Uruguay e Guatemala: i desaparecidos non hanno tutti gli stessi diritti

In Guatemala, alcuni anni fa cà¢â‚¬â„¢è stata una dittatura. Trentasei anni caratterizzati da un violento à¢â‚¬Å“conflitto armato internoà¢â‚¬? (secondo la definizione delle Nazioni Unite): quarantacinquemila desaparecidos e 250mila vittime su una popolazione di 12 milioni di abitanti. Anche in Uruguay cà¢â‚¬â„¢è stata una dittatura. Un paese piccolo, poco piàƒÂº di  tre milioni di abitanti, una à¢â‚¬Å“piccolaà¢â‚¬? dittatura, durata 10 anni, un massacro in miniatura, solo alcune centinaia di desaparecidos e altre centinaia morti e sepolti (che parola impegnativa) in tutto il Sud America [di Antonio Graziano e Andrea Meloni].


Il periodo di maggior barbarie in Guatemala, la Tierra Arrasada (terra bruciata) del dittatore EfraàƒÂ­n Rioss Montt, tra il 1982 e il 1983 coincide, con il secondo periodo della dittatura civile-militare in Uruguay, terminata nel 1984.

Oggi il Guatemala democratico è povero, soffocato da eventi economici catastrofici e di lunga durata, impattanti sullà¢â‚¬â„¢ambiente e sulle persone, che vanno dai Trattati di libero commercio, al Plan puebla panamàƒÂ¡ al Corridoio biologico mesoamericano. E nonostante tutto sta cercando i suoi morti. Oggi il Guatemala è al 117à‚° posto rispetto allà¢â‚¬â„¢Indice di sviluppo umano ed il Paese con la crescita economica più bassa del Centro America. In altre parole, in un Paese dove una persona su tre è analfabeta, dove si parlano ventitre lingue diverse, in un paese dove il 20% della popolazione più ricca percepisce il 64,1% del PIL, mentre il 10% della popolazione più povera si spartisce solamente là¢â‚¬â„¢1,7% del reddito nazionale, dove la destra al potere è direttamente collegata ad una delle famiglie più ricche del paese, che produce là¢â‚¬â„¢unica birra nazionale, la birra Gallo, in un paese cosàƒÂ¬ -nonostante tutto- la gente è andata a cercare i propri morti.

vedove guatemalteche

E non lo sta facendo con le tecnologie più moderne, nàƒÂ© chiedendo il permesso al Governo, nàƒÂ© aspettando una legge apposita che autorizzi i superstiti a piangere i propri cari. In Guatemala, un gruppo di donne e uomini, soprattutto indigeni ma anche ladinos, alcuni di loro analfabeti, senza nessuna formazione intellettuale, stanchi ed invecchiati dalla fatica, dal lavoro, dal sole e dalla sofferenza, si è organizzato ed ha deciso di cercare i propri mariti, le proprie mogli, i propri figli, i propri nipoti sepolti nei campi di mais, sulle montagne del nord-ovest del Paese. Lo ha fatto agendo contro le istituzioni, superando le intimidazioni, le minacce, le persecuzioni. Lo ha fatto, in seguito, con là¢â‚¬â„¢impegno e la costanza di CONAVIGUA (Associazione di Vedove di Guerra del Guatemala), GAM (Gruppo di Sostegno Mutuo), FAMDEGUA (famigliari dei desaparecidos del Guatemala) e FAFG (Fondazione degli Antropologi Forensi del Guatemala). Lo fa, tuttà¢â‚¬â„¢oggi, tanto che il governo ha dovuto ammettere che anche i desaparecidos del Guatemala hanno diritto di essere sepolti.

Guatemala, funerale a desaparecidos ritrovati dai familiari

Assistere ad un funerale di vittime di guerra, in Guatemala, è unà¢â‚¬â„¢esperienza difficile da descrivere. Pur non essendo guatemalteco, ci si sente addosso la storia e la cultura. Si è colpiti, pur senza comprenderla pienamente, dalla forza espressiva di chi piange i propri cari, ritrovati dopo 20 anni e più. Assistere ad un funerale in Guatemala, significa prendere parte ad una mescolanza di riti cristiani e riti maya, dove i superstiti sono ubriachi di gioia e di alcool per aver ritrovato i propri cari. Assistere ad un funerale in Guatemala, significa assistere ad un anziano signore che seppellisce la propria figlia ed i propri nipoti, un signore che mantiene una grande compostezza nel suo pianto conscio, adesso, di non possedere più nulla, se non il ricordo. Assistere ad un funerale di vittime di guerra, in Guatemala, significa assistere ad unà¢â‚¬â„¢esperienza dallà¢â‚¬â„¢alto valore politico, dove la rabbia e la sofferenza hanno superato il potere ufficiale nella ricerca della giustizia, decidendo che era ora di piangere i propri morti.

