Il candidato con il conflitto dà¢â‚¬â„¢interessi sul Ponte

Il centrosinistra fa correre uno degli azionisti della societàƒ dei traghetti 

Dicono che a sceglierlo, più che Prodi, Rutelli o Fassino, sia stata mamma Angelina che passa per esser stata il cervello sia di suo fratello, il potentissimo Nino Gullotti, sia del marito, il potentissimo Luigi Genovese: à‚«Figlio mio, tocca a teà‚». E cosàƒÂ¬, contro una destra cosàƒÂ¬ in crisi che la roccaforte di Messina potrebbe cadere, là¢â‚¬â„¢Unione schiereràƒ alle comunali di novembre Francantonio Genovese. Segretario della Margherita e azionista del gruppo Franza. Un colpo di genio. Dà¢â‚¬â„¢ora in avanti chi si batte contro il ponte si sentiràƒ dire: ovvio, la sinistra sta col padrone dei traghetti.


Dicono i duri e puri che à‚«è un suicidioà‚», che là¢â‚¬â„¢Ulivo e gli alleati dovevano insistere su Antonio Saitta, un docente universitario dà¢â‚¬â„¢ispirazione gobettiana che allà¢â‚¬â„¢ultima sfida per la poltrona di sindaco era riuscito a conquistare il 44%. Una percentuale altissima in una cittàƒ che fece registrare la percentuale più alta di voti monarchici al referendum e ha visto una sola volta (eccentrica eccezione dovuta a risse a destra) un governo di centrosinistra.

Tanto più che dallà¢â‚¬â„¢altra parte i partiti della Cdl avevano avuto al proporzionale il 66% schierando il presidente della provincia Giuseppe Buzzanca. Il quale, dopo essersela giocata promuovendo un concorso preso dà¢â‚¬â„¢assalto da 25 mila giovani (concorso poi annullato: i 150 posti cà¢â‚¬â„¢erano solo a fini elettorali) fu azzoppato appena eletto da una condanna per essersi fatto accompagnare in viaggio di nozze dallà¢â‚¬â„¢autoblu. à‚«Un danno di 52 euro!à‚», sà¢â‚¬â„¢indigna Domenico Nania, là¢â‚¬â„¢uomo forte di An in cittàƒ , à‚«ammesso che avesse torto (e non là¢â‚¬â„¢aveva) hanno fatto fuori un galantuomo per 52 euro!à‚». E spiega che è stata à‚«una congiuraà‚» delle sinistre con à‚«sentenze emesse da un pezzo di magistratura politicizzataà‚» come quella della Cassazione dove stava appunto à‚«là¢â‚¬â„¢ex sindaco di sinistra Franco Providentià‚». Che ribatte: à‚«Mi meraviglio che un avvocato come lui sia cosàƒÂ¬ ignorante. La V sezione penale, la mia, non cà¢â‚¬â„¢entra un fico secco con la I civile che fece quella sentenza. Manco li conosco, quei giudici!à‚».
Fatto sta che di ricorso in ricorso (con là¢â‚¬â„¢aggiunta di una leggina varata dal Consiglio dei ministri detta à‚«ad Buzzancamà‚») il sindaco decaduto ma irremovibile ha lasciato senza governo la grande cittàƒ siciliana per oltre due anni. à‚«Due anni e mezzo in ostaggio di una impuntatura di An!à‚», tuona là¢â‚¬â„¢architetto Cesare Fulci, fratello dellà¢â‚¬â„¢ambasciatore e autore di progetti per il recupero del centro storico à‚«oltreà‚» il ponte, à‚«due anni e mezzo col commissario!à‚».

Commissario che, tra parentesi, si chiama Bruno Sbordone, vien giù ogni settimana un paio di giorni dal Friuli, ha costretto i partiti a ridurre a sei i 14 consigli di quartiere (quattordici! con 15 membri là¢â‚¬â„¢uno pagato 500 euro al mese!) e per il resto ha praticamente lasciato tutto in mano al city manager. Cioè a Gianfranco Scoglio, un giovanottone espansivo di due metri che ha cercato di mandare avanti la baracca con un occhio alla cittàƒ e uno alla bottega, quella An di cui era stato assessore.
E siamo al punto. Saràƒ colpa di Buzzanca troppo imbullonato alla sedia, delle difficoltàƒ del berlusconismo, del crollo di An al di làƒ dello Stretto o saràƒ per colpa delle discariche sulla spiaggia o di una gestione cosàƒÂ¬ clientelare che si sono inventati per i pizzardoni la qualifica di à‚«Specialisti Evoluti di Vigilanza della Polizia Municipaleà‚», fatto sta che la Cdl è nei guai. Al punto che un sondaggio interno, spiega Scoglio, à‚«dàƒ i minori al 5%, Forza Italia tra il 7 e il 10%, An al 14 e là¢â‚¬â„¢Udc al 20%à‚». Totale: 49%. Diciassette punti in meno che nel 2003.

