dirlo anche in settimana, quando si è riunito il tavolo tecnico per la prevenzione della crisi idrica. Insomma, poca acqua in vista. Dunque, molti conflitti dietro l’angolo. 

Una risorsa “contingentata” prelude, ovviamente, a una drastica razionalizzazione e ri-distribuzione tra i vari settori. Secondo i tecnici, “i dati sulle riserve idriche per ora disponibili parlano di una situazione grave o potenzialmente tale”. A chi dare la poca acqua? Ai giganti dell’energia? Agli agricoltori? situazioni già viste durante l’estate dei record: quella del 2003. E c’è qualcuno che già azzarda ipotesi. Lo fa, ad esempio, il presidente della provincia di Cremona (al tavolo dei tecnici): servono scelte più oculate da parte di Enel, ad esempio dovrebbe “investire in piani per la regimazione del Po”. Più stringente Bernardo de Bernardinis della protezione civile: “Ci sono in via preventiva delle azioni che possono essere ammesse nel concertare un cronoprogramma dei diversi usi e delle diverse razionalizzazioni dell’uso. Esistono azioni interne: minor produzione di energia elettrica e minor uso di uso irriguo. Poi azioni esterne: più importazione di energia dall’estero, delle possibilità di regolazione nazionale della distribuzione dell’energia elettrica per far fronte agli estremi come i distacchi programmati. Ma in ultima ratio, nei due mesi di picco”. Insomma, la guerra tra patate e lampadine è solo questione di pochi mesi.

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