Riso, frumento, mais, barbabietole, soia, foraggi per il bestiame, ma anche frutta ed ortaggi. Per l’agricoltura del Nord Italia è una vera déblacle. Un raccolto su tre rischia di andare distrutto a causa della persistente siccità. I danni sono enormi. Ormai siamo nell’ordine di centinaia di milioni di euro. La denuncia viene dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha chiesto l’immediato stato di calamità naturale per le zone agricole pesantemente colpite. Gravi le conseguenze soprattutto nel Nord-Est, in particolare nel Friuli Venezia Giulia dove -sottolinea la Cia- sono andate perse intere coltivazioni di mais, di soia, di foraggi e orticole. Danni si registrano anche per la floricoltura e la vitivinicoltura. Una situazione difficile che rende l’attività agricola in salita, visto che molti agricoltori friulani non hanno ancora ricevuto il contributo per i danni causati dalla siccità nel corso del 2003 [www.e-gazette.it, Roma, 24 luglio 2006].
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