àƒË† làƒÂ¬ che Gianpiero Dà¢â‚¬â„¢Alia, sottosegretario agli Interni figlio del non meno potente TotàƒÂ², ha alzato il dito: à‚«Non possiamo perdere una cittàƒ di centrodestra come questa. Ci vuole una svoltaà‚». E ha chiesto che il candidato non sia di An. à‚«Figurarsi se possiamo accettare un veto!à‚», risponde Scoglio. à‚«Nessun vetoà‚», spiega D’Alia: à‚«Facciamo le primarie. Se vince uno di An, pregoà‚». Fermo restando, dice, che sarebbe meglio aggirare certe ostilitàƒ candidando, se non un uomo dell’Udc, uno di Forza Italia.
Come il deputato Francesco Stagno d’Alcontres, cugino di Antonio Martino. O il suo collega Nino Gazzara, un tipo mite cosàƒÂ¬ poco disponibile a fare à‚«à¢â‚¬â„¢u bummacaruà‚» (il gradasso) sui problemi da dire che à‚«Messina, chiunque vinca, ha bisogno della buona volontàƒ di tutti. Bisognerebbe fissare due o tre punti. Per realizzarli insiemeà‚». Idea condivisa, sullà¢â‚¬â„¢altra sponda, da Giovanni Mollica, del movimento Rinascita per Messina: à‚«Va cosàƒÂ¬ male che ci vorrebbe un governo di salute pubblicaà‚».

Primo punto, il ponte? Per niente. Un po’ perchàƒÂ© mezza cittàƒ (a nord) è contro, un po’ perchàƒÂ© la gente sbuffa per come la à‚«Stretto di Messina Spaà‚» ha gestito finora le cose in modo cosàƒÂ¬ coloniale à‚«che ha oltre 80 dipendenti a Roma e solo 2 quià‚», un poà¢â‚¬â„¢ perchàƒÂ© anche là¢â‚¬â„¢Arcivescovo ne fa un discorso di prioritàƒ mettendo davanti il recupero di quartieri sgarruppati come Mare Grosso, delle baracche dove ancora vive gente 97 anni dopo il terremoto o là¢â‚¬â„¢interramento dei binari che separano Messina dal suo mare, fatto sta che a destra di entusiasti come Berlusconi non ce nà¢â‚¬â„¢è uno. Quanto allà¢â‚¬â„¢Unione, è tutta, compatta, contro à‚«questoà‚» ponte. Solo che, prima che si facesse strada là¢â‚¬â„¢idea di insistere su Saitta, Francantonio Genovese, giovane avvocato silenzioso e calvo che dimostra venti anni più dei 36 anagrafici, ha detto: à‚«Lo faccio ioà‚». E làƒÂ¬ si è aperto il dibattito: come dire di no al capo della Margherita? Al figlio di Luigi Genovese, sei volte senatore dc? Al nipote di quel Nino Gullotti otto volte ministro che per Gianpaolo Pansa à‚«possedeva il 41% di tutte le tessere bianche di Siciliaà‚»? Allà¢â‚¬â„¢erede della ragnatela di contatti di un satrapo fortissimo perchàƒÂ©, dice il nipote, à‚«non aveva avversari dato che teneva tutto insieme e riusciva ad accontentare tuttià‚»?

Certo è che a sinistra, al di làƒ delle virtù del cavallo scelto, i mal di pancia sono tanti. Anche se Saitta, à‚«per un dovere verso Messinaà‚», ha mandato giù il rospo accettando di fare un ticket col rivale. Anche se à‚«forse è la volta buona che la destra cadeà‚». Ma che saràƒ della battaglia contro il Ponte? Come potranno essere respinte le accuse di un conflitto di interessi visto che Genovese è cosàƒÂ¬ legato ai Franza da esser soprannominato à‚«Franzantonioà‚»?

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