Là¢â‚¬â„¢Uruguay, oggi, si trova al 46à‚° posto rispetto allà¢â‚¬â„¢Indice di sviluppo e, sebbene sia attraversato da una profonda crisi e un abitante su tre sia povero, è ancora un Paese con un livello di alfabetizzazione tra più alti dellà¢â‚¬â„¢America Latina, un Paese dove tutti i suoi abitanti parlano una sola lingua, quella dei colonizzatori, un Paese che, insieme alla sorella maggiore, là¢â‚¬â„¢Argentina, è il più europeo del continente in quanto alla cultura, allo stile di vita, alla democrazia. Eppure democrazia in Uruguay significa che, dopo 18 anni, ancora nessuno riesce ad interpretare bene cosa dice la à¢â‚¬Å“legge della Caducitàƒ à¢â‚¬?, significa che tutte le denunce di sequestro forzato e di scomparsa di persona negli anni della dittatura sono maneggiate e rimaneggiate perchàƒÂ© i responsabili intellettuali continuino a vivere nellà¢â‚¬â„¢impunitàƒ . Democrazia significa, da queste parti, che per la prima volta nella storia del Paese è presente una coalizione di sinistra, e che per la prima volta si iniziano a cercare i corpi dei desaparecidos allà¢â‚¬â„¢interno delle caserme dellà¢â‚¬â„¢esercito, grazie a rilevamenti aerei ed altri strumenti di alta tecnologia, cose che i poveri indigeni ignoranti ed analfabeti se le sognano.

I corpi dei desaparecido si ritrovano nei campi di mais

In Guatemala, i poveri indigeni ignoranti ed analfabeti devono utilizzare il potente strumento della memoria, ricordando dove diversi anni prima hanno visto massacrare e seppellire i propri cari. Democrazia in Uruguay significa che dopo alcuni mesi di trattative, vengono contrattati i migliori tecnici argentini in materia, gli stessi che hanno ritrovato i resti di Che Guevara in Bolivia. Pace allà¢â‚¬â„¢anima sua! Democrazia in Uruguay, significa che qualche militare di tanto in tanto ricorda dellà¢â‚¬â„¢esistenza di un cimitero clandestino, e che poco dopo le fonti di informazioni smenticono, o che i resti ossei ritrovati allà¢â‚¬â„¢interno di una caserma, non si sa ancora se si essere umano o di cane, rimangono conservati per diversi mesi allà¢â‚¬â„¢interno di un laboratorio, fino a quando non scompaiono. Democrazia in Uruguay significa che qualche rappresentante del potere militare propone alcune supposizioni, in merito ai sequestri, alle torture, ai voli della morte, alla scomparsa dei corpi, e propone di chiudere il caso con pure supposizioni. Ma questo non basta a chi si ostina disperatamente, anche in Uruguay, a dare un senso ai propri morti, non basta allà¢â‚¬â„¢associazione di madri e familiari di cittadini uruguaiani detenuti e scomparsi, al Servizio pace e giustizia (SERPAJ), alla Commissione per i diritti umani del PIT-CNT (Centrale Sindacale dei lavoratori). Probabilmente i resti dei desaparecidos affondati nel RàƒÂ­o della Plata non verranno mai a galla, cosàƒÂ¬ come non verrano mai a galla quelli dei desaparecidos guatemaltechi nel lago Atitlan. PeràƒÂ² le ossa dei poveri contadini indigeni, ignoranti ed analfabeti del Guatemala continuano a venire alla luce dai campi di mais, resistendo alla intemperie, allà¢â‚¬â„¢usura, alla dimenticanza ed al potere.

Delle ossa dei cittadini dellà¢â‚¬â„¢Uruguay, bianchi, ispano-parlanti, colti, si parla da tutte le parti, sui giornali, in tribunale e, vincendo qualche recondita paura, per strada, ma ancora nessuno puàƒÂ² dire di averle viste. Eppure il pianto di una madre uruguaiana possiede la stessa dignitàƒ e la stessa sofferenza di una madre guatemalteca. Saràƒ che sulla la pelle scura e bruciata dal sole risaltano di più le lagrime della solitudine!

Settembre 2005

Di Antonio Graziano (Montevideo) e Andrea Meloni (Cittàƒ del Guatemala).

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